Zingaretti: «Servono alleanze larghe» E apre ai bersaniani
Incontri anche con En marche. Nei sondaggi primo sorpasso sul M5s
«In tutta Italia ci sono alleanze larghe: è il modo giusto per non regalare Comuni e Regioni a Sa lv inie Di M aio. Per questo nei prossimi giorni incontrerò il leader di Mdp-Articolo 1, Roberto Speranza, per vedere come queste alleanze possono essere un elemento comune». Il segretario del Pd Nicola Zingar etti parte, a neanche 24 ore dalla proclamazione del risultato delle primarie, dalla Basilicata chiamata al voto domenica per eleggere il presidente della Regione. «Il centrosinistra può vincere», dice nel suo primo comizio da segretario conclamato a Potenza quandogli ultimi sondaggi pubblicabili davano avanti il centrodestra a trazione s al vini anadi5p unti. A differenza di quanto accaduto in Abruzzo e in Sardegna, dovei candidati governatoriGiovanni Legn inie Massimo Z edda hanno tenuto a debita distanza i vari leader de minp iena battaglia congressuale,il neo leader demsullac orsa del candidato comune del centrosinistra Carlo Tre rotola in Basilicata ci mette la faccia e tutto il peso del“suo”Pd.UnPd dalle alleanze larghe, appunto, che vuole raccogliere tutte le opposizioni al governo giallo-verde. Compresi i fuoriusciti bersaniani.
D’altra parte gli ex compagni di Md p-molto forti proprio in Basilicata - sono sempre stati alleati del Pd in tutte le ultime regionali, anche in epoca ancora renziana. Ora l’obiettivo è siglare un accordo generale anche per le Comunali che si terranno assieme alle europee del 26 maggio (quasi 4mila le amministrazioni comunali chiamate al rinnovo). La novità è che l’annunciato incontro con il leader di Mdp Speranza, molto forte proprio in Basilicata, riguarderà anche le europee. Vero che lo stesso Zingaretti precisa in serata che l’apertura a sinistra riguarda solo le amministrative, e di contro sottolinea l’incontro avuto nel pomeriggio con il deputato francese vicino a Macron Stanislas Guerini per un comune fronte anti-sovranista. D’altra parte lo stesso candidato comune del Partito socialista europeo Frans Timmermans ha invitatogli italiani a non disperderei voti con due liste( il P de una lista a cui sta lavorando Mdp con i socialisti di Riccardo Nencini): invito di fatto ripreso dallo stesso Zingaretti nella sua relazione all’assemblea nazionale di domenica, quando ha notato che l’Italia è l’unico Paese Ue a presentarsi con due liste che fanno parte della famiglia socialista. Da parte sua Speranza esclude che l’avvio di questo dialogo possa significare il ritorno dei fuoriusciti nel Pd («noi nel Pd non rientriamo, questo è certo»), ma se si ragiona su una lista che si rifà alla comune famiglia socialista europea il discorso cambia.
Come che sia, l’annuncio dell’incontro del segretario del Pd con Speranza ha suscitato più di un’inquietudine nell’ala renziana del partito. «Giusto dialogare anche a sinistra in vista delle elezioni nei Comuni. Una lista unica tra Pd e gli scissionisti di Mdp per le europee sarebbe invece una scelta nella direzione sbagliata e un segnale che disorienterebbe un pezzo importante di popolo del Pd», mette le mani avanti per tutti il senatore Dario Parrini. Ad ogni modo il nuovo corso zingarettiano, complice gli errori del M5s e il rilievo mediatico delle primarie dem, sembra dare i primi frutti: secondo un sondaggio Swg\la7 il Pd è al 21,1% e il M5s al 21. Mini sorpasso avvenuto. Il problema, per una reale alternativa di governo, resta il fatto che la Lega di Salvini è sempre al 33,9%.