Le vendite online all’estero di prodotti alimentari
Una società Srl commercializza prodotti alimentari, sia all’ingrosso che al dettaglio. Inoltre, svolge anche l’attività di vendita on line, tramite catalogo che viene gestito su piattaforma Amazon.
Ora Amazon Germania chiede di procedere all’apertura della partita Iva in Germania. Tuttavia, la merce è in Italia e viene acquistata, tramite Amazon, da privati consumatori in Germania (e ciò vale anche per altri Paesi). Quindi, si ritiene che vada assoggettata a Iva (italiana). Si ritiene, inoltre, che non ci sia il presupposto per l’apertura di una stabile organizzazione in Germania, svolgendo l’attività sempre e solo dall’Italia.
Come ci si deve comportare?
G.C. - CUNEO
Le cosiddette vendite di beni a distanza, realizzate nei confronti di privati consumatori, sono considerate delle cessioni intracomunitarie non imponibili, in base alla lettera b, comma 1, del Dl 331/93, e non vendite interne imponibili Iva, quando hanno superato nell’anno solare precedente o in quello in corso l’importo di 100mila euro, o il diverso limite previsto dallo Stato del cessionario. Gli Stati membri, infatti, possono considerare una soglia monetaria sugli acquisti che spazia da 35mila euro fino a un massimo di 100mila euro, a norma dell’articolo 34, paragrafo 2, della direttiva 2006/112/Ue.
Ad ogni modo, indipendentemente dal superamento delle soglie, il cedente può sempre decidere di optare per la tassazione nel Paese di destinazione. Per assolvere l’imposta nel Paese dove il bene è destinato, il cedente deve identificarsi o nominare un proprio rappresentante fiscale.