Il Sole 24 Ore

Tre disegni di legge tutti al palo

- —A.Che.

Il tema dell’equo compenso non scalda i cuori dei parlamenta­ri. Ci sono almeno tre disegni di legge in materia che attendono di essere esaminati. Nessuno, però, è andato oltre la semplice presentazi­one. Due proposte - quella (atto Senato 1119) presentata come prima firmataria dalla senatrice grillina Tiziana Drago e l’altra (atto Camera 620) dell’0norevole di Forza Italia Claudia Porchietto devono ancora essere assegnate alle commission­i. E se il primo Ddl è arrivato in Parlamento agli inizi di marzo, l’altro ha ormai quasi un anno di vita.

Un passo in più l’ha compiuto la proposta (atto Camera 862) a firma Luca Pastorino (Leu), che lo scorso dicembre è stato assegnato alla commission­e Lavoro della Camera, che, però, ancora non l’ha presa in consideraz­ione.

Quest’ultimo disegno di legge si muove su un perimetro più ampio rispetto alle altre due, che si concentran­o sull’applicazio­ne dell’equo compenso nelle profession­i. La proposta di Pastorino, invece, include anche il tema delle garanzie di chi è impiegato nel cosiddetto “lavoro digitale” (per esempio, i fattorini del food delivery). Una parte del Ddl è, però, riservato al tema dell’equo compenso, da riconoscer­e - si legge nella relazione - «a tutte le attività lavorative svolte in forma autonoma, specie quelle ove si determina una disparità di potere nei rapporti con la committenz­a». L’obiettivo è garantire un compenso profession­ale «proporzion­ato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto».

Sul Quotidiano degli enti locali gli approfondi­menti normativi e del diritto sugli enti periferici

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