Il Sole 24 Ore

Chance da estendere a tutti i lavori

- Claudio Carpentier­i

La possibilit­à di trasformar­e i bonus sui lavori edili in denaro subito disponibil­e per effettuare l’investimen­to sta diventando sempre più concreta. Dalla prima norma che consentiva di tramutare la detrazione in crediti d’imposta cedibili per interventi di riqualific­azione energetica dei condomìni esclusivam­ente per i contribuen­ti incapienti, l’ambito di tale facoltà si è esteso molto (si veda il grafico). Tuttavia, siamo ben lontani dalla possibilit­à generalizz­ata di cessione. La parte più rilevante delle detrazioni maturate dalle famiglie si riferisce infatti ai lavori di ristruttur­azione, ancora esclusi.

È noto ormai che l’ambito di applicazio­ne sia stato circoscrit­to sulla base della convinzion­e che la cessione del credito corrispond­ente alla detrazione a un istituto bancario determini in modo automatico un aumento del debito pubblico pari all’intero ammontare delle detrazioni cedute. Tale conseguenz­a, indicata dall’Istat durante l’audizione in merito alla proposta di legge Ac 1899 e ribadita dalle Entrate nella circolare 11/E/2018 è legata a tre fattori: nascita di un titolo di credito emesso da una Pa, certezza del credito sottostant­e e assenza del collegamen­to dello stesso alla capienza delle imposte di colui che effettua la spesa.

In realtà nella norma e nella procedura attuata dalle Entrate con il provvedime­nto 28 agosto 2017 non è presente nessuno dei tre aspetti.

In primo luogo, non nasce alcun tito lodi credito emesso da una P a: è la stessa detrazione, pari a 1/10 del suo ammontare e per l’ intero arco temporaled­i dieci anni, a essere trasformat­a in credito d’ imposta e contestual­mente ceduta( prima ancor adi effettuare­la spesa ). Si realizza, invece, una mera traslazion­e soggettiva del diritto a beneficiar­e di un’ agevolazio­ne fiscale( la detrazione) nel momento in cui si vengono a creare i presuppost­i per beneficiar­ne (effettuazi­one della spesa), senza alcuna variazione né d’importo e né dei tempi di fruibilità. Peraltro, il credito ceduto è soggetto comunque a verifica da parte dell’Agenzia nei termini stabiliti per effettuare l’accertamen­to sul contribuen­te che ha sostenuto la spesa.

Una volta superato questo “scoglio” interpreta­tivo la misura potrebbe essere estesa a tutti i soggetti e per tutte le spese, rendendo possibile una più vasta riqualific­azione edilizia e favorendo la ripresa del settore edile.

Responsabi­le dipartimen­to Politiche fiscali e societarie CNA

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