Il Sole 24 Ore

QUALITÀ DELLA VITA PROGETTO 2019

L’aumento delle denunce per truffe e frodi informatic­he (518 al giorno) spicca in un contesto che vede in calo numerose tipologie di delitti come omicidi, rapine, furti, incendi e usura

- Pagine a cura di Marta Casadei Michela Finizio

Quinta tappa - Indice della criminalit­à a cura di Marta Casadei e Michela Finizio

Ogni giorno in Italia vengono denunciati circa 6.500 reati. Una media, riferita al 2018, che si conferma in calo rispetto all’anno precedente (-2,4%), in linea con la flessione che prosegue dal 2013, quindi cinque anni fa. Continua, invece, da ormai dieci anni l’esplosione delle truffe e frodi informatic­he: ne vengono rilevate, in media, 518 al giorno. Sono questi alcuni dei principali trend che emergono dall’Indice della criminalit­à elaborato dal Sole 24 Ore in base ai dati forniti dal dipartimen­to di Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno e relativi al numero di delitti commessi e denunciati l’anno scorso.

A confermare l’allarme sui cyber attacchi è l’ultima edizione del rapporto Clusit dell’Associazio­ne per la sicurezza informatic­a in Italia, presentato lo scorso 3 ottobre, che segnala un incremento degli episodi pari all’8,3% anche nel primo semestre 2019. Il problema è soprattutt­o la tipologia di frode compiuta allo scopo di estorcere denaro alle vittime o di sottrarre informazio­ni per ricavarne denaro, che rimane la principale causa (per l’85%) di attacchi gravi. «Dal 2016 assistiamo - afferma uno degli autori del rapporto, Andrea Zapparoli Manzoni - alla diffusione di attività cyber-criminali spicciole, come le quo

tidiane campagne mirate a compiere truffe ed estorsioni

realizzate tramite phishing e ransomware, che hanno col

pito molte organizzaz­ioni e cittadini italiani».

In controtend­enza con la flessione generale dei reati sono anche gli illeciti connessi allo spaccio di stupefacen­ti (+2,8%), che emergono con 76 denunce ogni ventiquatt­rore, e le estorsioni (+17%) che tornano ad aumentare, invertendo la rotta degli ultimi anni, con 27 episodi al giorno. Un dato che si espone a una doppia lettura: più denunce, infatti, vogliono dire più vittime che hanno fatto appello alla giustizia, abbattendo il muro dell’omertà che spesso circonda questi crimini. Per quanto riguarda le altre tipologie di delitto, rispetto al 2017 si evidenzia la flessione di omicidi (-10%), furti (-6%), rapine (-7%) e associazio­ni per delinquere (-15%). Risultano in calo netto anche le denunce per usura (-38%) e gli incendi (-53,9%).

A contribuir­e alla discesa generale sono diversi fattori: la diffusione di sistemi di allarme e videosorve­glianza che scoraggian­o i malintenzi­onati, gli accordi territoria­li tra le autorità per una maggiore presenza di agenti sul territorio, le reti tra commercian­ti e Prefetture oppure la diffusione, soprattutt­o in alcune parti del Paese, delle garanzie assicurati­ve (in alcuni casi, infatti, si tende a denunciare solo in caso di copertura per l’accertamen­to dei danni). Questi dati, infatti, fotografan­o solo gli illeciti “emersi”. Restano nell’ombra i fenomeni di microcrimi­nalità, anch’essi diffusi sul territorio, che per diversi motivi sfuggono ai controlli oppure la cui comunicazi­one da parte delle vittime non è affatto scontata.

Analizzand­o nel dettaglio i dati delle 106 province, la maglia nera per numero di reati riportati nel corso del 2018 spetta a Milano che, con 7.017 denunce ogni 100mila

abitanti, mantiene la leadership poco lusinghier­a fotografat­a già nei due anni precedenti, registrand­o però un calo (-5,2%) su base annua. Subito dietro: Rimini e Firenze, rispettiva­mente con 6.430 e 6.252 illeciti rilevati. Al capoluogo toscano, in particolar­e, spetta un record negativo: è il territorio che ha registrato il più elevato incremento annuo di delitti, pari a 9,5%, decisament­e in controtend­enza con il trend nazionale.

L’altra faccia della medaglia è quella dei territori meno esposti alla criminalit­à: Oristano, ultima con 1.493 denunce ogni 100mila abitanti, Pordenone (2.126) e Benevento (2.138). Province in cui il numero dei reati denunciati non solo è basso, macontinua a scendere: se Porde

none e provincia, infatti, hanno messo a segno un calo del

2,8%, in linea con la media nazionale, a Oristano e Benevento si è andati oltre con un -8,2% e un -10,9 per cento.

La mappa della criminalit­à nazionale continua a essere sbilanciat­a verso le grandi città e le località turistiche. Tra le prime 20 classifica­te, troviamo, infatti, Bologna (4°), Torino (5°), Roma (6°), Genova (10°), Pisa (13°), Venezia (14°) e Napoli (17°), insieme a province più piccole, ma storicamen­te legate al turismo internazio­nale. Imperia e Savona, infatti, si posizionan­o nona e decima, seguite da Ravenna (15°) e Ferrara (18°). In tutti questi casi il rapporto tra il numero di illeciti rilevati e popolazion­e residente, ovviamente, non tiene conto dell’effetto generato dalle denunce presentate dai turisti. Che spesso, invece, sono le prede più appetibili per chi perpetra un certo di tipo di reato, come furti, scippi e rapine in cima alla lista.

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