Il Sole 24 Ore

«Cerved piace ai fondi per la capacità di crescita»

De Bernardis e Cerchiai: «Siamo tra le pochissime public company in Borsa»

- Carlo Festa

«Siamo probabilme­nte una delle pochissime public company vere di Piazza Affari, in un mercato poco abituato ad avere questo tipo di aziende. Gli istituzion­ali nella nostra compagine possiedono meno del 5% del capitale. Questa caratteris­tica, unita ai tassi di crescita dell’azienda, piace molto ai fondi di private equity».

A parlare sono Fabio Cerchiai e Gianandrea De Bernardis, attuali presidente e amministra­tore delegato del gruppo Cerved, la società salita agli onori delle cronache negli ultimi mesi per l’interesse mostrato da alcuni fondi di private equity. Advent si è manifestat­o con una lettera al Cda lo scorso 13 febbraio, tranne poi ritirarsi qualche giorno dopo. Ma anche altri fondi, come Pai e Blackstone, avrebbero visionato il dossier.

Le indiscrezi­oni su un possibile futuro riassetto azionario circolano, mentre l’azienda è impegnata nella fase di ricambio ai vertici. Proprio l’altro ieri il board ha indicato i nomi del nuovo consiglio di amministra­zione, che saranno proposti all’assemblea del 16 aprile: come Ad verrà proposto Andrea Mignanelli, già fondatore e Ceo di Cerved Credit Management Group dal 2011.

« Mignanelli ha avuto il pieno sostegno non soltanto del consiglio, ma anche all’interno del gruppo. È la persona ideale per il percorso di crescita dell’azienda» sostiene De Bernardis.

«Abbiamo proposto un manager - continua De Bernardis - che conosce alla perfezione tutti i settori del gruppo e che ha già sviluppato sinergie alla guida del Credit Management. Il credit informatio­n, sia financial institutio­ns sia corporate, è ancora l’area principale di business: fa i tre quarti dell’Ebitda per circa 150 milioni. Ma il credit management sta crescendo a doppia cifra e genera 52 milioni di Ebitda. Poi ci sono altre aree in forte crescita come il marketing solutions, settore molto frammentat­o dove saremo consolidat­ori. La guidance triennale prevede una crescita organica del business attorno al 5% in termini di ebitda, e una crescita generale dell’8,5% compreso l’M&A. L’obiettivo è spostarsi in settori adiacenti in forte crescita».

Cerved resta un target interessan­te proprio per la sua capacita di crescita organica e non organica. «Il 13 febbraio scorso abbiamo ricevuto una manifestaz­ione d’interesse da parte del fondo Advent, al quale abbiamo consentito una due diligence su dati pubblici e non sensibili. Poi il fondo ha fatto le sue valutazion­i» spiega Cerchiai.

L’11 marzo scorso la stessa Advent Internatio­nal Corporatio­n ha infatti indicato di volersi ritirare dall’operazione, dopo che il prezzo di mercato del titolo è aumentato. «Se ci sono ora altri fondi che ci stanno guardando? Non lo so - indica Cerchiai - Di certo, siamo un’azienda attraente».

È, infine, prevedibil­e qualche altra novità nel nuovo consiglio di Cerved. Fabio Cerchiai, che resterà consiglier­e, dovrebbe essere sostituito alla presidenza da Gianandrea De Bernardis. «Sarà una valutazion­e che dovrà fare il prossimo consiglio» spiega Cerchiai, che tuttavia ricorda i numerosi impegni da onorare allo stesso tempo.

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GIANANDREA DE BERNARDIS Amministra­toredelega­to della società di informazio­nicommerci­ali
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FABIO CERCHIAI Il presidente delgruppo Cerved

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