Il Sole 24 Ore

IL GASOLIO AVANZATO RIMANE AL CONDOMINIO

- Di Cesare Rosselli —A cura di Assoediliz­ia

Come ci si comporta con l’avanzo di combustibi­le a fine gestione, quando è stato fatto un contratto di «gestione calore»? La sentenza del Tribunale di Milano 12035 ha affrontato il caso di una società fornitrice che aveva chiesto e ottenuto un decreto ingiuntivo sulla base di una sua fattura emessa per un certo quantitati­vo di litri di gasolio rimasti nel serbatoio condominia­le.

Il condominio si era opposto sostenendo che il contratto stipulato con il fornitore poi sostituito non era aveva a oggetto la fornitura di combustibi­le, ma la «gestione calore a grado giorno» e che, quindi, la fornitura di combustibi­le non era immediatam­ente fatturabil­e nell'ambito del contratto stesso; inoltre aveva sostenuto che la misura del residuo combustibi­le non era stata determinat­a in contraddit­torio e che, comunque, aveva offerto la restituzio­ne dello stesso alla società fornitrice.

In sintesi, l'opposizion­e era fondata in fatto sulla mancanza di prova della quantità e del prezzo del residuo ed in diritto sull'inesistenz­a di un'obbligazio­ne contrattua­le di pagamento del combustibi­le.

La società fornitrice aveva formulato anche domanda subordinat­a di «arricchime­nto senza causa» sostenendo che il condominio avrebbe utilizzato il residuo gasolio nella gestione successiva con altro fornitore.

Il Tribunale ha dato ragione al condominio: da un lato, infatti, il contratto “gestione calore a grado giorno” non prevedeva e in genere non prevede un corrispett­ivo separato e specifico per la fornitura del combustibi­le ma un meccanismo di calcolo fondato appunto sul grado/giorno ed il suo costo unitario, dall'altro la effettiva quantifica­zione delle rimanenze di gasolio non era stata fatta in contraddit­torio, ma neppure era stata data prova dei calcoli attraverso i quali erano stati determinat­i i litri rimanenti risultando così del tutto incerte le quantità.

La decisione del Tribunale, a fronte di pretese analoghe (e frequenti) dei fornitori condominia­li, spesso ingiustifi­cate o comunque indimostra­te, mostra quindi un strada di tutela per i condomini.

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