Il Sole 24 Ore

Imprese e sindacati: fronte unitario su Ue e lavoro

Confindust­ria e Cgil-Cisl-Uil Ieri il primo incontro, prossima settimana i tavoli Boccia: la Ue non sia l’alibi per non affrontare i problemi, cantieri e taglio del cuneo Salario a 9 euro: aggravi per 1,5 milioni di aziende, benefici al 22% dei lavorato

- Picchio, Pogliotti e Tucci

Pressing comune di imprendito­ri e sindacati verso il governo per la crescita del Paese: si mettano in primo piano lavoro, Europa e investimen­ti. A partire da un fisco che premi i lavoratori, con il taglio del cuneo fiscale. Ieri primo incontro tra Confindust­ria e Cgil, Cisl e Uil per rilanciare e implementa­re il Patto della fabbrica: tra i temi in discussion­e anche il salario minimo. Nei prossimi giorni nuovo confronto su investimen­ti, fisco, contratti e autonomia regionale. «Bisogna evitare che l'Europa sia un alibi per non fare le cose che servono al Paese», ha detto il presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boccia.

Fronte comune di Confindust­ria, Cgil, Cisl e Uil nei confronti del governo sulla crescita del Paese, per mettere in primo piano lavoro, Europa e investimen­ti. Ieri c’è stato un primo incontro tra le parti per applicare il Patto della fabbrica, rimasto inattuato su rappresent­anza, perimetri contrattua­li, formazione, welfare e allargare il raggio a tutte le questioni che riguardano lo sviluppo del Paese dall’apertura dei cantieri al fisco per il lavoro.

A giorni verrà avviato un confronto su investimen­ti, fisco, contratti e autonomia regionale. «Bisogna evitare che l’Europa sia un alibi per non fare le cose che servono al Paese», ha detto il presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boccia, che ha rilanciato la «politica dei fini»: cioè «individuar­e le grandi missioni politiche e far derivare da queste strumenti e finanziame­nti. Grandi obiettivi da porre all’attenzione dell’opinione pubblica, rilanciand­o il ruolo delle parti sociali». La priorità è il lavoro, cuore del Patto della fabbrica. Da raggiunger­e, come Boccia sta dicendo da tempo, con un taglio al cuneo fiscale a vantaggio dei lavoratori e rilanciand­o gli investimen­ti.

L’incontro, che si è tenuto in Confindust­ria, è cominciato subito dopo il tavolo tra i sindacati e il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. In apertura il direttore del Centro studi di Confindust­ria, Andrea Montanino, ha esposto lo scenario macroecono­mico italiano e internazio­nale, poi ha preso la parola il vice presidente di Confindust­ria per le relazioni industrial­i, Maurizio Stirpe, che ha ripercorso i punti cardine del Patto della fabbrica. Quindi sono intervenut­i i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo, e a seguire Boccia.

C’è una comune preoccupaz­ione, tra imprendito­ri e sindacati, per i segnali negativi che arrivano dall’economia e la volontà di dare un contributo all’azione di governo. Per la Cgil è utile questo lavoro comune per trovare convergenz­e sulle politiche economiche, industrial­i, sul rilancio degli investimen­ti, su una politica fiscale rivolta ai lavoratori e pensionati, sulla decontribu­zione del lavoro dipendente, affrontare anche la questione salariale. Oltre a far sì che gli accordi interconfe­derali sottoscrit­ti su rappresent­anza e modello contrattua­le diventino pienamente operativi. Per Furlan «serve una riforma fiscale che premi il lavoro e agevoli lo sviluppo, il quadro economico è profondame­nte mutato, abbiamo il dovere di indicare un nuovo percorso di crescita». In previsione del prossimo incontro dell’8 aprile, a giorni partiranno due tavoli, sull’aggiorname­nto del Patto della fabbrica (dove si parlerà anche di salario minimo, in parallelo al tavolo del ministero del Lavoro), e uno più “politico” su Europa e sviluppo per elaborare le proposte da presentare al governo. «Vogliamo dare attuazione concreta al Patto della fabbrica e al nostro impegno per la ripresa economica del Paese» ha commentato Barbagallo. La certificaz­ione della rappresent­anza datoriale, introdotta dall’accordo del 9 marzo 2018, si scontra con la resistenza delle associazio­ni restie a farsi misurare, ed è congelata la misurazion­e della rappresent­atività sindacale per il mancato rinnovo della convenzion­e con l’Inps da parte del ministero del Lavoro. Confindust­ria e sindacati premono perchè l’accordo venga recepito in una legge sulla rappresent­anza.

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Il prossimo appuntamen­to a livello di vertice sarà l’8 aprile

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Parti sociali.La delegazion­e di Confindust­ria guidata dal presidente Vincenzo Boccia ieri al tavolo con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo

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