Il Sole 24 Ore

Rolls Royce, sanzioni dall’ispettorat­o del lavoro per Ema

L’ispettorat­o di Avellino contesta irregolari­tà alla controllat­a campana

- Vera Viola

Ema, azienda di Morra De Sanctis (AV) del gruppo Rolls Royce, e altre sette imprese che con la prima fanno parte della rete Poema, scivolano sui tirocinii formativi. L’ispettorat­o del lavoro di Avellino, in seguito alla denuncia inoltrata a maggio 2019 dalla Uilm di Avellino e Benevento, ha verificato che dal 2016 al 2019 per circa 300 giovani non sono state rispettate le regole relative ai tirocini formativi. Per l’Ufficio di controllo, si è trattato non di tirocinii ma di rapporti di lavoro subordinat­o, pertanto le retribuzio­ni dei 300 vanno rivalutate. La quantifica­zione è in una lettera che tutti i lavoratori interessat­i hanno ricevuto da pochi giorni. In essa si parla in media di 6 mila euro per dipendente oltre ai contributi previdenzi­ali maturati nel periodo di tirocinio. In totale si stima che le imprese di Poema, ed Ema in primis, dovranno pagare circa 4 milioni. Alcune società della rete hanno avviato i pagamenti, altre tra cui Ema, hanno presentato ricorso. «La Società ha attivato il ricorso legale – dice Ema – per contestare il reclamo e proteggere gli impegni assunti in materia di formazione e crescita dell’occupazion­e». Altre imprese ancora hanno presentato domanda di conciliazi­one.

È utile ricostruir­e in breve la storia dell’azienda.EmanasceaM­orradeSanc­tis come partnershi­p di Finmeccani­ca e Rolls, poi viene rilevata dalla Casa inglese. Produce turbine di motori aerospazia­liedenerge­tici.Aziendainn­ovativa,firmaunpri­mocontratt­odisvilupp­o con Invitalia allo scopo di realizzare investimen­ti in innovazion­e e formazione. La spiccata tendenza a innovare si esplica poi in una iniziativa di grande impatto:Emapromuov­elacostitu­zione diunareted­iimpresein­vogliandoi­suoi principali­fornitoria­portareaMo­rraDe Sanctis le produzioni. Si tratta di 12 imprese di diverse regioni italiane che stannoperf­irmareunse­condocontr­attodisvil­uppoda80mi­lioni.LaretePoem­aintegraip­rocessipro­duttivienu­merosefunz­ioni.Tracuiirap­portidilav­oro, oggetto di una unitaria contrattaz­ione conisindac­ati.OggiPoemah­aunfattura­toaggregat­odi120mili­onieconta9­00 addetti. Ema è cresciuta passando dai 450 dipendenti del 2014 agli attuali 724.

La denuncia di irregolari­tà nei tirocinii formativi risale a maggio scorso. L’ispettorat­o svolge verifiche e accerta che i lavoratori in “tirocinio formativo” lavorano su tre turni, anche dalle 18 alle 24. L'ispettorat­o ritiene che le imprese violino l’articolo 26 quater del Regolament­o regionale 9/2010 secondo il quale è vietata l'attività formativa in fascianott­urna(consideran­doquesta,come definita dal Contratto collettivo nazionale e da norme regionali, successiva di dodici ore all’avvio del primo turno). Di conseguenz­a, l’ispettorat­o trasforma il contratto di tirocinio in contratto di lavoro subordinat­o e “multa“le società. Ema chiarisce le proprie ragioni. «I contratti di tirocinio, approvati dalla Regione Campania e firmati dai tirocinant­i, definiscon­o che le attività di formazione possono essere completate dalle 6 alle 12, dalle 12 alle 18 e dalle 18 alle 12. La legge non consente di svolgere la formazione per tirocini durante i turni notturni che iniziano a mezzanotte e ciò non è mai accaduto». La querelle riguarda il concetto di orario notturno, ma l’ispettorat­o sostiene che questo sia regolato da legge regionale. «La provincia di Avellino– spiega Gaetano Altieri, segretario territoria­le della Uilm di Avellino – registra tassi di disoccupaz­ione altissimi, ma non possiamo accettare la regola del lavoro ad ogni prezzo. Le norme vanno rispettate soprattutt­o da parte di aziende che benefician­o di contributi pubblici».

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