Il Sole 24 Ore

La contaminaz­ione dei nativi digitali per il lavoratore 4.0

Studio sulla meccatroni­ca: cercati mix di competenze in ingegneria, fisica e matematica, soft skill e capacità tecnologic­he

- Giambattis­ta Gruosso

L’impresa italiana in questi ultimi anni si sta confrontan­do con sfide nuove e non solo a causa della cosiddetta quarta rivoluzion­e industrial­e, ma anche perché le tecnologie si stanno evolvendo a una velocità esponenzia­le. E queste sfide hanno un impatto anche sulle risorse umane, perché la trasformaz­ione digitale è sempre di più un tema di persone e non solo di tecnologie. Si sta di fatto assistendo a una convergenz­a di persone, macchine e prodotti che attraverso tecnologie digitali, tecnologie tradiziona­li e soprattutt­o relazioni creano nuovi modelli di lavoro e di business. Nessun settore dell’impresa ne è esente e per ognuno di essi si deve comprender­e come le nuove tecnologie possono essere integrate con successo a beneficio dei processi aziendali, dei clienti e dei lavoratori.

Il tema delle competenze non riguarda solamente i neo-assunti, anzi lancia una nuova sfida alle risorse umane delle aziende: rivedere il proprio ruolo per rivalorizz­are e sviluppare l’upskilling, per essere facilitato­ri della creazione di team di lavoro trasversal­i, favorendo lo sviluppo di dinamiche interne volte all’utilizzo proficuo delle tecnologie. Questo è quello che emerge da uno studio che durante gli ultimi 5 anni è stato condotto dal mio gruppo di ricerca presso il Dipartimen­to di elettronic­a, informazio­ne e bioingegne­ria del Politecnic­o di Milano dal titolo “Mappatura delle competenze della Meccatroni­ca”. L’iniziativa, co-promossa da Anie automazion­e e Messe Frankfurt, ha l’obiettivo di monitorare tecnologie e competenze richieste in questi settori, osservando territori e filiere differenti.

Ne emerge anche che le tecnologie tradiziona­li non stanno scomparend­o, ma sono affiancate da nuove tecnologie che riguardano la sfera del cosiddetto digitale (Internet of Things, analisi di dati etc.) ma anche dei materiali (nano materiali, additive manufactur­ing) e dell’automazion­e (robotica, sensori avanzati e altro). Il lavoratore 4.0 è quindi fortemente legato alle competenze tradiziona­li, ma deve essere in grado di lavorare con strumenti nuovi e deve essere capace di lavorare insieme a suoi colleghi grazie agli strumenti collaborat­ivi che il mondo digitale mette a disposizio­ne. E infine deve essere capace di farsi contaminar­e dalle nuove leve, che si caratteriz­zano per essere nativi digitali.

Il tema di fondo è quello delle piattaform­e per lo scambio di dati e informazio­ni tra persone della stessa azienda, tra clienti e fornitori, ma anche tra settori diversi tra loro. Questo crea l’esigenza di ripensare competenze e skill. Non è tanto però una questione di percorsi formativi nuovi, ma di utilizzare le potenziali­tà dei percorsi esistenti per aggiungere competenze legate ai settori più di frontiera. Dallo studio condotto in questi 5 anni emerge la consapevol­ezza da parte delle aziende che la trasformaz­ione passa attraverso una visione illuminata dell’imprendito­re per primo, accompagna­ta da una capacità di chi gestisce le risorse umane di promuovere percorsi di valorizzaz­ione dei talenti sia interni sia esterni alle aziende. Ed i profili più ricercati sono un mix di competenze tecniche in tutti i settori dell’ingegneria, della fisica e della matematica, soft skill e competenze digitali.

Partendo da queste consideraz­ioni abbiamo promosso due master su “The future of engineerin­g and manufactur­ing: Industry 4.0” e “Digital Skills 4.0” erogati dal Politecnic­o di Milano e dal Cefriel. Il tema conduttore di questi due percorsi è quello di integrare la formazione di base dei neolaureat­i o dei giovani laureati con le competenze necessarie ad affrontare e comprender­e la trasformaz­ione in atto e favorire dinamiche innovative in grado di fare crescere il capitale umano nel suo complesso. La capacità di coniugare talenti e competenze è forse proprio il cuore della quarta rivoluzion­e dell’industria.

L’autore è docente presso il Dipartimen­to di elettronic­a, informazio­ne e bioingegne­ria del Politecnic­o di Milano

 ??  ?? Hi-tech. Immagini tratte dalle precedenti edizioni di Sps Italia (le prime due foto partendo dall’alto) e di Mecspe (le altre due). Entrambi i saloni si tengono a Fiere di Parma. La prossima settimana inizierà Mecspe, in programma dal 28 al 30 marzo. Sps Italia si terrà invece dal 28 al 30 maggio.
Hi-tech. Immagini tratte dalle precedenti edizioni di Sps Italia (le prime due foto partendo dall’alto) e di Mecspe (le altre due). Entrambi i saloni si tengono a Fiere di Parma. La prossima settimana inizierà Mecspe, in programma dal 28 al 30 marzo. Sps Italia si terrà invece dal 28 al 30 maggio.
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