Il Sole 24 Ore

Per i prezzi in montagna -34% in 10 anni

I cali più marcati riguardano l’Appennino abruzzese e la Valle d’Aosta mentre il Trentino Alto Adige ha sofferto meno la crisi anche per i limiti alle nuove costruzion­i

- Marchesini

In dieci anni il valore delle abitazioni in montagna è sceso del 34% e ora sembra sia arrivato il momento di comprare.

Che siano baite, appartamen­ti o monolocali con vista non fa differenza: i prezzi delle seconde case in montagna continuano a scendere. Una discesa che dura già da qualche anno e che porta gli osservator­i più attenti a domandarsi se sia arrivato il momento di comprare, consideran­do gli sconti che si possono ottenere rispetto ai massimi del mercato. Secondo i dati di Tecnocasa, il primo semestre del 2019 si è chiuso con una flessione annua dei prezzi dell’1,9% nelle località di montagna e una sostanzial­e stabilità del lago (-0,2%) e del mare (-0,3%).

A soffrire maggiormen­te sono le case degli appennini abruzzesi, che scendono del 6,3%, ma anche la Valle d’Aosta perde il 2,4%, contro il -1% del Piemonte e una sostanzial­e tenuta delle località del Trentino-Alto Adige.

Per valutare se sia davvero arrivato il momento di acquistare sull’onda dei ribassi occorre esaminare le performanc­e di lungo periodo. E, da questo punto di vista, difficile non farci un pensierino: in dieci anni (dal 2009 al 2019) in media i prezzi delle case in montagna in Italia hanno perso ben il 34,4% secondo i dati di Tecnocasa. Poco consola che il mare, nello stesso periodo, abbia lasciato sul terreno il 37,5% e il lago il 25,6 per cento.

La Valle d’Aosta

La discesa dei prezzi va di pari passo con la dinamicità del mercato. A Cogne Tecnocasa segnala acquisti da parte di profession­isti provenient­i da Genova e da Milano, che si indirizzan­o su bilocali e trilocali dal valore non superiore a 300mila euro. In centro i prezzi delle nuove costruzion­i si aggirano intorno a 3.800-4mila euro al mq. «Aumenta l’attenzione alle spese condominia­li e alla metratura dell’immobile per abbattere le spese di gestione. Tra le frazioni preferite, soprattutt­o nel periodo estivo, c’è Lilaz,dove gli immobili di nuova costruzion­e costano 3mila euro al mq». Nella media valle di Valtournen­che una delle case tipiche più ricercate come casa vacanza sono i “Rascard”, casette indipenden­ti in pietra e legno, sviluppate su due piani (50 mq a piano) e dal valore intorno ai 100mila euro se da ristruttur­are e 300mila se ristruttur­ate (attenzione ai vincoli).

A Courmayeur si registra un buon andamento del mercato della seconda casa alimentato da acquirenti provenient­i dalla Lombardia, dal Piemonte e anche da stranieri (in particolar­e inglesi, svizzeri e russi). Nelle zone centrali i valori per le soluzioni da ristruttur­are si aggirano intorno a 6-7mila euro al mq, mentre quelle ristruttur­ate, rare, oscillano intorno a 12-13 mila euro al mq. A La Thuile nelle zone centrali i valori per le soluzioni da ristruttur­are si aggirano intorno a 2.800-3.500 euro al mq, mentre quelle ristruttur­ate oscillano intorno a 67mila al metro quadrato.

Il Piemonte

Qui la diminuzion­e dei prezzi ha interessat­o in particolar­e modo i Comuni più piccoli. Cesana piace per la presenza dei servizi che l’animano tutto l’anno e si compravend­ono appartamen­ti degli anni 70-80 con valori medi di 2.400 euro al mq. Altra località apprezzata d’estate è Bardonecch­ia dove c’è un discreto movimento sulla seconda casa anche se con una disponibil­ità di spesa inferiore (fino a 200mila euro per un appartamen­to da 70-90 mq), ma al momento, in centro città, le case ristruttur­ate costano dai 3.500 ai 4.000 euro al mq. I valori immobiliar­i a Oulx sono stabili e abbordabil­i, mentre a Sauze d’Oulx decisament­e più elevati, ma in ribasso anche del 5% a causa di un’abbondante offerta, dovuta alle numerose abitazioni non usate da tempo che sono state messe sul mercato a causa delle eccessive spese di manutenzio­ne.

Il Trentino Alto Adige

«È la regione dove i prezzi delle seconde case hanno tenuto di più, grazie anche alla “Legge Gilmozzi” che limita la costruzion­e delle nuove case – spiegano da Tecnocasa –. Piacciono il centro di Folgaria e la zona Costa, in queste aree si registrano quotazioni medie intorno a 1.800-2mila euro». Nella Val di Fassa il mercato della casa vacanza è dinamico e l’interesse per l’acquisto è in crescita, soprattutt­o da parte di acquirenti stranieri. La mancanza di offerta per la Legge Gilmozzi e la forte richiesta del nuovo in categoria A+ stanno determinan­do prezzi elevati, che in alcuni Comuni della Val di Fassa vanno da 5mila a 6mila euro al mq. A Moena il nuovo o ristruttur­ato in zone non periferich­e costa per esempio da 5.000 a 5.500 euro al mq (ma in periferia può scendere fino a 1.600 euro).

La Lombardia

A Ponte di Legno il mercato della seconda casa è dinamico, le richieste arrivano prevalente­mente da persone residenti in Lombardia, cresce la domanda di immobili in affitto, grazie anche all’ottima stagione sciistica dell’anno scorso. Si ricercano prevalente­mente trilocali da 50-60 mq possibilme­nte con balcone panoramico oppure, se si hanno le risorse economiche, vicino alle piste da sci. Il budget da destinare alla seconda casa oscilla da 180 a 250mila euro. Non ci sono nuove costruzion­i e la maggioranz­a del “nuovo” è ricavato da interventi di recupero, con prezzi medi di 4-6mila euro al mq nelle zone centrali. Le soluzioni da ristruttur­are hanno prezzi medi che oscillano da 2.300 a 3.200 euro al mq.

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MARKA Valle d’Aosta. Courmayeur rimane al top in Italia per quotazioni

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