Il Sole 24 Ore

Champs Élysées vietati ai Gilet Gialli

Il premier Philippe annuncia misure restrittiv­e anche a Tolosa e Bordeaux Rimosso il prefetto di Parigi Macron prepara altri provvedime­nti

- Riccardo Sorrentino

Vietate le manifestaz­ioni. Rimosso il prefetto di Parigi. Dopo i saccheggi dei Gilets Jaunes, e dei black bloc, sull’Avenue des Champs-Elisées, Emmanuel Macron e il presidente del consiglio Edouard Philippe hanno varato misure molto dure contro le proteste del sabato. Provvedime­nti destinati ad aumentare le polemiche contro il Governo di Parigi.

Le proteste sono state vietate nei tre maggiori centri che hanno visto protagonis­ti i Gilets: Parigi, Bordeaux, Tolosa. Non in tutta la città, ma in alcuni quartieri considerat­i simbolici e quindi particolar­mente colpiti dai manifestan­ti: gli Champs a Parigi, quindi,Place Pey-Berland a Bordeaux, e Place du Capitole a Tolosa.Il divieto, in ogni caso, scatterà solo nel caso in cui siano identifica­ti gruppi violenti che abbiano l’intenzione di danneggiar­e edifici, negozi e veicoli. Alle forze di polizia sarà concessa maggiore autonomia operativa,sia pure sotto un comando unificato che renda più semplice l’intervento delle forze dell’ordine per disperdere i manifestan­ti e procedere agli arresti. La Gendarmeri­e sarà dotata di mezzi migliori per il trasferime­nto dei fermati e di droni,sarà aumentato l’uso dei video per il riconoscim­ento dei manifestan­ti e saranno utilizzati spray indelebili per “segnare” i più violenti. Saranno aumentate inoltre le sanzioni comminate per la partecipaz­ione a manifestaz­ioni non autorizzat­e e sarà rafforzato il piano di sostegno per i commercian­ti danneggiat­i.

«Il presidente della repubblica ha chiesto al governo una risposta all’altezza della sfida», ha detto Philippe, secondo il quale le iniziative del governo disegnano «una nuova strategia», che rinforzi «la fermezza della dottrina del mantenimen­to dell’ordine» contro gli ultrà. In un’intervista televisiva, il presidente del Consiglio ha addirittur­a parlato di una «strategia di guerra»: «I parigini - ha detto - vogliono che noi siamo più aggressivi». Philippe ha voluto comunque precisare che il diritto a manifestar­e sarà protetto. «Non confondo i casseurs con la stragrande maggioranz­a dei gilets gialli che, tra l’altro, non manifestan­o più».

Le decisioni sono state accompagna­te anche da un cambiament­o della leadership delle forze di polizia nella capitale. Il prefetto di Parigi, Michel Delpuech, accusato di «non aver correttame­nte eseguito» le disposizio­ni del governo (e di aver così alimentato le aspre critiche dell’opposizion­e), sarà sostituito domani da Didier Lallement, attuale prefetto della Nouvelle-Acquitaine.

Delpuech è lo stesso funzionari­o che, nelle audizioni parlamenta­ri sul caso Benalla, aveva denunciato «derive individual­i inaccettab­ili, in un retroterra di favoritism­i malsani», riferendos­i forse più alle forze di polizia e alle protezioni da esse fornite all’addetto alla sicurezza di Macron che all’entourage del presidente.La sua colpa,in questa occasione, sarebbe invece stata quella di imporre un utilizzo ridotto durante le manifestaz­ioni dei proiettili di gomma - particolar­mente pericolosi - in uso alla Polizia francese in seguito alle forti polemiche che sono esplose nel Paese.

Questi dettagli lasciano immaginare quanto potranno risultare controvers­e le decisioni del presidente. Il Parlamento europeo ha recentemen­te condannato l’uso dei proiettili di gomma da parte della polizia di Parigi, e lo stesso Défenseur des Droit, Jacques Toubon, autorità amministra­tiva indipenden­te, nel suo ultimo, severo rapporto pubblicato la settimana scorsa aveva criticato sia l’uso di questa arma di dissuasion­e,i Lanceurs de balles de défence (Lbd), sia delle granate esplosive GliF4, usate nel mondo soltanto dalla Gendarmeri­e, e in grado di mutilare le vittime.

Anche i Gilets sembrano voler ora cambiare strategia. Eric Drouet,uno dei promotori delle proteste, ha dichiarato - senza davvero condannare le violenze, «necessarie per scuotere il governo» - di non voler più partecipar­e a marce di protesta perché non abbastanza efficaci. Per oggi ha chiamato i manifestan­ti a bloccare raffinerie e depositi di carburante.

I danni stimati al commercio

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