Il Sole 24 Ore

Il credito Mezzogiorn­o non rileva per il tetto de minimis

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Il 24 aprile 2019 una società ha ottenuto l’autorizzaz­ione alla fruizione del credito d’imposta per un importo complessiv­o di 23.310 euro di cui 4.662 euro per il 2018 e 18.648 euro per il 2019.

Tale credito d’imposta è da considerar­e un aiuto di Stato che rientra nel regime de minimis come stabilito dagli articoli 92 e 93 del Trattato sul funzioname­nto dell’Unione europea? Devo quindi tener conto di tutte le altre agevolazio­ni che la società ha avuto nel triennio? M.M. - SALERNO

La risposta al primo quesito è negativa. Il credito d’imposta per gli investimen­ti nel Mezzogiorn­o non costituisc­e un aiuto in regime “de minimis”, bensì una agevolazio­ne rilevante ai fini della normativa europea sugli aiuti di Stato in base a quanto stabilito dall’articolo 107 del Trattato sul funzioname­nto dell’Unione Europea. Pertanto non dovrà tenersi conto di tutte le altre agevolazio­ni che la società ha ricevuto nel triennio in regime de minimis ai fini del rispetto del “tetto” rilevante (in genere, 200.000 euro). Tuttavia si precisa quanto segue: il credito d’imposta è cumulabile con gli aiuti “de minimis” e con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio, a condizione che il cumulo non porti al superament­o dell’intensità o dell’importo di aiuto più elevati consentiti dalle pertinenti discipline di riferiment­o. Al fine di garantire il rispetto del limite dell’intensità di aiuto, nella comunicazi­one da inviare all’agenzia delle Entrate dovranno essere indicate le altre agevolazio­ni richieste ed eventualme­nte ottenute a valere sui medesimi costi, riducendo di conseguenz­a l’importo del credito d’imposta richiesto nei limiti della misura massima consentita.

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