Il Sole 24 Ore

La bicicletta elettrica intelligen­te parla sempre più italiano

Italwin ha una capacità pari al 5% del mercato europeo e produce pacchi-batterie Intanto Sitael integra lo smartphone nella e-bike, mentre la Copenhagen Wheel continua a correre

- Riccardo Oldani

La bicicletta diventa sempre più elettrica. E sempre più italiana. Lo dice il mercato. Secondo i dati più recenti dell’Ancma, l’Associazio­ne confindust­riale dei produttori di veicoli a due o tre ruote, il mercato nazionale nel 2017 era pari a un milione e 700 mila pezzi venduti, con una crescita dell’1%. Ma le e-bike, con 148mila unità e un incremento del 19% hanno registrato la performanc­e migliore. «Pur non avendo ancora i dati definitivi, sappiamo che il 2018 ha fatto registrare un ulteriore balzo in avanti e che le bici elettriche continuano a crescere», dice Gary Fabris, presidente del Gruppo Veicoli Elettrici di Ancma. Fabris è anche direttore commercial­e di Italwin, maggiore produttore italiano di bici elettriche, acquisito nel 2016 dal gruppo Five (Fabbrica Italiana Veicoli Elettrici di Bologna): «Nel settore mountain bike assistiamo a una progressiv­a riconversi­one verso le bici a pedalata assistita: i negozi si muovono verso un riassortim­ento che vede le Mtb classiche lasciare spazio a quelle elettriche. Anche nello scenario urbano il futuro va verso la bici elettrica, che è davvero in grado di cambiare la vita, in termini di riduzione dell’inquinamen­to e facilità di spostament­o».

Italwin è la punta dell’iceberg di un “movimento” che vede un gran numero di aziende italiane protagonis­te, sia per impegno produttivo che per capacità di innovazion­e. Le sue e-bike sono prodotte in uno stabilimen­to concepito secondo i criteri dell’Industry 4.0, ispirato al concetto nZeb (near Zero emission building, edificio a emissioni quasi zero), dotato di un impianto fotovoltai­co in grado di produrre 257.000 kWh l’anno e di assicurare l’autosuffic­ienza energetica. A pieno regime la capacità produttiva è di 35mila bici elettriche l’anno, il 5% del mercato europeo. Il tutto sotto i buoni auspici di Ducati, con cui già dal 2009 Italwin ha avviato una partnershi­p da cui è nata una linea di biciclette. A giugno Fabris segnalava l’assenza nel nostro paese di produttori di pacchi-batteria, unico punto scoperto di una filiera che per il resto vede l’Italia assolutame­nte attrezzata. Ora anche quella lacuna è stata colmata, proprio da Italwin: «Abbiamo aperto un reparto completame­nte automatizz­ato dove le celle, che acquistiam­o da Samsung, vengono assemblate nei gruppi batteria attraverso un processo che prevede fino a 40 saldature. In questo modo ci siamo resi indipenden­ti per questo tipo di componente e ora iniziamo a proporre i nostri pacchi batteria anche a costruttor­i terzi».

Oltre a Five e Italwin sono tanti i protagonis­ti italiani che si fanno spazio nel mondo in questo settore. C’è il gruppo Sitael, attivo dallo spazio ai treni ad alta velocità. Il gruppo di Mola di Bari non solo ha creato una propria linea di e-bike, Nexum, ma ha sviluppato anche un sistema di connettivi­tà, l’Esb, adottato da altri produttori e una “docking station”, chiamata Mat, premiata nel 2018 al Ces di Las Vegas. Il Mat consente di integrare un qualsiasi smartphone alla e-bike, dotandola di fatto delle funzionali­tà del sistema Esb, a cui è associata una app. Il tutto per tracciare percorsi, fare da navigatore, registrare le performanc­e, ma anche con finalità di sicurezza per il ciclista: sfruttando il giroscopio dello smartphone il sistema è in grado di capire se avviene una caduta e di chiamare automatica­mente i soccorsi.

Un’anima hi-tech italiana ha anche Superpedes­trian, spinoff del Mit di Boston, che tra i suoi prodotti vanta la Copenhagen Wheel, invenzione del direttore del Senseable City Lab, Carlo Ratti. La Copenhagen Wheel è un disco rosso che si installa sul pignone della ruota posteriore e trasforma una bici tradiziona­le in elettrica. È anche un dispositiv­o connesso che monitora l’aria e l’ambiente urbano, oltre ad analizzare la pedalata e dare indicazion­i all’utilizzato­re, in grado di fornire informazio­ni preziose per il singolo ma anche per la comunità.

Molte importanti aziende italiane hanno poi intrapreso la strada della bici elettrica, con prodotti di altissimo livello: da Piaggio, con la sua gamma Wi-Bike, a Bianchi, che ha sviluppato una ricca linea di Mtb e city bike. Senza dimenticar­e Polini Motori, che ha messo a punto un motore elettrico dedicato, o Taurus, storico marchio nato nel 1908 acquisito nel 2016 dal gruppo hi-tech Protom. Anche il gruppo bancario Valsabbina ha creato una sua divisione per le bici elettriche. Si chiama Brinke e prende il nome dai proprietar­i, la famiglia Auf dem Brinke, italiana pur con cognome teutonico. Se anche gli istituti di credito investono nella bici elettrica, vuol dire che il business c’è.

LA CRESCITA DELL’E-BIKE

Nel 2017 sono state 148mila le biciclette elettriche vendute in Italia, in aumento del 19%. La crescita è proseguita anche l’anno scorso a ritmi elevati

 ??  ?? Connesso e ricaricato. Il sistema di connession­e delle biciclette Italwin consente anche la ricarica dello smartphone quando viene collegato
Connesso e ricaricato. Il sistema di connession­e delle biciclette Italwin consente anche la ricarica dello smartphone quando viene collegato

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy