Finanziamento illecito, Zingaretti indagato
Nicola Zingaretti (in foto), proclamato appena domenica scorsa dall’assemblea nazionale del Pd segretario del partito dopo aver vinto con il 66% dei voti le primarie del 3 marzo scorso, sarebbe indagato dalle procure di Roma e di Messina per finanziamento illecito. Secondo quanto riportato dall’Espresso on line il nome di Zingaretti emerge dagli interrogatori degli avvocati siciliani Piero Amara e Giuseppe Calafiore: arrestati nel febbraio 2018 per corruzione in atti giudiziari, hanno poi patteggiato 3 e 2,9 anni a testa. L’inchiesta è portata avanti dai pm Paolo Ielo e Stefano Fava e prende spunto dalle dichiarazioni di Calafiore in un interrogatorio del luglio scorso. Immediata la reazione di Zingaretti, che si dice estraneo ai fatti e fiducioso: «Voglio affermare di essere estremamente tranquillo perché forte della certezza della mia totale estraneità ai fatti che, peraltro, sono stati riferiti come meri pettegolezzi “de relato” e senza alcun riscontro, come affermato dallo stesso articolo del settimanale». Sulla vicenda, però, salgono subito i pentastellati. «Questo sarebbe il nuovo che avanza? Cambiano i segretari ma gli affari oscuri sembrano rimanere di casa nel Pd. Zingaretti abbia il pudore di mollare la nuova poltrona», dice tra gli altri il sottosegretario agli Affari esteri Manlio Di Stefano. «Non mi faccio intimidire dalle bassezze del M5s», è la replica.