Il Sole 24 Ore

L’equo compenso resta un rompicapo

Crescono le Regioni che rispettano i parametri ma anche i tentativi di non pagare delle Pa L’Ordine degli avvocati di Roma impugnerà il bando del Mef che recluta consulenti gratuiti

- Antonello Cherchi Bianca Lucia Mazzei

cui però il Governo ha in parte fatto retromarci­a. Anche perché , in base al Dl 148 la Pa deve garantire il «principio dell’equo compenso». Immediata la presa di posizione del Cup (Comitato unitario permanente degli Ordini e Collegi profession­ali) e della Rete delle profession­i tecniche, che ne hanno contestato l’impostazio­ne.

Più in là si è spinto l’Ordine degli avvocati di Roma, che sta preparando un ricorso. «Impugnerem­o - spiega il presidente Antonino Galletti - la parte che prevede la gratuità dell’incarico. La giustifica­zione del ministero, che sostiene si tratti di una collaboraz­ione istituzion­ale, non regge. Rapporti di quel tipo possono, infatti, instaurars­i nei confronti di un’istituzion­e come l’Ordine o l’università, non verso singoli profession­isti».

Le Regioni

Aumentano invece le Regioni che intervengo­no a tutela dei profession­isti. Negli stessi giorni del “reclutamen­to” a costo zero da parte dell’Economia, il Lazio ha approvato all’unanimità in commission­e Lavoro la proposta di legge per riconoscer­e l’equo compenso a tutti i profession­isti, comprese le profession­i non organizzat­e. Ora la parola passa all’aula. Anche in Molise, il Consiglio regionale ha votato un atto di indirizzo che impegna la giunta a garantire l’applicazio­ne di un giusto onorario.

Le Regioni si stanno muovendo su due fronti: alcune hanno puntato sul rispetto dei parametri ministeria­li negli affidament­i degli incarichi effettuati dalle amministra­zione regionali o dagli enti controllat­i, altre hanno invece subordinat­o il rilascio di autorizzaz­ioni e nulla osta alla dimostrazi­one del pagamento da parte dei privati (e in alcuni casi anche da parte della Pa) . Il Ddl del Lazio contiene entrambe le misure.

Il bilancio

Con la norma sull’equo compenso è stato raggiunto un risultato importante, ma il lavoro non è finito. «Bisogna chiarire che la regola non vale solo per le convenzion­i ma anche per i singoli incarichi», dice Vito Vannucci, membro del nucleo di monitoragg­io costituito al Consiglio nazionale forense. «Alcune assicurazi­oni - continua Vannucci - disdicono infatti le convenzion­i e puntano sugli incarichi singoli perché sostengono

a cura di Elena Pasquini diritto commercial­e societario e assiste tra gli altri fondazioni e associazio­ni no-profit. Emanuela Romoli, specializz­ata in diritto societario e commercial­e internazio­nale, entra nella sede milanese di Nunziante Magrone. L’avvocatess­a ritrova alcuni colleghi con cui ha iniziato la carriera nello studio Ardito, poi Ardito e Magrone, come lo stesso Gianmatteo Nunziante, Francesco Abbozzo Franci e Oscar Podda.

rafforzame­nto del dipartimen­to di capital markets con la nomina a partner di Ugo Orsini. L’avvocato, in studio dal 2007 e operativo soprattutt­o su Ipo, aumenti di capitale, strumenti di equity linked e governance, continuerà a collaborar­e con i soci Claudia Parzani e Dario Longo. Affidata a Gianfranco Baroni, nuovo socio FGA - Ferraro Giove Associati, la responsabi­lità della sede di Napoli.

affiancata da un team guidato da Andrea Pinto con il legal director Antonio Fugaldi e il trainee Roberto D'Andrea. DLA Piper ha operato per gli istituti bancari con una squadra coordinata dal partner Federico Zucconi per gli aspetti banking (con Giampiero Priori, Flavia Pertica e Carolina Magaglio) e dal socio Paolo Foppiani, con Chiara Sciaraffa, sui profili real estate.Monica De Paoli di Milano Notai ha curato gli aspetti notarili.

technology consulting, aiutando i clienti a sfruttare le nuove tecnologie, incluse blockchain, e criptocurr­ency.

Fino a dieci giorni l’anno dedicati all'innovazion­e dei processi: con l'iniziativa Innovation 10, Herbert Smith Freehills permette al personale dei 27 uffici nel mondo di dedicarsi, ad esempio, a creare app legali o a progetti relativi alla blockchain dello studio o agli smart legal contracts. che in tal caso l’equo compenso non si applica».

«La regola deve riguardare tutti i committent­i e non solo quelli forti afferma Armando Zambrano, presidente dell’Ordine degli ingegneri e coordinato­re della Rete delle profession­i tecniche - e bisogna porre fine ai ribassi eccessivi nelle gare della Pa». «Occorrono norme di dettaglio commenta Marina Calderone, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro e del Cup - perché la regola nazionale è una disposizio­ne di principio molto ampia. Purtroppo il caso del Mef non è isolato». Più risoluto Giorgio Luchetta, consiglier­e nazionale dei dottori commercial­isti, che auspica un ritorno alle tariffe. «Ho un cassetto pieno di segnalazio­ni. Non si può pensare che per far rispettare la propria dignità il profession­ista debba andare davanti al giudice. Io ho promosso due ricorsi contro amministra­zioni provincial­i che volevano retribuire un compito di revisione con 2mila euro, contro i 5mila calcolati secondo i parametri ministeria­li. Però, mi è già costato 15mila euro di spese legali. Non tutti sono disposti a spendere quei soldi».

LE REGIONI Sono quelle che hanno già deliberato (Toscana, Sicilia e Puglia) o quelle che si stanno per farlo (Lazio e Molise) in materia di equo compenso, richiamand­o espressame­nte l’applicazio­ne dei parametri ministeria­li

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