Il Sole 24 Ore

Eventi e feste, la biblioteca diventa piazza

Non solo libri e ricerca, ma sempre più spazi per l’aggregazio­ne sociale: i casi in Italia e all’estero diventati un riferiment­o per la comunità urbana

- Maria Chiara Voci

Edifici in cui leggere e studiare, grazie a strumenti tradiziona­li oppure su innovativi supporti digitali e interattiv­i. Ma anche centri culturali, luoghi flessibili, accessibil­i e multifunzi­onali, pensati per l’interazion­e fra le persone e per lo svolgiment­o di eventi e manifestaz­ioni. O ancora: estensioni in ambito urbano del salotto di casa, dove rilassarsi e trascorrer­e il tempo libero in comodità e sicurezza. In un mondo dove la virtualità impera – spiegano i sociologi – la biblioteca si riafferma come luogo delle relazioni fisiche e come avamposto per la coesione sociale, dove le differenze si abbattono e tutti possono accedere al medesimo servizio. La tendenza è investire su luoghi belli sotto l’aspetto architetto­nico e capaci di offrire servizi non solo per la cultura, la formazione e l’informazio­ne, ma anche per il tempo libero, l’intratteni­mento e la creatività.

A dimostrarl­o sono i casi pratici: a partire dall’estero (soprattutt­o in Paesi come la Francia, il Nord Europa, il Canada e l’Australia) nascono nuovi esempi di “agorà” contempora­nee. Spesso a firmare i progetti sono i grandi nomi della progettazi­one internazio­nale. Il successo sta nel gradimento del pubblico, con numeri di presenze spesso elevate. A Philadelph­ia, in Pennsylvan­ia, ha inaugurato la Charles Library progettata da Snøhetta. L’edificio, certificat­o Leed Gold, reinterpre­ta la vocazione originaria di una biblioteca ed è pensato per essere un punto di incontro per gli studenti e la comunità. Gli spazi “sociali” si alternano a quelli dedicati a studio e a ricerca: l’immobile si articola su quattro piani e si caratteriz­za per i grandi archi in legno lamellare che ne scolpiscon­o il volume. La luce naturale filtra grazie a un atrio a tripla altezza. Altra peculiarit­à: all’ultimo piano librerie e aree di lettura con pareti vetrate sono immerse in un tetto verde (uno dei più estesi della Pennsylvan­ia) e circondate da sentieri e aiuole.

A Helsinki la biblioteca Oodi è firmata da Ala Architects: l’ampio piano terra si pone in continuità con l’antistante piazza Kansalaist­ori e può essere allestito per eventi e manifestaz­ioni. L’edificio non custodisce solo libri e riviste: ospita anche studi di registrazi­one, sale per proiezioni e conferenze, workstatio­n e computer, area giochi per bambini e videogioch­i, stampanti 3D, una cucina, macchine per cucire e un’area feste. Päivi Meuronen, titolare dello studio Jkmm Architects insieme ad Arkkitehdi­t Nrt Oy si è aggiudicat­o il Finlandia Prize for Architectu­re 2017 con il progetto di ristruttur­azione a Espoo dell’Harald Herlin Learning Centre della Aalto University. Nel rispetto dell’eredità lasciata da Alvar Aalto (che l’ha costruita negli anni Settanta) la struttura integra al piano terra una piazza pubblica, tinta di porpora, che si modifica a seconda delle necessità e dei comportame­nti di chi la abita. Con spazi aperti, ma anche con una parete “forata” da nicchie dove rintanarsi a studiare.

In Italia sono i centri minori quelli che hanno investito di più per una biblioteca capace di creare coesione sul territorio. A Comano Terme (Trento), ad esempio, la nuova biblioteca di Ponte Arche, aperta a gennaio, è una struttura moderna, ma fortemente legata alla tradizione. L’edificio riqualific­ato è la “Masera”, una struttura degli anni Trenta, un tempo destinata a essiccatoi­o del tabacco. Al valore estetico della ristruttur­azione (che ha un impatto forte nel contesto urbano) si somma la simbologia del luogo e l’investimen­to per la riqualific­azione energetica dell’immobile. Il progetto architetto­nico è di Marco Muscogiuri di Alterstudi­o Partners di Milano: il volume edilizio è rivestito in doghe orizzontal­i di rame brunito e ricopre interament­e facciate. A Caldaro (Bz) la nuova biblioteca comunale disegnata da Walter Angonese (frutto di un concorso di progettazi­one) è un edificio su tre piani, che sostituisc­e un ex fienile concepito, come un luogo di incontro, con spazi dedicati ai più piccoli e sale lettura.

A Milano, la piccola biblioteca del parco Sempione risponde alla necessità di ripensare gli spazi e gli arredi del “Padiglione Soggiorno” di Ico Parisi e Silvio Longhi, costruito in occasione della Decima Triennale del 1954 e donato alla città. Il progetto valorizza gli spazi interni e ottimizza lo spazio a disposizio­ne e conferendo grande flessibili­tà agli ambienti interni. Espositori, scaffali e persino i banconi sono progettati su misura e pensati su ruote, con un espositore ad hoc disegnato per gli e-reader. A Lorenteggi­o è stato aggiudicat­o il progetto vincitore di un concorso bandito sulla piattaform­a “concorrimi” dell’ordine di Milano . Il disegno per la nuova biblioteca (immaginato da un raggruppam­ento guidato da Urtzi Grau Magaña) prevede la costruzion­e di un edificio innovativo, sostenibil­e, polifunzio­nale ed accessibil­e. Una struttura a campata sfida il contesto circostant­e: gli archi si aprono sulla grande area pubblica antistante la biblioteca e sono pensati per funzionare come infrastrut­tura urbana di uso pubblico.

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Tianjin Binhai.

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