Quirinale-Conte: 5G fuori da intese con la Cina
Sintonia fra Mattarella e premier: sulle reti un dossier separato E il governo pensa di rafforzare la golden power nel decreto sblocca-cantieri Linea filo-americana di Giorgetti, copertura di Salvini che avrebbe confermato l’assenza al pranzo di Stato co
Pranzo al Colle.
Per il Capo dello Stato il Memorandum è un documento «fortemente europeista»
Distanze Lega-M5S.
Appuntamento ieri al Colle per il tradizionale pranzo in vista del Consiglio europeo della prossima settimana, con un piatto forte di cui si parlerà anche al vertice Ue: il memorandum of understanding con la Cina. Tema delicato su molteplici fronti di cui hanno parlato con il capo dello Stato, il premier, Salvini e Di Maio, Giorgetti, i ministri Tria, Trenta, Moavero. Delicato per le tensioni che sta creando con gli Stati Uniti per il dossier scottante dal punto di vista della sicurezza del 5G, per le divisioni tra Lega e 5 Stelle che sono diventate pubbliche con Salvini che ha confermato l’intenzione di voler disertare il pranzo ufficiale della prossima settimana con il presidente cinese. Dunque un capitolo altamente sensibile su cui però Sergio Mattarella e il premier si sono trovati dalla stessa parte nel fissare con chiarezza due punti: il primo è che il 5G è un dossier che resta separato; il secondo è che il Memorandum italiano è - molto più delle altre intese già sottoscritte nell’Ue - fortemente ancorato all’Europa.
E, comunque, sul fronte della sicurezza il Governo ha ben presente gli aspetti critici tant’è che durante il pranzo è emersa la volontà di rafforzare la golden power già nel prossimo decreto sullo sbloccacantieri che agirebbe da “scudo” per il 5G ma, a ben guardare, anche sugli altri investimenti infrastrutturali (a cominciare dai porti) di cui si parla nelle intese tra Italia e Cina. Ancora ieri è arrivato un avvertimento da Washington all’Italia a valutare «rigorosamente» i rischi di fornitori soggetti a governi stranieri prima di prendere qualsiasi decisione su infrastrutture sensibili come la rete 5G. A dirlo è stato un portavoce del dipartimento di Stato Usa rispondendo alla domanda se il monito a Berlino su Huawei valga anche per il nostro Paese. «I progetti che non rispettano gli standard di sicurezza - ha risposto - sollevano preoccupazioni per noi».
Visti però i paletti italiani fissati sul 5G, non è emersa una preoccupazione del capo dello Stato soprattutto perché – è stato chiarito – il memorandum italiano è stato fortemente “europeizzato”. In che senso? Che in più passaggi si ribadisce l’ancoraggio agli accordi europei tenendo fermi gli obiettivi scritti nell’Agenda Ue-Cina 2020 e i principi guida della strategia europea per collegare Europa-Asia e le reti transeuropee. Proprio per queste “regole d’ingaggio” molto stringenti e orientate verso una posizione unitaria in ambito europeo, Mattarella non vede rischi di possibili sganciamenti dall’Unione verso un assetto geopolitico diverso.
Altra cosa è invece il clima tra alleati. Anche se le fonti ufficiali parlano di posizioni più distese durante il pranzo, risuonavano comunque le parole di Salvini dei giorni scorsi sui rischi di colonizzazione da parte cinese. Rischi che riguardano gli accordi a latere, in particolare le gare per la tecnologia 5 G, visto che dal vicepremier leghista ieri non ci sono state obiezioni sul Memorandum. La posizione più attenta alle preoccupazioni americane è stata espressa da Giancarlo Giorgetti - e pure dai ministri Tria e Moavero - mentre Di Maio sta lavorando al Mise proprio per la valutazione dell’esposizione ai rischi su cui - poi - si dovrà trovare un punto comune in sede europea. Resta però lo smarcamento di Salvini con la conferma che non parteciperà al pranzo ufficiale con il presidente cinese in visita al Quirinale la prossima settimana visti i suoi impegni di campagna elettorale in Basilicata. Un gesto che potrebbe essere interpretato come uno sgarbo diplomatico, oltre che di distanza dall’alleato.
La questione cinese è stata il piatto forte di ieri ma non l’unico. Un passaggio soprattutto è stato notato, quando Mattarella ha espresso parole di apprezzamento per il lavoro di Mario Draghi alla Bce. Poi si è discusso di Brexit: il Governo è in attesa di capire gli sviluppi, tuttavia sta predisponendo dei provvedimenti in caso di “no deal”. Si è accennato in termini molto generali all’unione bancaria mentre – almeno ieri - non è stato toccato il tema della Tav Torino-Lione.
Durante l’incontro dal Presidente della Repubblica parole di apprezzamento per la Bce di Draghi
Quirinale. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il premier Giuseppe Conte. Dietro, il vicepremier Luigi Di Maio