Il Sole 24 Ore

A Padova più student housing e riqualific­azioni residenzia­li

Il Comune incentiva le residenze universita­rie attraverso il taglio degli oneri edilizi Favorito il recupero degli immobili di proprietà in cambio della valorizzaz­ione di aree verdi

- Paola Pierotti

Ha fatto tapppa a Padova, il 24 ottobre, il percorso di approfondi­mento sul futuro delle città̀ italiane intrapreso dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificat­ori, Paesaggist­i e Conservato­ri: un dialogo aperto sulle politiche da attuare affinchè̀ anche le città̀ possano tornare a crescere economicam­ente, demografic­amente e culturalme­nte e divengano competitiv­e e volano per l’economia.

A Padova è il tema dello student housing a essere sotto i riflettori, come driver per la rigenerazi­one del patrimonio costruito e come strumento per una migliore vivivilità urbana. È il vicesindac­o e assessore all’Urbanistic­a, Arturo Lorenzoni, a tracciare il quadro: «L’opportunit­à più ricercata in questo momento in città riguarda la ristruttur­azione di immobili per realizzare degli studentati. Forte la richiesta da parte degli investitor­i: almeno una quindicina le manifestaz­ioni di interesse e tre le iniziative concrete». Per questo nuovo anno accademico ha aperto le porte il campus in via Delù con 200 posti letto, architettu­ra di Progetto Cmr per l’operazione finanziata da Cdp e Inps e sviluppata dal Fondo Erasmo di Fabbrica Immobiliar­e: riqualific­azione di un bene sfitto da anni (iniziativa da 13 milioni) portata a termine dalle imprese Ricci Spa e Altintech.

Forte anche l’impegno di Dove Vivo, che da poco è sbarcata anche nella città patavina, acquistand­o appartamen­ti all’interno di diversi condomini, per affitti temporanei. «A ridosso del quartiere Arcella sono in affitto 234 posti letto», si legge sul sito della società. «Tra gli altri soggetti realmente intenziona­ti anche un operatore internazio­nale che sta acquisendo un grande immobile dismesso, in area universita­ria, per convertirl­o in un campus. Per facilitare queste operazioni – dice il vicesindac­o – abbiamo ridotto gli oneri per il cambio di destinazio­ne d’uso dal 10% al 3% del valore trasformat­o». Non mancano le opportunit­à anche in aree vuote dove una decina d’anni fa sono stati approvati dei piani, arenati a causa della crisi. «Mi riferisco ad un paio di operazioni da oltre 100mila mc ciascuna, tra la stazione e l’area universita­ria – chiarisce – per le quali si potrà fare una variante, per aggiornare i valori e andare incontro a chi deve investire».

Sul fronte residenzia­le il Comune di Padova ha tentato una strada innovativa salvaguard­ando il verde del Parco Iris (dove alcuni privati dovevano costruire delle villette a schiera con un accordo che risale alla giunta Zanonato) e permutando quell’area con la cubatura di alcune palazzine Liberty in Piazzale Boschetti, di proprietà comunale, da ristruttur­are, «lavori per i quali il Comune non avrebbe le risorse», commenta il vicesindac­o.

Se in centro storico non mancano interventi di sostituzio­ne edilizia, condotti soprattutt­o da imprese piccole e medie, forti del Piano Casa, nel panorama cittadino fanno la differenza alcune iniziative di recupero come quella sviluppata dalla trevigiana Carron Costruzion­i Generali che ha rilevato Palazzo Roccabonel­la in via San Francesco, e da developer sta portando avanti un’operazione immobiliar­e da 35 milioni. Restauro conservati­vo e riqualific­azione edilizia, curati dall’architetto padovano Albano Salmaso, per un palazzo storico che ospiterà 31 unità abitative, due spazi commercial­i, 49 garage e un’oasi verde interna. Case contempora­nee (dove la domotica potrà supportare per la sicurezza e per il comfort) ed efficienti (con contenimen­to del fabbisogno energetico e riduzione di costi gestionali; previsto anche un impianto geotermico in grado di sopperire a circa metà della richiesta energetica annua). Il nuovo progetto residenzia­le (tagli variabili da 80 a 400 mq) sarà arricchito da un’area ad uso palestra affacciata sul giardino e da un servizio di concierge condominia­le.

L’impresa Carron insieme a Metroquadr­o Home Advisor – che in città ha gestito anche la vendita delle Antonianum Residenze – porta a Padova, in questo progetto anche un interior contract, affidato all’azienda veneta Attico Interni e messo a disposizio­ne di tutti i futuri proprietar­i. Prezzi? 4-5mila euro/mq. «Stiamo recuperand­o un immobile di 7mila mq, è un intervento di nicchia – commenta Diego Carron – che ridà vita ad un edificio dell’Ottocento, con un uso contempora­neo. Abbiamo concluso la fase di analisi con minuziose operazioni di rilievo, contiamo di terminare i lavori entro la fine del 2020 e gli inquilini entreranno per la primavera del 2021».

POSTI LETTO

È la capacità del nuovo campus universita­rio che ha aperto quest’anno in via Delù a Padova, frutto di una riqualific­azione da 13 milioni a cura di Progetto Crm

METRI QUADRATI

Gli edifici che vengono riconverti­ti in alberghi dal gruppo citizenM hanno in media 200 camere su una superficie di circa 4mila metri quadrati

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Palazzo Roccabonel­la.

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