Iliad tradita in Francia, l’utile scende In Italia si punta al rialzo delle tariffe
Per il gruppo profitti in calo del 18,5% a 330 milioni Cedola di 0,9 euro per azione Il ceo Reynaud: il lancio in Italia è stato un successo Nel 2018 rosso di 52 milioni
Thomas Reynaud, ceo del gruppo Iliad, non ha mostrato dubbi nel rispondere ai giornalisti dopo la presentazione dei conti per il 2018: il lancio di Iliad in Italia è stato un «vero successo», il «miglior lancio in Europa» dopo quello di Free Mobile in Francia, con 2,8 milioni di abbonati in appena 7 mesi. Ora «la grande sfida per il 2019 è accelerare il dispiegamento della rete».
Per la compagian telefonica che fa riferimento a Xavier Niel il 2018 si è chiuso con un sapore agrodolce. In fondo il profitto non manca: 330 milioni con cui il Cda proporrà all’assemblea del 21 maggio un dividendo di 90 centesimi per azione (che garantiranno poco meno di 28 milioni all’azionista di riferimento Niel). Il risultato netto però è in calo del 18,5% annuo. E c’è chi ha evidenziato in questo quadro la strategia dell’azienda nella parti in cui ha previsto la «possibilità di realizzare una partnership industriale con un fondo di investimento riguardante l’infrastruttura passiva della rete mobile su circa 5.700 siti», come si legge in un comunicato.
A pagare dazio nel 2018 è stata la Francia, dove i ricavi sono scesi dell’1,9% a 4,77 miliardi con un calo di 250mila clienti nel segmento mobile (scesi a 13,4 milioni) e 93mila in banda larga e ultralarga fissa (scesi a 6,427 milioni). Da qui Iliad vuole ora ripartire per il 2019 con ritorno alla crescita dei ricavi in Francia, portando l’Ebitda margin sopra il 40%. Il flusso di cassa previsto sarà di 800 milioni nel 2020 e di 1 miliardo nel 2021 (la previsione, lo scorso anno, era per il 2020). La Borsa comunque ieri ha evidentemente creduto ai propositi del gruppo basato a Parigi che ha chiuso in miglioramento del 2,83% portando al -24,13% il calo del titolo da inizio anno, per 5,5 miliardi di capitalizzazione.
In questo quadro, se a livello di gruppo i ricavi sono aumentati (+0,6% a 4,89 miliardi di euro) il grazie va dritto all’Italia con i suoi 125 milioni di introiti garantiti dai 2,837 milioni di abbonati nel segmento mobile. Cui nel medio termine potrebbero aggiungersi clienti nel fisso. «È una possibilità» ha detto Reynaud sull’eventuale lancio in Italia di un abbonamento unico - tv, telefono fisso ed internet - sul modello della Freebox francese, ma «per il momento vogliamo davvero concentrarci sulla telefonia mobile».
In Italia Iliad ha raggiunto il 3% di market share in 7 mesi. Uno degli obiettivi per il 2019 sarà quello di migliorare la rete arrivando a 3.500 siti (acquistabili da Wind Tre, ma anche in affitto da Cellnex o Inwit con cui Iliad ha stretto accordi in Italia o da realizzare ex novo). Il tutto per avere una rete performante in un mercato che per Iliad si è mostrato particolarmente ricettivo nei primi mesi (lancio a maggio 2018 e 2,2 milioni di utenti a settembre), ma con acquisizioni rallentate poi nel corso dei mesi. Nel Paese sono stati investiti 261 i milioni nel deployment della rete e 342 per le frequenze. A livello finanziariola l’Ebitda è stato negativo per 52 milioni. Per il 2019, spiega lo stesso comunicato dell’azienda, dovrebbe andare anche peggio, «parallelamente all’accelerazione della crescita dell’attività e allo sviluppo della rete mobile». Certo, c’è sempre il tema prezzi. Iliad ha portato ulteriore scompiglio in un mercato che negli anni ha dilapidato miliardi di valore avvitandosi in una guerra al ribasso dei prezzi fra gli operatori. Niel, a quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, in conference call con gli analisti avrebbe espresso la speranza di aumentare le tariffe in Italia. Confermato il break even con meno del 10% di market share.