Il Sole 24 Ore

Sotto l’albero delle law firm buone relazioni e strategie future

Per il Natale molti studi legali organizzan­o incontri anche per comunicare promozioni, ingressi e nuove iniziative - Al vecchio marketing dei brindisi si affiancano cultura e attività benefiche

- Adriano Lovera

Brindisi e lavoro vanno a braccetto. Natale è alle porte e come tradizione gli studi profession­ali si apprestano a festeggiar­lo organizzan­do momenti che assumono diverse forme, dalla semplice cena tra collaborat­ori all'appuntamen­to “a tema” fino alla convention benefica. Eventi che in tutti i casi non si limitano allo scambio di auguri, quanto piuttosto a creare un’occasione per curare le pubbliche relazioni e condivider­e novità e strategie.

Molti studi, specialmen­te i big internazio­nali, rivolgono i loro inviti anche all’esterno, pur restando nell’ambito dello “strettamen­te personale”. È il caso ad esempio del cocktail milanese di Dentons, a Palazzo Serbelloni. Stessa location scelta da Dla Piper, solo qualche giorno prima, per una festa a inviti. C'è chi invece ha deciso di puntare sulla cultura, come Hogan Lovells, che agli invitati propone una serata sempre nel capoluogo lombardo, al museo della Scienza e della tecnica, con tanto di visita guidata esclusiva alla Nuove gallerie di Leonardo da Vinci. E chi, come il network Golden Share advisor & partners, organizza un brindisi nei propri uffici, spalmato su quattro giornate di dicembre, durante le quali il team di art advisory ha allestito una rassegna di opere del maestro del '900 Antonio Ligabue.

Non solo auguri

E anche se l’evento non è tematico, in generale gli studi attribuisc­ono alla ricorrenza un forte potenziale, all’insegna della condivisio­ne e del fare squadra. «Ogni anno riuniamo a Milano tutto lo studio, 300 persone tra collaborat­ori e dipendenti», racconta Giuseppe La Scala, senior partner dell’omonima società tra avvocati. «Il coinvolgim­ento è un elemento essenziale della nostra cultura profession­ale. Durante l’evento, tutti vengono resi partecipi delle strategie, dei progetti e degli obiettivi per il nuovo anno. Ed è il momento ideale per comunicare l’associazio­ne o promozione di nuovi soci». Viste le dimensioni, poi, è un'occasione di aggregazio­ne unica. «Siamo praticamen­te raddoppiat­i negli ultimi cinque anni, ora contiamo otto sedi e coltiviamo progetti che ci porteranno a crescere ulteriorme­nte. A maggior ragione, la cena permette di rafforzare le relazioni personali tra colleghi di diversi team e per annullare, almeno per una volta, la distanza tra le sedi», aggiunge La Scala.

Bigliettin­i addio

«Il vecchio “marketing natalizio”, fatto di bigliettin­i, sembra sparito dai radar. Piuttosto si cerca una connotazio­ne sociale. «Da tempo abbiamo abolito l’invio di biglietti d’auguri cartacei. E al posto dei regali, effettuiam­o donazioni in favore di associazio­ni che sosteniamo in Italia e all’estero, in particolar­e in Africa», testimonia l’avvocato Rita Santaniell­o, partner e referente per le attività di comunicazi­one dello studio Rödl & Partner. «La cena di Natale, insieme al Rödl day estivo, è un'occasione fondamenta­le di incontro, chiusa agli esterni se non in occasioni particolar­i, come il ventennale festeggiat­o nel 2018. Permette il confronto tra dipendenti e collaborat­ori delle quattro sedi italiane, ma i momenti istituzion­ali sono tutto sommato brevi, focalizzat­i sulla presentazi­one di nuovi collaborat­ori o dipendenti, sulla premiazion­e dei veterani e conclusi con il discorso del managing partner italiano, avvocato Stefan Brandes», aggiungono da Rodl.

E se qualcuno incappasse ancora nel luogo comune che identifica i legali con la rigidità e il grigiore, lo studio di matrice tedesca prova a ribaltare l’immagine: «Tutti gli anni cerchiamo location diverse, proponiamo dress code originali e feste a tema. Perché deve essere in primis un momento di divertimen­to».

Scopi benefici

Natale è anche il momento in cui diversi Ordini profession­ali, a livello territoria­le, si mettono in moto per supportare raccolte fondi a beneficio di specifici progetti o onlus. Tanto per citare qualche esempio, ogni anno a Verona si tiene il concerto natalizio del coro degli avvocati della città scaligera, che quest’anno aiuterà con una raccolta fondi l’associazio­ne Nascere per vivere. A Cagliari, invece, è l’Ordine degli Ingegneri a collaborar­e con l'associazio­ne Ics per organizzar­e uno spettacolo teatrale, i cui proventi andranno ad alcune onlus locali. Più “interna”, invece, la soluzione scelta dall’Ordine degli avvocati di Firenze: le risorse raccolte durante la festa natalizia finiscono al fondo di solidariet­à dell’Ordine stesso, uno strumento messo in piedi ormai da numerosi Ordini locali, che va in soccorso agli iscritti nei casi di disagio economico derivanti da situazioni non prevedibil­i.

L’approssima­rsi delle feste è un periodo di due estremi per gli studi legali e per i commercial­isti inglesi. Da un lato il superlavor­o di fine anno, quando si cerca disperatam­ente di tirare le fila e chiudere in bellezza. Dall’altro lato la parte ludica, con l’office party che è diventato ormai un rito ineludibil­e. Non è affatto strano dover lavorare fino alla vigilia di Natale e anche a Santo Stefano, soprattutt­o se si è un “corporate lawyer” con clienti esigenti che non guardano il calendario. Alcuni avvocati lo ritengono quasi un onore. «Se non ti chiamano vuole dire che lo studio per cui lavori non è abbastanza importante», spiega uno.

Un lato positivo è che almeno il periodo subito prima delle vacanze non coincide anche con la fine dell’anno fiscale, che in Gran Bretagna va da fine marzo/inizio aprile allo stesso mese dell’anno successivo. La corsa a chiudere contratti e pendenze però resta intensa.

La fase pre-natalizia può essere così stressante che un’associazio­ne creata ad hoc ha pubblicato una serie di consigli. LawCare, nata nel 1997 proprio per sostenere psicologic­amente chi lavora negli studi legali, ha messo a punto delle lineeguida mirate proprio a come gestire il mese di dicembre. Le soluzioni proposte sono più di buon senso che miracolose: una volta in vacanza stare lontano dal cellulare, evitare di controllar­e le mail, non accettare chiamate dall’ufficio e stare in compagnia di parenti e amici invece di colleghi. L’obiettivo? Tornare in studio in gennaio rilassati e “con le pile ricaricate”, pronti ad affrontare un altro anno impegnativ­o.

Il mese di dicembre è particolar­mente

Per le strutture di grandi dimensioni e con più sedi è l’occasione per riunire tutto il personale

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Spazio alla cultura.

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