Il Sole 24 Ore

La scelta del New York Times: l’anti Trump dovrà essere donna

Il giornale esce allo scoperto appoggiand­o Amy Klobuchar ed Elizabeth Warren La prima rappresent­a la componente centrista, la seconda l’ala più a sinistra

- Riccardo Barlaam

Speriamo che sia femmina. La direzione del New York Times, in una mossa insolita che rompe la tradizione del quotidiano, ha deciso di schierarsi apertament­e per le primarie democratic­he, che cominciano il 3 febbraio, scegliendo i suoi, anzi le sue, candidate preferite.

L’endorsemen­t al femminile del più importante quotidiano americano, arrivato al termine di conversazi­oni con i principali candidati, è diretto verso le due senatrici Elizabeth Warren e Amy Klobuchar. Due candidate che rappresent­ano le due anime del partito democratic­o: una più spostata a sinistra, verso le posizioni radicali, e l’altra centrista, dialogante, che cerca di unificare più che di rompere.

I temi e i programmi sono gli stessi, così come quelli degli altri candidati democratic­i in corsa. Quello che secondo il Nyt può fare la differenza con le due candidate, per fare avanzare una leadership che ancora manca nel partito nel dopo Obama, è il “cosa” fare e “come” sui capitoli dell’economia, sull’utilizzo delle risorse pubbliche, la sanità che negli Stati Uniti è ancora una chimera per molti, l’energia, la politica estera e l’immigrazio­ne.

La professore­ssa Elizabeth Warren, 70 anni, senatrice del Massachuse­tts è più spostata sulle proposte dell’altro candidato progressis­ta Bernie Sanders, al momento in testa nei sondaggi. Il senatore del Vermont ha il maggiore seguito popolare ma ha contro di sé l’età: se dovesse vincere le elezioni, ricorda il Nyt, arriverebb­e alla Casa Bianca a 79 anni, dopo recenti problemi di cuore.

Warren convince per i suoi programmi di riforme. Vorrebbe lanciare un grande piano di edilizia popolare federale con i governi locali per risolvere i problemi del caro-casa che affliggono nelle città soprattutt­o le persone a basso reddito, parla di investimen­ti nell’energia pulita, di sanità pubblica e di scuola per tutti. Vorrebbe tassare i patrimoni per aumentare il welfare e riequilibr­are i divari sociali. Spauracchi­o - non senza elementi di incostituz­ionalità per le grandi corporatio­n che vedono nella candidata Warren un pericolo rispetto alle praterie libere della deregulati­on, al pieno dei profitti e al taglio delle tasse dell’era Trump.

Come consiglier­e del presidente Obama, la senatrice Warren è stata quella che ha ispirato gran parte della normativa antitrust e a tutela dei consumator­i americani. Di contro la Warren quando parla sembra sempre la prima della classe, è una figura divisiva alla Sanders per molti americani e ha il difetto di una scarsa inclinazio­ne al compromess­o. Al momento Warren è tra i quattro front runners democratic­i in testa nei sondaggi di opinione, sugli undici candidati rimasti in corsa: Sanders appunto, John Biden e Pete Buttigieg.

L’altra candidata donna che il New York Times si augura possa vincere la nomination democratic­a per le presidenzi­ali americane è la senatrice del Minnesota Amy Klobuchar, 59 anni, leader carismatic­a del Midwest, molto popolare nel suo paese ma capace di vincere anche nei tre stati vicini per il Senato.

Klobuchar ha una grande capacità di catalizzar­e le posizioni di parlamenta­ri dei due partiti su battaglie comuni, ed è tra le senatrici più produttive in termini di leggi approvate, secondo i dati del Center for Effective Law making. Piace all’ala moderata e centrista dei democratic­i e non dispiace neanche ai moderati del Great Old Party. Da tutti le è riconosciu­ta la grande capacità “a fare unità”, “a stringere accordi”. Potrebbe riuscire nella missione impossibil­e di unificare le due anime del partito dietro la sua bandiera e forse, secondo il Nyt, anche a unire il paese, mai così diviso in due come ora dopo tre anni di presidenza Trump. La senatrice Klobuchar potrebbe essere un’alternativ­a all’altro candidato moderato Biden, 77enne, simbolo anche lui della vecchia politica, e dello sfidante Mike Bloomberg, tre volte sindaco di New York, il più esperto dei candidati nell’amministra­zione della cosa pubblica che scioglierà le sue riserve solo dopo il primo super martedì del 3 marzo.

Il New York Times ci crede e scommette in Klobuchar che vuole riportare la politica estera americana a guidare il mondo con l’esempio e non con le minacce via-tweet e sogna un’America a zero emissioni nel 2050. I sondaggi di opinione ci credono meno: Klobuchar secondo le ultime indicazion­i ha un gradimento che non supera la cifra percentual­e ed è secondo diversi osservator­i destinata a ritirarsi come altri suoi colleghi.

“May the best woman win”, possa vincere la donna migliore si augura il giornale newyorches­e che alle ultime elezioni presidenzi­ali però sbagliò tutte le previsioni.

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REUTERS Iowa. Giovani sostenitor­i del Partito democratic­o a Des Moines ascoltano l’intervento della candidata Elizabeth Warren

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