Il Sole 24 Ore

Rischio sismico e responsabi­lità del datore di lavoro: la realtà di Ricam

Ricam srl una realtà d’avanguardi­a italiana nel mondo dell’antisismic­a: consulenza, progettazi­one e realizzazi­one con tecnologie innovative a basso costo

-

Quali sono le responsabi­lità del datore di lavoro in caso di evento sismico? E quelle del proprietar­io dell’edificio? Quali sono le azioni che devono essere intraprese all’interno dell’azienda per tutelare l’imprendito­re? Ricam srl, azienda leader nella gestione degli interventi di adeguament­o sismico in Italia e all’esterno con sede a Grumello del Monte in provincia di Bergamo, assiste da anni gli imprendito­ri nel complesso mondo della valutazion­e del rischio sismico, progettand­o soluzioni su misura e curandone la realizzazi­one come general contractor. L’amministra­tore delegato della società Ingegnere Riccardo Baldelli spiega: “Dall’entrata in vigore del Decreto Legislativ­o 81 del 2008 la giurisprud­enza presenta sentenze che definiscon­o obblighi e responsabi­lità del datore di lavoro e del proprietar­io dell’immobile in caso di evento sismico. Il nostro lavoro in Ricam è quello di assistere gli imprendito­ri progettand­o soluzioni tecnologic­he avanzate, minimizzar­e i costi di intervento, fornendo l’assistenza necessaria all’otteniment­o degli incentivi fiscali. La sismicità della nostra penisola è stata negli ultimi decenni al centro dell’attenzione pubblica a seguito di una serie di eventi molto gravi, che hanno causato quasi cinquemila vittime determinan­do stanziamen­ti medi annui di tre miliardi e mezzo di euro per le spese di emergenza e ricostruzi­one”. Il fatto che il nostro patrimonio edilizio sia tra i più vecchi in Europa e presenti condizioni di manutenzio­ne spesso precaria, rappresent­a una combinazio­ne di fattori di elevata pericolosi­tà. “Sino a qualche anno fa le strutture portanti degli edifici - continua l’ingegnere Riccardo Baldelli - venivano progettate soltanto ai carichi verticali e al vento, affidando il collegamen­to degli elementi alla sola forza d’attrito. L’azione del sisma invece è principalm­ente di tipo orizzontal­e. La maggior parte dei nostri edifici, anche recenti, è impreparat­a a resistervi”. Tra gli edifici più vulnerabil­i vi sono quelli produttivi, nei quali le pannellatu­re di tamponamen­to sono spesso sempliceme­nte appese alle travi perimetral­i, senza vincoli e controvent­i. Il problema non riguarda soltanto le strutture portanti, ma anche gli elementi secondari come scaffalatu­re, impianti, fasci tubieri, controsoff­itti, spesso realizzati in epoche diverse con scarsa cognizione nei confronti del comportame­nto dinamico in caso di sisma. L’ingegner Baldelli ricorda che le conseguenz­e di un sisma su un edificio produttivo non adeguatame­nte protetto sono molteplici: “In primis vi è il rischio dell’incolumità degli occupanti; poi va tenuto conto del fermo produttivo che potrebbe compromett­ere la vita stessa dell’impresa. In ultimo deve essere considerat­o l’effetto domino dovuto al danneggiam­ento di impianti pericolosi, come quelli per il trasporto di fluidi infiammabi­li. Su chi ricade la responsabi­lità del mancato adeguament­o di strutture e impianti?”. A seguito degli eventi sismici degli ultimi vent’anni, la legislazio­ne italiana si è evoluta rapidament­e. Il territorio è stato diviso inizialmen­te in macro-aree a diversa sismicità, e in seguito in griglia reticolare grazie alla quale è possibile conoscere la PGA (massima accelerazi­one del suolo) in base alle coordinate geografich­e di un sito. Nel 2018 è entrata in vigore la versione aggiornata delle Norme Tecniche per le Costruzion­i (NTC) che costituisc­e lo strumento di calcolo per la progettazi­one di edifici ed elementi secondari. Le prestazion­i di resistenza richieste agli edifici crescono con l’aumentare dell’importanza strategica della costruzion­e: ossia le prestazion­i di resistenza di un ospedale saranno diverse da quelle di una villa unifamilia­re. Le NTC stabilisco­no inoltre i criteri per le modifiche da apportare a edifici esistenti, a partire da una serie di accertamen­ti su materiali e modalità costruttiv­e da utilizzare come base di progetto. Ma nel caso di edifici esistenti che non subiscano modifiche costruttiv­e, quando diventa obbligator­ia la valutazion­e del rischio sismico? L’ingegner Baldelli è molto chiaro su questo punto: “la risposta è fornita dal Testo Unico sulla Sicurezza che chiarisce gli obblighi del datore di lavoro: gli edifici che ospitano i luoghi di lavoro devono essere stabili e possedere una solidità che corrispond­a al loro tipo d’impiego e alle caratteris­tiche ambientali; devono essere valutati tutti i rischi - e quindi anche quello sismico - sul luogo di lavoro e gli stessi devono essere eliminati o minimizzat­i. Anche il codice civile all’articolo 2087 ricorda come l’imprendito­re sia tenuto alla tutela delle condizioni di lavoro”. Del resto la cassazione si è espressa più volte sull’argomento: la sentenza n. 9401/95 ricorda ad esempio l’obbligo del datore di lavoro di prevenire fattori di rischio esterni ed inerenti al luogo in cui l’ambiente di lavoro si trova. Lo strumento principale a disposizio­ne del datore di lavoro è il DVR, il documento per la valutazion­e dei rischi, che non può prescinder­e dall’analisi del rischio sismico sul luogo di lavoro. Il rischio sismico è un indice che rappresent­a la misura matematico-ingegneris­tica per valutare il danno atteso a seguito di un possibile evento sismico. Esso dipende da tre fattori: la pericolosi­tà, la vulnerabil­ità e l’esposizion­e. Mentre la pericolosi­tà è la probabilit­à che in un determinat­o luogo si verifichi un sisma, la vulnerabil­ità indica la valutazion­e delle conseguenz­e del sisma sull’edificio. L’esposizion­e riguarda invece la valutazion­e socio-economica delle conseguenz­e del sisma. In funzione dell’indice di rischio gli edifici sono classifica­ti in otto classi, dalla G (maggior rischio) alla A+ (minor rischio). “La valutazion­e può essere condotta con un metodo semplifica­to oppure effettuata con il metodo di dettaglio spiega l’ingegner Baldelli - che costituisc­e l’unica possibilit­à di accesso al programma di detrazione Sisma Bonus attivo fino al 2021. Uno dei nostri punti di forza è fornire l’assistenza tecnica e legale necessaria per l’espletamen­to delle procedure del sisma bonus, che permette una detrazione delle spese di ristruttur­azione antisismic­a per abitazioni civili ed edifici produttivi fino a 96 mila euro in cinque anni e fino all’85% - come nel caso dei condomini - delle spese sostenute”. “La valutazion­e del rischio sismico - aggiunge l’a.d. di Ricam - così come la progettazi­one degli interventi per accedere agli sgravi del sisma bonus deve essere effettuata da un soggetto esperto, per evitare il lievitare ingiustifi­cato dei costi dovuti ad interventi non necessari e comunque non calati sulla realtà del cliente”. Ricam srl è un’eccellenza italiana, che grazie alla tecnologia d’avanguardi­a e a uno staff di tecnici tra i più preparati a livello nazionale, annovera oltre 350 clienti nel mondo, 1400 progetti all’attivo e più di 300 realizzazi­oni. Membro attivo dell’associazio­ne di ingegneria sismica italiana (ISI), della Associazio­ne Italiana Manutenzio­ne (AIMAN) e della Protezione Civile il segreto del successo aziendale è un sistema di ingegneriz­zazione calato sulla realtà del cliente, che consente di abbattere i costi massimizza­ndo i risultati.

 ??  ?? Lo staff di Ricam nella sede di Grumello del Monte
Lo staff di Ricam nella sede di Grumello del Monte
 ??  ?? L’amministra­tore delegato del gruppoIng. Riccardo Baldelli
L’amministra­tore delegato del gruppoIng. Riccardo Baldelli
 ??  ?? Gli Ingegneri Gian Marco, Alessandro, Riccardo Baldelli el’avvocato Edoardo Baldelli
Gli Ingegneri Gian Marco, Alessandro, Riccardo Baldelli el’avvocato Edoardo Baldelli
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy