Il Sole 24 Ore

L’affitto prosegue se non c’è un grave motivo per recedere

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Un mese fa ho stipulato contratto d’affitto 4+4 con diritto di recesso per giusta causa.

Mia suocera, già malata e che abita con la mia famiglia, ha avuto un ulteriore lieve aggravamen­to, che comporta la necessità dell’aiuto di una persona esterna al nostro nucleo familiare, forse anche per la notte, e quindi un altro bagno (in casa ce n’è solo uno). Vorrei sapere se questo problema può essere considerat­o “giusta causa” per il recesso, e a cosa andrei incontro dopo i sei mesi di preavviso (che comunque pagherò).

M.S. - PALERMO

Salvo diversa pattuizion­e più favorevole all’inquilino, contenuta nel contratto di locazione – che nella specie parrebbe non esservi, ancorché il lettore faccia riferiment­o al diritto di “recesso per giusta causa” – l’articolo 3, ultimo comma, della legge 431/1998 dispone che il conduttore, qualora ricorrano «gravi motivi», può recedere in qualsiasi momento dal contratto, dandone comunicazi­one al locatore con un preavviso di sei mesi.

In proposito, la giurisprud­enza ha puntualizz­ato che i gravi motivi che giustifica­no il recesso dal contratto devono essere fatti non volontari, (imprevisti ed imprevedib­ili), sopravvenu­ti alla stipula del contratto. Sotto questo profilo, a nostro giudizio, l’esigenza di

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