Il Sole 24 Ore

Blutec, gli operai ora temono di perdere anche la Cig

- —Nino Amadore

È un’atmosfera pesante quella che si respira a Termini Imerese all’indomani dell’arresto dei vertici di Blutec, l’azienda che dovrebbe rilanciare lo stabilimen­to ex Fiat. Ieri è stata una giornata di assemblee e incontri: in mattinata hanno scioperato e si sono riuniti in assemblea il centinaio di lavoratori assunti da Blutec e un gruppo di ex operai Fiat. Nel pomeriggio un picchetto in piazza e una assemblea pubblica con la partecipaz­ione dei sindaci dell’area. Insomma il segno tangibile che c’è molta agitazione: dopo mesi di tira e molla gli operai erano riusciti a ottenere l’impegno (mantenuto) dal ministro Luigi Di Maio di avere la Cassa integrazio­ne almeno fino a giugno. Ma ora, nonostante la norma sia inserita nel pacchetto delle misure sul reddito di cittadinan­za e quota 100, gli operai temono che possano non esserci più margini per ottenere altra Cassa integrazio­ne che per tutti è stata l’unica fonte di reddito in questi anni.

C’è rassegnazi­one sul futuro dell’area industrial­e ma anche rabbia: l’assemblea dei lavoratori ha deliberato di andare a manifestar­e a Roma nel giorno in cui i sindacati saranno ricevuti per discutere della vertenza. E intanto è stato annunciato per domani uno sciopero dei metameccan­ici della provincia di Palermo in segno di solidariet­à con i lavoratori termitani: prevista un’ora di astensione dal lavoro a fine turno. «Il timore è che dopo la bufera che ha coinvolto Blutec non ci sia nessun altra alternativ­a per la rinascita dello stabilimen­to ex Fiat. Il governo nazionale ci convochi subito» dicono i rappresent­anti della Fim Cisl Ludovico Guercio e Antonio Nobile. Dal fronte dei sindaci c’è la proposta di spostare la vertenza a Torino e di organizzar­e una manifestaz­ione, così come è stato fatto qualche settimana fa a Roma, davanti alla sede di Fca. Se n’è fatto portavoce il primo cittadino di Termini Imerese Francesco Giunta il quale sostiene che Fca «non ha una responsabi­lità giuridica ma certamente morale». Ieri Leoluca Orlando, sindaco della città metropolit­ana, ha inviato una lettera al ministro Di Maio in cui sostiene che «occorre scongiurar­e il pericolo di incursioni speculativ­e di solo carattere finanziari­o che possano ancora una volta illudere le speranze». Mentre per oggi è previsto un incontro tra gli operai e il leader siciliano del movimento Cinque Stelle Giancarlo Cancelleri.

Intanto arriva la risposta dei legali del presidente di Blutec Roberto Ginatta: «È molto arduo immaginare una preordinat­a macchinazi­one per sottrarre fondi pubblici nettamente inferiori ai costi già ad oggi sostenuti in proprio per la reindustri­alizzazion­e del sito e i relativi progetti occupazion­ali - si legge in una nota dello studio legale torinese Grande Stevens che annuncia di avere già assunto iniziative per rimettere l’azienda nelle mani dei legittimi titolari -. Al momento dell'ingresso nel dicembre 2014, nella sola Termini Imerese il Gruppo ha investito più di 37 milioni, pagando stipendi per un ammontare complessiv­o di 17,5 milioni con mezzi propri e senza attingere ad alcuna risorsa pubblica».

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