«Cerved piace ai fondi per la capacità di crescita»
De Bernardis e Cerchiai: «Siamo tra le pochissime public company in Borsa»
«Siamo probabilmente una delle pochissime public company vere di Piazza Affari, in un mercato poco abituato ad avere questo tipo di aziende. Gli istituzionali nella nostra compagine possiedono meno del 5% del capitale. Questa caratteristica, unita ai tassi di crescita dell’azienda, piace molto ai fondi di private equity».
A parlare sono Fabio Cerchiai e Gianandrea De Bernardis, attuali presidente e amministratore delegato del gruppo Cerved, la società salita agli onori delle cronache negli ultimi mesi per l’interesse mostrato da alcuni fondi di private equity. Advent si è manifestato con una lettera al Cda lo scorso 13 febbraio, tranne poi ritirarsi qualche giorno dopo. Ma anche altri fondi, come Pai e Blackstone, avrebbero visionato il dossier.
Le indiscrezioni su un possibile futuro riassetto azionario circolano, mentre l’azienda è impegnata nella fase di ricambio ai vertici. Proprio l’altro ieri il board ha indicato i nomi del nuovo consiglio di amministrazione, che saranno proposti all’assemblea del 16 aprile: come Ad verrà proposto Andrea Mignanelli, già fondatore e Ceo di Cerved Credit Management Group dal 2011.
« Mignanelli ha avuto il pieno sostegno non soltanto del consiglio, ma anche all’interno del gruppo. È la persona ideale per il percorso di crescita dell’azienda» sostiene De Bernardis.
«Abbiamo proposto un manager - continua De Bernardis - che conosce alla perfezione tutti i settori del gruppo e che ha già sviluppato sinergie alla guida del Credit Management. Il credit information, sia financial institutions sia corporate, è ancora l’area principale di business: fa i tre quarti dell’Ebitda per circa 150 milioni. Ma il credit management sta crescendo a doppia cifra e genera 52 milioni di Ebitda. Poi ci sono altre aree in forte crescita come il marketing solutions, settore molto frammentato dove saremo consolidatori. La guidance triennale prevede una crescita organica del business attorno al 5% in termini di ebitda, e una crescita generale dell’8,5% compreso l’M&A. L’obiettivo è spostarsi in settori adiacenti in forte crescita».
Cerved resta un target interessante proprio per la sua capacita di crescita organica e non organica. «Il 13 febbraio scorso abbiamo ricevuto una manifestazione d’interesse da parte del fondo Advent, al quale abbiamo consentito una due diligence su dati pubblici e non sensibili. Poi il fondo ha fatto le sue valutazioni» spiega Cerchiai.
L’11 marzo scorso la stessa Advent International Corporation ha infatti indicato di volersi ritirare dall’operazione, dopo che il prezzo di mercato del titolo è aumentato. «Se ci sono ora altri fondi che ci stanno guardando? Non lo so - indica Cerchiai - Di certo, siamo un’azienda attraente».
È, infine, prevedibile qualche altra novità nel nuovo consiglio di Cerved. Fabio Cerchiai, che resterà consigliere, dovrebbe essere sostituito alla presidenza da Gianandrea De Bernardis. «Sarà una valutazione che dovrà fare il prossimo consiglio» spiega Cerchiai, che tuttavia ricorda i numerosi impegni da onorare allo stesso tempo.