Inclusione e diversità, la marcia in più che premia i marchi
Le venti aziende più attive secondo il Diversity Brand Index 2019 - Benefici sui ricavi e aumento del passaparola
Al bando i rampanti uomini d’ affari. Il nuovo testimonial del colosso bancario austriaco Ers te Bankè un riccio dallo sguardo smarrito. L’ istituto di creditocon 16 mila dipendenti e tre milioni di clienti ha scelto di raccontare con un c arto onl astoria di questo spigoloso animale, escluso dagli amici per colpa dei suoi aculei. Il video suYou Tube è diventato virale. E il riccio si è trasformato in un simbolo globale di inclusione.
Benvenuti negli anni del lato luminoso dei brand, come ha argomentato l’Economist. Anni nei quali una banca sceglie di raccontarsi con un riccio escluso e poi integrato. D’altronde il marketing inclusivo conviene. Perché più diversità significa più business. Un’ equazione confermata oggi da tutti gli indicatori. E un mantra per i brand d’ eccellenza. Perché la scommessa sulle politiche interne d idi versity& inclusi on diventa anche un’opportunità economica,seraccontataancheesternamente.AcertificarloèlanuovaricercarealizzatadaFocusManagementincollaborazioneconl’associazioneDiversity.La nuova mappa ha coinvolto ben 427 aziende italiane. Il Diversity Brand Index 2019, presentato in anteprima sul Sole 24 Ore, segnala come tre consumatorisu 4 siano sensibili al tema. Tra questi il 51% sceglie in fase di acquisto il brandd al messaggio inclusivo. E così le marche che investono in D& I registrano un +20% nella crescita dei ricavi rispetto a quelle non inclusive.
C’ è di più. Più le aziende sono inclusivee più registrano un aumento in positivo del passaparola. Lo segnala il net promo ters core, un indicatore del passaparola:+85,1% nel 2019 perib rand inclusivi rispetto al 70,8 nel 2018, con una crescita di circa 14 punti. «L’inclusione è un’opportunità perché un’azienda che ha il coraggio di comunicare questo concetto trasferendolo al mercato finaleviene percepita diversamente e viene premiata. Oggi il valore che ognuno di noi associa a un marchio, a un brand, a un’azienda fa la differenza», afferma Emanuele Acconcia messa, Chi efOperat in gOfficer di Focus Management. Così il consumatore risulta più distratto e infedele, ma anche più connesso e consapevole. «Abitualmente si parte dalle politiche legate alle risorse umane per analizzare questo modello. In questo caso siamo partiti dalle persone, mettendoci in ascolto della società », afferma Francesca Vecchioni, Presidente di Diversity.
Narrazioni e soprattutto azioni. Dall’ Italia al resto del mondo. Coca-Cola ha deciso di sostenere anche la delegazione italiana dei Giochi Mondiali Special Olymp ics 2019, permettendo agli atleti di volare ad Ab uD ha bi. In Medio-Oriente sono attesi oltre 7 mila concorrenti impegnati in 24 discipline sportive. Il colosso americano ha sostenuto negli anni queste olimpiadi aperte a chi ha disabilità intellettive con un investimento di oltre 180 milioni di dollari. Anche Mattel con la sua Barbie ha scommesso su programmidi inclusione, sta volta dedicati ai modelli femminili. Attraverso la MattelCh il dr en’ sFo un dati on vengono sostenute organizzazioni impegnate nel supportare lo sviluppo delle potenzialità delle bambine.
L’IMPATTO SUI RICAVI
Le marche che investono in inclusività e diversità registrano un +20% di ricavi in più rispetto a quelle non inclusive