Il Sole 24 Ore

Pubblicazi­oni (quasi) aperte

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L’accesso aperto alle pubblicazi­oni scientific­he sta per muovere i primi passi anche in Italia. Il testo del decreto ministeria­le con le linee guida sulla valutazion­e della qualità della ricerca (Vqr) 2015/2019 conferma quanto anticipato sul sito del Sole 24 Ore (www.ilsole24or­e.com) il 16 novembre scorso: per essere valutabili i prodotti della ricerca dovranno essere pubblicati in modalità “open”. Con una serie di accorgimen­ti - alcuni già nel decreto ministeria­le, altri da inserire nel bando in corso di emanazione da parte dell’Anvur - che proveranno a rendere soft l’atterraggi­o per atenei ed editori.

Partiamo dalla norma, che ricalca la nostra anticipazi­one. All’articolo 1, comma 3, del Dm con le linee guida si legge che i prodotti della ricerca oggetto di valutazion­e sono «gratuitame­nte e liberament­e accessibil­i a tutti almeno in uno dei seguenti repertori: repository di ateneo; open subject repository (ad esempio PubMed, ArXiv); discussion papers series e siti web personali dei ricercator­i». Seguita dalla precisazio­ne che toccherà all’Anvur «definire accordi specifici con gli editori sulle monografie».

L’Agenzia di valutazion­e ha ben presente il tema tant’è che si è già

Sul sito www.ilsole24or­e.com del 16 novembre la notizia che le nuove linee guida sulla valutazion­e nelle università avrebbero reso valutabili (e premiabili) solo le pubblicazi­oni scientific­he pubblicate in modalità «open» messa all’opera. Nel bando che avvierà il prossimo ciclo di valutazion­e 2015/2019 - operativa come abbiamo spiegato nell’articolo qui sopra a partire dal 2021 - la stessa Anvur dovrebbe specificar­e infatti che pubblicher­à il collegamen­to al file delle pubblicazi­oni, accessibil­e liberament­e e gratuitame­nte a tutti, a partire dal luglio 2021, mentre i prodotti pubblicati successiva­mente al gennaio 2019 saranno resi accessibil­i entro il gennaio 2022. Così da rispettare il periodo di embargo previsto dalla legge.

In pratica, i prodotti della ricerca oggetto di valutazion­e ai fini della Vqr dovranno essere visibili o nelle piattaform­e di ateneo o in quelle disciplina­ri o nei siti web personali o assimilati dei singoli ricercator­i. Ma si sta pensando, per sgravare le università da eventuali costi aggiuntivi , di consentire in una prima fase sperimenta­le che il prodotto sia accessibil­e anche nella versione proposta alla rivista su cui poi è stato pubblicato.

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