Fisco, 16,2 miliardi recuperati nel 2018
Incassi in aumento dell’11% Frenata sui condoni che si attestano a 3 miliardi
La lotta all’evasione fiscale nel 2018 ha prodotto il recupero di 16,2 miliardi di euro grazie ai controlli, all’attività di riscossione e all’invio di lettere e avvisi ai contribuenti. Il dato è in aumento dell’11% rispetto all’anno precedente. Crolla, invece, a 3 miliardi (-46%) il recupero di gettito legato ai condoni: sanatorie, voluntary, rottamazioni. L’aumento percentuale più consistente (+38%) è arrivato dalla cosiddetta compliance, segno che la strategia delle lettere e degli alert avviata qualche anno fa sta dando buoni frutti. Complessivamente, un bilancio positivo per il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Antonino Maggiore, che ha indicato anche le linee guida per l’anno in corso: «Dovremmo essere più selettivi e fare controlli più mirati».
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La lotta all’evasione 2018 ha un bilancio con “partita doppia”. Da un lato i 16,2 miliardi ottenuti con i controlli, l’attività di riscossione e la promozione della compliance (molto più banalmente l’invio di lettere e alert). Dall’altro l’effetto condoni con incassi che si attestano a 3 miliardi. Si separano finalmente due voci che per loro natura sono ben distinte: da un lato la lotta all’evasione che cresce dell’11% rispetto al 2017 e dall’altro le misure straordinarie legate a sanatorie, voluntary, rottamazioni che complessivamente scendono del 46 per cento.
Un bilancio che secondo il direttore delle Entrate Antonino Maggiore va giudicato positivamente che ha tracciato anche le linee guide per il 2019: «Dovremmo essere più selettivi e fare controlli più mirati». Mentre il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha precisato che «il recupero di gettito evaso sui dati di contabilità nazionale si traduce in aumento della pressione fiscale che però può essere restituito a chi le tasse le paga sotto forma di riduzione del carico fiscale e di riforma dell’intero sistema». Merita attenzione anche, da quanto emerge dai dati resi noti ieri dall’Agenzia, il sostegno agli investimenti che, sempre a detta di Tria, «richiedono certezza, con calcoli economici di medio-lungo periodo, serve certezza delle regole fiscali».
Su questo fronte, Maggiore ha ricordato ad esempio che le 27 risposte per interpelli nuovi investimenti per chi vuole sviluppare l’attività in Italia hanno prodotto un volume di circa 15 miliardi su base pluriennale con ricadute occupazionali per 13mila posti di lavoro e una stima di gettito annuale di 269 milioni.
Si è cercato di recuperare terreno anche sul patent box (novità sono attese anche dal decreto crescita dato in arrivo per la prossima settimana), dove finora gli accordi conclusi sono 794 di cui 618 solo nel 2018.
Tornando al contrasto all’evasione emerge, invece, che i versamenti diretti sono stati pari a 11,25 miliardi (+10% sul 2017) mentre dagli agenti della riscossione sono arrivati 3,11 miliardi (+4%). Il vero boom però arriva dalla promozione della compliance. La strategia delle lettere e degli alert avviata sotto la direzione di Rossella Orlandi con il «cambia verso» ha portato a versamenti per 1,8 miliardi (la crescita in questo caso è del 38%). Nel numero di comunicazioni preventive attestatesi a 1,9 milioni (con un aumento del 30% sul 2017) spiccano soprattutto quelle legate alle comunicazioni trimestrali dei dati liquidazioni Iva (le cosiddette «Lipe»), che sono quasi raddoppiate (+85,4%) rispetto all’anno precedente. Un segnale che il sistema di spinta all’emersione dei corretti versamenti Iva è andato ormai a regime. In crescita del 25% (quasi 373mila lettere) l’incrocio dei dati sui 730 e i sostituti d’imposta.
Sui condoni, invece, l’Agenzia registra il calo del gettito delle sanatorie a partire dalle prime due rottamzioni delle cartelle che si “fermano” a 2,6 miliardi (-41% sul 2017). Da segnalare i primi 50 milioni della pace fiscale collegati alla prima scadenza (rata unica o prima di venti dilazioni trimestrali) della sanatoria sugli accertamenti.
In tema di servizi, proprio mentre sta per partire la campagna dichiarativa 2019, va registrata la crescita dei 730 precompilati inviati direttamente dai contribuenti alle Entrate: si è passati da 2,4 a 2,9 milioni. Così come i 2,5 milioni di rimborsi erogati per un controvalore di 17,5 miliardi liquidati.
Ma non ci sono solo le rose. A prendere la parola prima di Tria è stata una rappresentante degli oltre mille lavoratori degli uffici di Roma dell’Agenzia per chiedere lo «sblocco delle somme del salario accessorio anni 2016 e 2017 nonché l’immediata conclusione della terza tranche delle progressioni economiche», come ribadito da un comunicato congiunto delle principali sigle sindacali (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Unsa/Confsal, Flp) diramato nella serata di ieri. Comunicato che ha annunciato il proseguio della mobilitazione fino all’accoglimento delle richieste.