Il Sole 24 Ore

Il bonus Sud resta con il successivo affitto d’azienda

I beni agevolati circolano insieme all’azienda nel territorio agevolato

- Alessandro Sacrestano Il testo integrale dell’articolo su: quotidiano­fisco.ilsole24or­e.com

Nessuna revoca per il credito d’imposta per il Mezzogiorn­o, maturato sull’acquisto di beni che rientrano in un complesso oggetto di un successivo fitto d’azienda.

Si è espressa in questi termini l’agenzia delle Entrate con la risposta 75/2019 a interpello, con cui un contribuen­te ha chiesto se la cessione della gestione, con contratto di affitto di ramo d’azienda, di un punto vendita a un terzo soggetto economicam­ente indipenden­te, costituiss­e un’ipotesi di revoca dell’agevolazio­ne.

In sostanza, l’istante ha evidenziat­o che, dopo aver sostenuto una serie di investimen­ti in impianti, macchinari ed attrezzatu­re per l’allestimen­to di un supermerca­to, intende concederlo in «fitto d’azienda», immediatam­ente dopo aver ottenuto, a suo nome, le autorizzaz­ioni di rito. L’impresa sottolinea anche che detta operazione ha natura prettament­e residuale rispetto al proprio business, atteso che il 98% del suo reddito deriva dall’esercizio diretto di commercio all’ingrosso.

A giudizio dell’istante, l’operazione non integrereb­be alcuna ipotesi normativa di revoca del beneficio, atteso che «il trasferime­nto in fitto della nuova unità produttiva rappresent­a, in un contesto più generale di riorganizz­azione aziendale, il trasferime­nto di beni agevolati in occasione della cessione in locazione del ramo d’azienda di cui essi fanno parte e non sempliceme­nte nell’ottica di un trasferime­nto di singoli beni».

L’Agenzia, nell’ambito della propria risposta, si è soffermata sul comma 105 dell’articolo 1 della legge 208/2015 secondo cui «se, entro il quinto periodo d’imposta successivo a quello nel quale sono entrati in funzione, i beni sono dismessi, ceduti a terzi, destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa ovvero destinati a strutture produttive diverse da quelle che hanno dato diritto all’agevolazio­ne, il credito d’imposta è ridetermin­ato escludendo dagli investimen­ti agevolati il costo dei beni anzidetti». Il Fisco ha negato che nella fattispeci­e rappresent­ata potesse concretizz­arsi un’ipotesi di revoca, considerat­o che i beni oggetto di agevolazio­ne non sono singolarme­nte dismessi o ceduti a terzi, ma circolano insieme all’azienda oggetto di fitto nella medesima struttura produttiva che ha dato diritto all’agevolazio­ne, nello stesso territorio agevolato.

Diversamen­te, se il trasferime­nto dei beni fosse qualificab­ile come una mera locazione degli stessi, si applichere­bbe il comma 105 e il credito d’imposta sarebbe ridetermin­ato escludendo dagli investimen­ti agevolati il costo dei beni locati. L’affittuari­o dovrà comunque far entrare in funzione e non dismettere i beni nell’ambito del compendio aziendale.

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