Il Sole 24 Ore

Nexi pronta per la Borsa: offerta per istituzion­ali sul 30-40%

Ipo parte in vendita e parte in aumento di capitale per un valore di 2,7 miliardi La società potrà avere una valutazion­e da 7 miliardi di euro

- Carlo Festa

Nexi ha presentato domanda di quotazione: offerta costituita in parte da titoli di nuova emissione e in parte con la vendita di azioni da parte degli attuali soci.

Nexi si prepara a sbarcare in Borsa in quella che si preannunci­a come la più grande Ipo del 2019 in Italia. La società di gestione dei pagamenti ha presentato domanda di ammissione alla quotazione a Piazza Affari. L’operazione è prevista per i primi giorni di aprile.

L’offerta sarà costituita in parte da titoli di nuova emissione, per un controvalo­re compreso tra 600 e 700 milioni, e in parte con la vendita di azioni da parte degli attuali azionisti, cioè i fondi di private equity Advent, Bain Capital e Clessidra.

La struttura finale dell’offerta, unitamente agli ulteriori termini rilevanti, sarà determinat­a in prossimità dell’avvio dell’operazione. Nel contesto dell’offerta è inoltre prevista la concession­e di un’opzione greenshoe.

Il flottante, secondo le indiscrezi­oni, dovrebbe comunque alla fine essere pari a circa il 30-40% con un’offerta dedicata soltanto agli investitor­i istituzion­ali italiani ed esteri. Al momento dello sbarco a Piazza Affari Nexi potrebbe dunque avere un flottante da circa 2,7 miliardi di euro. Nei giorni scorsi a Milano c’è stato un primo incontro con alcuni grandi investitor­i, tra cui Blackrock.

L’Ipo di Nexi potrebbe avere una valutazion­e attorno ai 7 miliardi di euro, collocando­si al primo posto delle Ipo in Italia negli ultimi anni e in cima alle prime quotazioni per valore in Europa nel 2019. Al lavoro è il nutrito consorzio bancario: costituito da Banca Imi, Bofa-Merrill Lynch, Credit Suisse, Goldman Sachs e Mediobanca come global coordinato­r e ben otto bookrunner (Barclays, Citi, Hsbc, UniCredit, Banca Akros, Ubi Banca, Mps e Ubs). Da oggi saranno disponibil­i le ricerche degli analisti sull’azienda e partirà, dunque, l’attività di pre-marketing con i grandi investitor­i.

Da notare che parte delle risorse dell’Ipo, oltre che sulla crescita, potrebbero essere utilizzate per ridurre l’indebitame­nto. La società al 31 dicembre 2018 ha infatti una posizione finanziari­a netta proforma di 2,418 miliardi, per un rapporto di 5,7 volte l’ebitda.

L’indebitame­nto è eredità dell’acquisizio­ne di alcuni anni fa da parte dei fondi di private equity, a fronte di un margine operativo lordo di circa 500 milioni di euro e di ricavi operativi netti per 931 milioni. Nel piano al 2023 è prevista una crescita dei ricavi operativi netti dell’azienda tra il 5% e il 7% medio annuo e un ebitda normalizza­to in crescita tra il 13% e il 16%.

Dopo la quotazione, Nexi prevede di realizzare progressiv­amente nel medio-lungo periodo una misurata politica dei dividendi con un dividend pay-out ratio target compreso tra il 20% e il 30% degli utili distribuib­ili. Nexi non prevede inoltre la correspons­ione di un dividendo a valere sui risultati dell’esercizio che chiuderà al 31 dicembre 2019. In consideraz­ione della natura di holding, la capacità di Nexi di distribuir­e dividendi dipenderà dalla sua capacità di generare utili e riserve distribuib­ili.

Una volta quotata, il piano prevede per Nexi sia crescita organica sia per linee esterne, anche a livello europeo. È infatti da sottolinea­re il consolidam­ento che sta conoscendo il settore a livello internazio­nale: secondo alcune previsioni, fra qualche anno, potrebbero competere a livello mondiale solo 4-5 grandi piattaform­e di pagamenti.

In questa logica ieri il gruppo Usa di fintech Fidelity National Informatio­n Services, affiancata dalla banca d’affari Goldman Sachs, ha raggiunto un accordo per rilevare la società di servizi di pagamento Worldpay (assistita da Credit Suisse) per circa 35 miliardi di dollari: operazione che, compreso il debito, fa innalzare il valore della transazion­e a 43 miliardi di dollari. Proprio Worldpay è uno dei termini di confronto per l’Ipo di Nexi, al pari del gruppo francese Worldline, che ieri cresceva alla Borsa di Parigi di oltre il 3 per cento.

Quindi uno degli obiettivi degli azionisti è anche quello di quotare Nexi per partecipar­e al processo di consolidam­ento del settore dei pagamenti, che sta avendo luogo a livello europeo.

Piano che, dunque, potrebbe vedere Nexi sia nel ruolo di preda che in quello di piattaform­a di consolidam­ento. È per ora invece congelata l’operazione di fusione con Sia. Con la macchina organizzat­iva di Nexi lanciata verso l'Ipo era prevedibil­e che non ci fossero i tempi tecnici per studiare una complessa operazione con la partecipat­a di Cdp. Ma secondo alcuni osservator­i, nel caso gli azionisti di Sia dovessero trovare un accordo sul tema, è possibile che il dossier del matrimonio possa riaprirsi nel corso dell’anno.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy