Nel decreto Pacchetto crescita: aiuti, agenzia hi-tech e un logo made in Italy
In arrivo la Banca pubblica degli investimenti, anche ai fondi Eltif gli sgravi dei Pir
Si articola inoltre 20 norme il con tropi anodi Di Mai o perla crescita: incentivi, credito, brevetti, digitale, made in Italy, energia, idee in parte nuove ed in parte recuperate dai cassetti del ministero. Un insieme di proposte preparate in parallelo a quelle del ministro dell’Economia Giovanni Tria: e non è escluso adesso che i due documenti confluiscano in un unico provvedimento, un disegnodi legge o più probabilmente un decreto da varare più o meno in contemporanea con il Documento di economia e finanza.
Incentivi e finanza
Tra le proposte arrivate sul tavolo dei tecnici dell’Economia figura l’estensione agli Eltif (i nuovi fondi di investimento europei a lungo termine) delle agevolazioni fiscali previste per i Piani individuali di risparmio (Pir). In preparazione anche il primo avvio della Bpi, banca pubblica degli investimenti per il sostegno alle imprese che si affiancherebbe a una nuova versione del Fondo di garanzia, con sezione ad hoc per le imprese edili ed estensione al crowdfunding, al social lending e ai “basket minibond”. Nella bozza visionata dal Sole 24 Ore ci sono poi incentivi alla patrimonializzazione e al ricambio generazionale, con finanziamento agevolato a tasso 0 per le imprese in cofinanziamento bancario con clausola “pari passu” oppure con contributi correlati a un finanziamento ordinario bancario più possibile garanzia del Fondo centrale. Incentivi in pista anche per la formazione degli addetti nei distretti industriali e - sotto forma di credito di imposta al 50% fino a 200mila euro - per tagliare il costo annuo del personale altamente specializzato delle startup. Prevista poi una norma per l’economia circolare e la riconversione produttiva, agevolando l’attività di ricerca e sviluppo tra 500mila e 2 milioni sul riuso. In arrivo un nuovo contributo alla trasformazione tecnologica e digitale e la chiusura semplificata dei vecchi patti territoriali e contratti d’area con dirottamento delle risorse recuperate a favore della sezione microcredito del Fondo centrale di garanzia. Previsti un Fondo per progetti per l’economia reale e lo sviluppo industriale e, per il venture capital, le Sis (società di investimento semplice) per raccolta di capitali fino a 25 milioni.
Innovazione ed energia
In vista il varo di un’Agenzia nazionale per la crescita e la formazione, finalizzata al trasferimento tecnologico e al passaggio dalla ricerca ai brevetti. Si chiamerà Italiatech, sarà una rivisitazione di organismi già esistenti e dovrebbe inglobare le risorse di un Fondo per il capitale immateriale tutt’ora inattuato e bloccato(oltre 1 miliardo di euro). Si prevede inoltre una quota obbligatoria sul volume totale degli acquisti della Pa a favore di startup e Pmi innovative.
Salirà in corsa sul treno del decreto (o Ddl) anche un pacchetto con misure per la distribuzione di gas ed energia, per l’efficienza energetica e le rinnovabili. Ma anche con nuovi interventi di sostegno alla mobilità elettrica ai quali è possibile che la Lega si agganci per introdurre incentivi per le auto usate Euro 5 ed Euro 6.
Internazionalizzazione
Saràprobabilmenteripescataunanorma studiata sotto la gestione Calenda per introdurre un segno distintivo «made in Italy», da adottare su base volontaria e per vendite extra Ue, che aiuti a proteggere i prodotti italiani dal cosiddetto “italian sounding”. Nel provvedimento entrerà anche la norma sul registro di marchi storici in chiave antidelocalizzazione, ma in forma rivista rispetto alla proposta di legge lanciata dalla Lega e giudicata dagli esperti a forte rischio di incostituzionalità per la previsione di una forma di esproprio. Verrà estesa l’operatività dei fondi per l’internazionalizzazione oggi limitati ad alcune aree geografiche.