A.D. Compound, la plastica ha un futuro
L’azienda è leader nella ricerca e produzione di compound rigenerato
Riciclabilità, biodegradabilità, ecosostenibilità. Sono i principi alla base dell’economia circolare sui quali si gioca il futuro di un materiale diventato oggetto di una vera e propria demonizzazione, come se fosse il male assoluto e non una risorsa spesso indispensabile che deve essere gestita in modo consapevole a tutti i livelli. Stiamo parlando della plastica, e sul suo futuro A.D. Compound ha le idee chiare. Lo dimostra la storia di quest’azienda, leader europeo nella produzione di compound rigenerato e BioBased. Negli anni Cinquanta del secolo scorso, Mario Mercandalli, nonno degli attuali titolari, avvia un’attività di riqualificazione di cascame tessile, a cui segue il riciclo di carta e cartone. All’inizio degli anni Settanta il figlio Giancarlo inizia la sperimentazione sul riciclaggio della plastica proveniente da scarti industriali. In questa fase pionieristica si avvale del prezioso contributo del suocero Tommaso Perotti Nigra, illustre chimico e ricercatore della Montecatini-Montedison, il grande gruppo pubblico che permise a Giulio Natta di compiere gli studi sui polimeri che gli valsero il Premio Nobel per la Chimica. Quando, nel 1991, Andrea e Davide Mercandalli fondano A.D. Compound, la plastica è ormai il core business dell’attività. Oggi A.D. Compound S.p.A. è una delle principali realtà a livello europeo nella produzione di materia prima secondaria polipropilenica. Nella sede operativa di Galliate,
in provincia di Novara, occupa un centinaio di addetti e produce ogni anno circa 40.000 tonnellate di compound.
La svolta della Green Economy è ancora di là da venire quando i fratelli Mercandalli decidono di puntare sul compound rigenerato, ricavato cioè da scarto industriale e scarto di post-consumo industriale selezionato, e riescono a ottenere un prodotto di eccellente qualità, con caratteristiche fisiche e meccaniche equivalenti a quelle del compound vergine, cioè derivato direttamente da fonti fossili. In questo modo si innesca un circolo virtuoso: si impedisce che un materiale potenzialmente pericoloso per la salute e l’ambiente finisca in discarica o nell’inceneritore e gli si offre una seconda vita, trasformandolo nuovamente in materia prima. È più che recycling: è upcycling, nel senso che questa materia prima non solo non va persa, ma può essere utilizzata per realizzare oggetti di valore maggiore rispetto alla sua vita precedente. Oggi la quasi totalità della produzione dell’azienda è composta da compound rigenerato. Brand prestigiosi di settori come automotive, arredamento, elettrodomestici, attrezzature sportive ed edilizia scelgono questo prodotto che, messo a punto da A.D. Compound in formule su misura per le singole necessità, prende la forma di una sedia da giardino o da interno, del paraurti di un’automobile, del componente di un elettrodomestico e così via.
Nel frattempo, grazie all’attività di ricerca e sperimentazione del laboratorio interno, vero e proprio fiore all’occhiello dell’azienda, A.D. Compound compie un ulteriore passo verso la ecosostenibilità, creando innovativi compound Bio-Based, fatti cioè con materie prime provenienti da scarti industriali e agricoli di origine organica. E qui torniamo al futuro che A.D. Compound sta costruendo: trovare sempre nuove soluzioni per sfruttare materiali che oggi sono considerati rifiuti, trasformandoli in materia prima di alta qualità. È così che si diventa concretamente un anello responsabile della catena dell’economia circolare.