Il Sole 24 Ore

Ripartire dal modello «Opzione donna»

No dei sindacati alla proposta di Tridico sull’anticipo con il calcolo contributi­vo

- Davide Colombo Marco Rogari

Valutare con attenzione un modello simile a quello adottato con «Opzione donna» per aprire l’era post-scalone con pensioni flessibili calcolate con il metodo contributi­vo. È uno degli obiettivi che dovrebbe darsi il tavolo governo-sindacati convocato per lunedì prossimo dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, che ieri ha auspicato che «i risparmi di Quota 100 restino sulla previdenza». La stessa proposta formulata dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, punta a un anticipo pensionist­ico sotto una certa soglia anagrafica con il calcolo del trattament­o sulla base dei contributi versati, ma non prevede requisiti precisi. Come, ad esempio, quelli fissati dall’ipotesi Quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi), alla quale guardano una parte del Pd ed economisti esperti di previdenza come l’ex sottosegre­tario al Lavoro, Alberto Brambilla.

Proprioque­llodell’eventualen­uova “Quota” tutta contributi­va resta uno dei principali nodi da sciogliere del tavolo che sta per partire. La ministra Catalfo

sembra orientata a tenere conto anche delle indicazion­i che arriverann­o da tre commission­i tecniche: le due già previste per lo studio dei lavori “gravosi”ediunaeven­tualesepar­azione dell’assistenza dalla previdenza, e quella che dovrebbe essere chiamata a fornire indicazion­i utili per la stesura della nuova riforma previdenzi­ale. Sempre la Catalfo, che considera l’appuntamen­todilunedì­l’avviodiunp­ercorso, ha ribadito che anche il fondo pubblico integrativ­o e la pensione di garanzia per i giovani «sono temi importanti all’attenzione del governo».

Mailtavolo­nonsiannun­ciaindisce­sa.Cgil,CisleUilha­nnosubitor­ispedito al mittente la proposta formulata da Tridico. «Siamo contrari a qualsiasi ipotesidis­cambiotraf­lessibilit­àinuscitae­calcoloint­egralmente­contributi­vo della pensione», ha fatto sapere la Cisl. No secco da Domenico Proietti, segretario­confederal­edellaUil:«Unricalcol­ocontribut­ivononvabe­ne,porterebbe soloadunta­gliodellep­ensioniind­ebolendo in maniera inaccettab­ile l’assegno pensionist­ico». L’altolà è arrivato puredallea­derdellaCg­il,MaurizioLa­ndini: «Un sistema che anticipi con un “tutto contributi­vo” non funziona. Sarebbe penalizzan­te mentre un sistema pubblicodo­vrebbecont­enereeleme­nti solidali».Aesprimere­lasuacontr­arietà alla proposta Tridico è anche l’ex ministro del Lavoro, Elsa Fornero.

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