Sotto l’albero delle law firm buone relazioni e strategie future
Per il Natale molti studi legali organizzano incontri anche per comunicare promozioni, ingressi e nuove iniziative - Al vecchio marketing dei brindisi si affiancano cultura e attività benefiche
Brindisi e lavoro vanno a braccetto. Natale è alle porte e come tradizione gli studi professionali si apprestano a festeggiarlo organizzando momenti che assumono diverse forme, dalla semplice cena tra collaboratori all'appuntamento “a tema” fino alla convention benefica. Eventi che in tutti i casi non si limitano allo scambio di auguri, quanto piuttosto a creare un’occasione per curare le pubbliche relazioni e condividere novità e strategie.
Molti studi, specialmente i big internazionali, rivolgono i loro inviti anche all’esterno, pur restando nell’ambito dello “strettamente personale”. È il caso ad esempio del cocktail milanese di Dentons, a Palazzo Serbelloni. Stessa location scelta da Dla Piper, solo qualche giorno prima, per una festa a inviti. C'è chi invece ha deciso di puntare sulla cultura, come Hogan Lovells, che agli invitati propone una serata sempre nel capoluogo lombardo, al museo della Scienza e della tecnica, con tanto di visita guidata esclusiva alla Nuove gallerie di Leonardo da Vinci. E chi, come il network Golden Share advisor & partners, organizza un brindisi nei propri uffici, spalmato su quattro giornate di dicembre, durante le quali il team di art advisory ha allestito una rassegna di opere del maestro del '900 Antonio Ligabue.
Non solo auguri
E anche se l’evento non è tematico, in generale gli studi attribuiscono alla ricorrenza un forte potenziale, all’insegna della condivisione e del fare squadra. «Ogni anno riuniamo a Milano tutto lo studio, 300 persone tra collaboratori e dipendenti», racconta Giuseppe La Scala, senior partner dell’omonima società tra avvocati. «Il coinvolgimento è un elemento essenziale della nostra cultura professionale. Durante l’evento, tutti vengono resi partecipi delle strategie, dei progetti e degli obiettivi per il nuovo anno. Ed è il momento ideale per comunicare l’associazione o promozione di nuovi soci». Viste le dimensioni, poi, è un'occasione di aggregazione unica. «Siamo praticamente raddoppiati negli ultimi cinque anni, ora contiamo otto sedi e coltiviamo progetti che ci porteranno a crescere ulteriormente. A maggior ragione, la cena permette di rafforzare le relazioni personali tra colleghi di diversi team e per annullare, almeno per una volta, la distanza tra le sedi», aggiunge La Scala.
Bigliettini addio
«Il vecchio “marketing natalizio”, fatto di bigliettini, sembra sparito dai radar. Piuttosto si cerca una connotazione sociale. «Da tempo abbiamo abolito l’invio di biglietti d’auguri cartacei. E al posto dei regali, effettuiamo donazioni in favore di associazioni che sosteniamo in Italia e all’estero, in particolare in Africa», testimonia l’avvocato Rita Santaniello, partner e referente per le attività di comunicazione dello studio Rödl & Partner. «La cena di Natale, insieme al Rödl day estivo, è un'occasione fondamentale di incontro, chiusa agli esterni se non in occasioni particolari, come il ventennale festeggiato nel 2018. Permette il confronto tra dipendenti e collaboratori delle quattro sedi italiane, ma i momenti istituzionali sono tutto sommato brevi, focalizzati sulla presentazione di nuovi collaboratori o dipendenti, sulla premiazione dei veterani e conclusi con il discorso del managing partner italiano, avvocato Stefan Brandes», aggiungono da Rodl.
E se qualcuno incappasse ancora nel luogo comune che identifica i legali con la rigidità e il grigiore, lo studio di matrice tedesca prova a ribaltare l’immagine: «Tutti gli anni cerchiamo location diverse, proponiamo dress code originali e feste a tema. Perché deve essere in primis un momento di divertimento».
Scopi benefici
Natale è anche il momento in cui diversi Ordini professionali, a livello territoriale, si mettono in moto per supportare raccolte fondi a beneficio di specifici progetti o onlus. Tanto per citare qualche esempio, ogni anno a Verona si tiene il concerto natalizio del coro degli avvocati della città scaligera, che quest’anno aiuterà con una raccolta fondi l’associazione Nascere per vivere. A Cagliari, invece, è l’Ordine degli Ingegneri a collaborare con l'associazione Ics per organizzare uno spettacolo teatrale, i cui proventi andranno ad alcune onlus locali. Più “interna”, invece, la soluzione scelta dall’Ordine degli avvocati di Firenze: le risorse raccolte durante la festa natalizia finiscono al fondo di solidarietà dell’Ordine stesso, uno strumento messo in piedi ormai da numerosi Ordini locali, che va in soccorso agli iscritti nei casi di disagio economico derivanti da situazioni non prevedibili.
L’approssimarsi delle feste è un periodo di due estremi per gli studi legali e per i commercialisti inglesi. Da un lato il superlavoro di fine anno, quando si cerca disperatamente di tirare le fila e chiudere in bellezza. Dall’altro lato la parte ludica, con l’office party che è diventato ormai un rito ineludibile. Non è affatto strano dover lavorare fino alla vigilia di Natale e anche a Santo Stefano, soprattutto se si è un “corporate lawyer” con clienti esigenti che non guardano il calendario. Alcuni avvocati lo ritengono quasi un onore. «Se non ti chiamano vuole dire che lo studio per cui lavori non è abbastanza importante», spiega uno.
Un lato positivo è che almeno il periodo subito prima delle vacanze non coincide anche con la fine dell’anno fiscale, che in Gran Bretagna va da fine marzo/inizio aprile allo stesso mese dell’anno successivo. La corsa a chiudere contratti e pendenze però resta intensa.
La fase pre-natalizia può essere così stressante che un’associazione creata ad hoc ha pubblicato una serie di consigli. LawCare, nata nel 1997 proprio per sostenere psicologicamente chi lavora negli studi legali, ha messo a punto delle lineeguida mirate proprio a come gestire il mese di dicembre. Le soluzioni proposte sono più di buon senso che miracolose: una volta in vacanza stare lontano dal cellulare, evitare di controllare le mail, non accettare chiamate dall’ufficio e stare in compagnia di parenti e amici invece di colleghi. L’obiettivo? Tornare in studio in gennaio rilassati e “con le pile ricaricate”, pronti ad affrontare un altro anno impegnativo.
Il mese di dicembre è particolarmente
Per le strutture di grandi dimensioni e con più sedi è l’occasione per riunire tutto il personale