L’urgenza di chiarire tutti i dubbi
L’attesa per le regole sul voucher per i manager e alcune incertezze interpretative sul nuovo regime dell’iperammortamento. Sono i due punti aperti della nuova versione del Piano Impresa 4.0, come emersa dalla legge di bilancio.
Entro marzo, stabilisce la manovra, dovrà essere adottato il decreto del Mise che istituisce l’elenco delle società di consulenza e dei manager qualificati con i quali sarà possibile stipulare contratti per spendere i voucher (50% dei costi sostenuti entro 40mila euro per micro e piccole imprese, 30% entro 25mila euro per le medie e 50% entro 80mila euro per reti di imprese). In tutto ci sono a disposizione 75 milioni in tre anni. Il decreto attuativo dovrebbe chiarire se le imprese, per accedere ai voucher, dovranno affrontare un “click day” o se ci sarà un meccanismo diverso basato sulla ripartizione. Inoltre, il decreto forse chiarirà in che misura i voucher saranno rivolti a «processi di trasformazione tecnologica e digitale» attraverso le tecnologie 4.0 e in che misura potranno essere utilizzati invece per «l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali», altro obiettivo indicato dalla norma della legge di bilancio.
Si gioca sul filo dell’interpretazione, intanto, l’applicazione delle regole sull’iperammortamento.Come noto, a fronte del vecchio incentivo che per l’acquisto di macchinari 4.0 prevedeva la maggiorazione dell’aliquota pari al 150%, dal 2019 sono scattati tre differenti scaglioni: 170% fino a 2,5 milioni; 100% da 2,5 a 10 milioni; 50% da 10 a 20 milioni. In alcuni casi potrebbe esserci però la possibilità di applicare la vecchia normativa. I dubbi applicativi si riferiscono agli investimenti effettuati (messi in funzione e collaudati) nel 2019 per i quali l’ordine sia stato fatto dall’azienda nel corso del 2018 così come sia stato pagato lo scorso anno un acconto pari ad almeno il 20%. La convenienza del metodo di calcolo potrebbe variare da caso a caso. E sul tema potrebbe essere necessario un chiarimento dell’agenzia delle Entrate.