Porta Romana, per lo scalo ipotesi bando da 100 milioni
Non si esclude l’interesse del gruppo Coima e dell’americana Hines
Non ci sono ancora cifre ufficiali per la vendita dei terreni dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana a Milano, di proprietà di Ferrovie dello Stato. La settimana prossima verrà aperta la manifestazione di interesse, che dovrebbe portare all’individuazione dei potenziali acquirenti. Poi ci sarà la gara in primavera e entro il primo semestre dell’anno si saprà il nome del vincitore. Indicativamente si parla comunque di una cifra tra i 70 e i 100 milioni, sulla base delle attese ufficiose degli operatori e dei soggetti pubblici, non confermata da Fs.
Non si esclude l’interesse del gruppo Coima, che ha già acquistato una parte dell’ex scalo Farini, e del gruppo americano Hines.
Contemporaneamente sono in fase di definizione le linee guida del masterplan, secondo le esigenze indicate dal pubblico. L’ex scalo Romana dovrà ospitare il villaggio olimpico per le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina del 2026: sarà qui che troveranno alloggio gli atleti, i loro team e i giornalisti di tutto il mondo. I lavori dovrebbero partire nel 2022, e concludersi tra il 2024 e il 2025. Finiti i Giochi invernali, la struttura verrà riconvertita in uno studentato e in alloggi in housing sociale.
La valorizzazione del quartiere, nella zona Sud di Milano, fa parte del progetto più ampio di riqualificazione dei 7 ex scali ferroviari della città circa 1,5 milioni di metri quadrati complessivi sparsi nelle aree periferiche della città - sulla base di un accordo siglato tre anni fa da Comune, Regione Lombardia e Fs. Le linee guida prevedono che il proprietario, le Ferrovie, venda i terreni ad un operatore che realizzi, sulla base delle indicazioni di Palazzo Marino, alloggi in housing sociale (3.400 in tutto), zone verdi, aree pedonali, «seguendo un percorso di rigenerazione urbana che dovrà completarsi in un decennio»,spiega l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran.
Per quanto riguarda l’ex scalo di Porta Romana, la società Sistemi Urbani
di Fs, che segue il progetto sotto la guida dell’ad Umberto Lebruto, sottolinea di voler realizzare «la nuova stazione prevedendo un sistema integrato di accessibilità ciclopedonale con la stazione metropolitana di piazzale Lodi. È inoltre allo studio lo spostamento dei binari e un loro parziale interramento. Questa soluzione permetterà di ottenere la connessione pedonale e di verde, e di ricucire la linea ferroviaria fra la parte Nord e Sud dello scalo attraverso la costruzione di un land Bridge».
La progettazione è intanto in fase già avanzata nell’ex scalo Farini, il più grande dei sette. L’area è stata in parte acquistata da Coima. E qui ha vinto il concorso per il masterplan il team di Oma e Laboratorio permanente, con “Agenti climatici”, l’idea di un quartiere a impatto zero, in cui il verde serva a rinfrescare le zone limitrofe. Ci sarà infatti un parco di oltre 25 ettari, con un percorso che si ricongiungerà con l’ex area dell’Expo, dove sta sorgendo il progetto “Mind”. Ci saranno inoltre mille appartamenti di edilizia residenziale sociale.