SocGen: il 5% di Generali non è strategico
Société Generale prova a sgomberare il campo da ogni dubbio. E all’indomani del filing Consob che annuncia una quota potenziale in Assicurazioni Generali che sfiora il 5%, la banca ha voluto mettere in chiaro che la partecipazione «non ha nulla a che vedere con una qualsiasi posizione strategica» nel capitale della compagnia triestina. La banca francese ha quindi aggiunto che si tratta di «classiche transazioni legate alla copertura di operazioni realizzate nel contesto delle attività di mercato». Puro trading, dunque, così come era avvenuto nel settembre del 2016 quando Socgen aveva messo in portafoglio una quota potenziale del Leone prossima al 4,2%. Anche all’epoca la posizione era stata costruita principalmente attraverso derivati e così è stato fatto l’11 marzo scorso quando l’istituto ha deciso di entrare nel capitale di Trieste attraverso operazioni distinte: il 2,118% è un misto tra prestito titoli senza data di scadenza e contratti di opzione di acquisto con scadenze comprese tra aprile 2019 e dicembre 2021; per l’1,993% da contratti di opzione di vendita esercitabili tra marzo 2019 e dicembre 2022 e per lo 0,851% da un contratto Future con data 16 maggio 2019. Tutto questo è stato costruito per ragioni, quindi, prettamente opportunistiche. D’altra parte, se è vero che lo scorso gennaio Socgen ha abbassato il target price da 20 a 18,5 euro ha comunque mantenuto il giudizio buy. Ai prezzi di oggi, la banca sconta un possibile rialzo delle azioni del 15% e, stante il dividendo che verrà distribuito (0,9 euro), il rendimento è vicino al 6%. Questi due elementi, dunque, potrebbero aver alimentato l’interesse dell’istituto per Trieste.