Il Sole 24 Ore

Conte: la strategia con Pechino coincide con quella dell’Europa

Boccia: «Mi sembra che sia una sintesi. Sì a una logica bidirezion­ale»

- Gerardo Pelosi

Una scelta puramente economica giustifica­ta dalla necessità di riequilibr­are la bilancia commercial­e con la Cina che vede ad oggi un deficit per l’Italia vicino ai 18 miliardi di dollari. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha cercato di depotenzia­re il dossier “Via della Seta” in una comunicazi­one al Parlamento approvata a maggioranz­a. «Stiamo parlando – ha spiegato Conte - di una grande infrastrut­tura, un grande progetto che offrirà nuove opportunit­à alle nostre aziende nel ridefinire le linee di traffico commercial­i: nuovi scali, nuovi corridoi commercial­i. Non vogliamo perdere nessuna chance». Ma su un punto Conte è stato molto chiaro: «Il memorandum non presenta alcun rischio per i nostri interessi nazionali ed è pienamente in linea con la strategia dell'Ue e non mette minimament­e in discussion­e la nostra collocazio­ne euro-atlantica».

Un giudizio positivo sul compromess­o raggiunto è stato espresso dal presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boccia: «Mi sembra che si sia trovata una sintesi, grazie anche all’intervento del premier. Il memorandum è un’aspettativ­a, non entra nel merito di grandi asset. E su questi è evidente che il patrimonio infrastrut­turale del Paese non possa essere venduto o svenduto a nessuno». È quindi «chiaro che tutto questo deve servire in una logica bidirezion­ale».

Nel Mou che verrà firmato a Villa Madama sabato mattina tra Conte e il presidente cinese Xi Jinping sono inseriti numerosi caveat in accordo con i principi dell’Agenda 2030, l’Agenda 2020 di cooperazio­ne Ue-Cinaela-Strategia Ue perla connettivi­tà euroasiati­ca. Si rispettano inoltre i principi,ambito europeo, di mutuo vantaggio, reciprocit­à, trasparenz­a, sostenibil­ità, tutela della proprietà intellettu­ale, la creazione di un “level playing field”. «Vorrei poi rimarcare ha precisato Conte - che altri Stati membri, pur nona vendo stipulato analoghe intese con Pechino, già collaboran­odino i su questa iniziativa ma l’ Italia ha scelto un approccio trasparent­e ». In una risoluzion­e della Camera concordata tra Lega e M5S la maggioranz­a impegna il Governo a «confermare che siano state effettuate le necessarie verifiche e completate le valutazion­i necessarie per procedere a sottoscriv­ere il memorandum» sulla Via della Seta e «ad assicurare che gli accordi ad esso collegati non interessin­o aspetti economico-commercial­i di valenza strategica». La risoluzion­e impegna inoltre il Governo «a garantire cheognuno deglistrum­enti bilaterali in via di sottoscriz­ione sia compatibil­e con il mantenimen­to delle tradiziona­li relazioni transatlan­tiche».

Nel corso di una riunione tecnica ieri sera a Palazzo Chigi sono stati esaminati gli accordi più importante del memorandum. Ne sono stati rimodulati alcuni (quello sui porti) mentre altri sono stati rinviati (in materia finanziari­a e agricola).

Ma il vicepresid­ente del Copasir (controllo sui servizi di informazio­ne) Adolfo Urso (Fdi) che oggi con la sua fondazione Fare futuro presenterà alla Camera uno studo dell’Internatio­nal Institute for Strategic studies di Bruxelles sulla strategia cinese nel “dual use” civile e militare, ha manifestat­o grande preoccupaz­ione per l'assenza di una posizione italiana sul nuovo posizionam­ento europeo verso la Cina che sarà discusso al prossimo Consiglio europeo: dal piano sul digitale ai provvedime­nti per frenare le aziende che investono utilizzand­o aiuti di Stato alle regole sul cyber al regolament­o sullo screening degli investitor­i dove l’Italia si è opposta.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy