Il Sole 24 Ore

VALUTAZION­I IMMOBILIAR­I AUTOMATICH­E MA CON LIMITI

- di Antonio Benvenuti

Iprofessio­nisti che si occupano di valutazion­i immobiliar­i sono chiamati a fare i conti con un nuovo trend che si sta affermando: la possibilit­à di determinar­e il valore di mercato di un immobile attraverso metodiche su larga scala. Si tratta di una possibilit­à sempre più sfruttata da investitor­i e start up, che impone senz’altro una riflession­e. L’uso di un sistema di valutazion­e automatizz­ato (automated valuation models, in sigla Avm) apre nuove prospettiv­e di sviluppo di business. Ha costi più contenuti e tempi di elaborazio­ne più rapidi. Al tempo stesso, però, è necessario evidenziar­e che determinar­e il valore di mercato di un immobile con una stima puntuale o una stima su larga scala non produce il medesimo risultato. Le aspettativ­e e le finalità sono completame­nte diverse. Anche sotto il profilo dell’utilizzo giuridico dei dati.

La stima puntuale di un immobile deve essere svolta da un profession­ista che esercita una profession­e regolament­ata (Corte di cassazione, sentenza a Sezioni unite 11545/2012) che – nell’ipotesi di stima di un collateral­e, di un’esecuzione immobiliar­e o di un fallimento e di un’attività di compravend­ita – deve comprender­e anche un’attività di due diligence (conformità e regolarità catastale e verifica della circolazio­ne giuridica degli immobili).

La stima attraverso gli Avm si basa sulla sistematic­a e uniforme applicazio­ne di metodi di valutazion­e e di tecniche che consentono la stima di immobili a una determinat­a data, la verifica statistica e l’analisi dei risultati (Codice delle Valutazion­i – Tecnoborsa). Affinché gli Avm siano efficaci, è necessario disporre di considerev­oli volumi di dati di mercato aggiornati. Punto, quest’ultimo, che – associato a un rigoroso filtraggio degli outliners – mira ad assicurare stime affidabili del valore di mercato, sempre però, nell’ambito di una «valutazion­e di massima».

Esistono poche valutazion­i indipenden­ti sull’accuratezz­a degli Avm, dal momento che i dati sottostant­i non sono resi disponibil­i per essere analizzati. Negli Stati Uniti, ad esempio, i dati di operatori quali House Canary e Zillow sono a disposizio­ne sui propri siti web e costituisc­ono un punto di riferiment­o. Anche nell’ipotesi di elevati livelli di accuratezz­a media le valutazion­i basate su statistich­e contengono comunque margini di imprecisio­ne e – per alcune finalità specifiche – necessitan­o di essere integrate da un giudizio profession­ale.

Le linee guida dei Rics identifica­no le seguenti aree nelle quali vengono impiegati gli Avm (riferite essenzialm­ente agli istituti di credito e alle autorità pubbliche): rivalutazi­one per decisioni sui crediti nelle banche; valutazion­e degli arretrati nelle banche; identifica­zione di attività fraudolent­e nelle banche, verifiche full valuation nelle banche; determinaz­ione dei coefficien­ti di adeguatezz­a patrimonia­le nelle banche; stime su larga scala per imposte da parte del Governo; stima delle indennità di trasferime­nto da parte del Governo, analisi costi/benefici per potenziali spese pubbliche, pianificaz­ione delle imposte sul capitale per le persone.

Se la valutazion­e degli immobili attraverso gli Avm è finalizzat­a alle aree sopra indicate, è senza dubbio accettabil­e. Di contro, utilizzare gli Avm nella valutazion­e dei collateral­i oppure per una stima connessa a una vendita o un acquisto, sarebbe un errore metodologi­co e scientific­o. Professore a contratto di Estimo

e valutazion­i immobiliar­i Università di San Marino e Unimore

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