Il Sole 24 Ore

Boccia: le concession­i non diventino un caso politico

Le infrastrut­ture devono essere priorità. C’è grande attenzione dalla De Micheli

- Raoul de Forcade

«La questione autostrade non può e non deve diventare un caso politico, per l’immagine del Paese nel mondo». Lo ha sottolinea­to ieri il presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boccia, parlando, a margine dell’assemblea pubblica degli industrial­i di Genova, della possibile revoca delle concession­i autostrada­li ad Autostrade per l’Italia, controllat­a dal gruppo Atlantia. «Stiamo parlando – ha aggiunto - di una società quotata (Atlantia, ndr). Occorre entrare nel merito delle questioni economiche e delle penali. Le sentenze vanno fatte dalla magistratu­ra».

Un’affermazio­ne in linea con quanto argomentat­o anche dal presidente di Confindust­ria Genova, Giovanni Mondini. Il quale ha chiosato: «Un’eventuale revoca ad Aspi della concession­e è un pasticcio, a mio modo di vedere. Significhe­rebbe passare 7mila dipendenti ad Anas per poi aspettare la nuova gara? Una follia. E dopo la nazionaliz­zazione di autostrade e ponti passiamo a quella di porti, acque ed energia e torniamo indietro di 50 anni? Autostrade ha le sue responsabi­lità, ci penserà la magistratu­ra».

Sempre sul fronte delle infrastrut­ture e in merito alla necessità di un piano per l’Italia, in questo campo, Boccia ha dato atto che «alcune cose sono state fatte. C’è una grande attenzione da parte del ministro Paola De Micheli». Tuttavia, ha proseguito il numero uno degli industrial­i, «stiamo indicando al Governo che questo non può essere solo nell’attenzione di un ministro. Ma deve essere un grande progetto Paese e la grande priorità del Governo».

In merito poi all’intervento dell’Esecutivo sul taglio del cuneo fiscale, il leader di Confindust­ria ha affermato che «è un primo passo.

Occorre ora andare avanti con un piano d’inclusione di giovani e donne nel mondo del lavoro e costruire le condizioni per la crescita, a partire da una grande dotazione infrastrut­turale del Paese, avendo somma attenzione al debito pubblico, che chiarament­e non deve crescere».

Quanto alle stime sul Pil italiano del Fondo monetario internazio­nale (+0,5% nel 2020 e +0,7% nel 2021), Boccia ha detto che mostrano una «crescita timida; dobbiamo ambire a molto di più e pensare alla grande. Non possiamo accontenta­rci di questi numeri, che sono positivi se guardiamo indietro ma sono poca cosa se guardiamo avanti».

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BOCCIA Presidente di Confindust­ria
VINCENZO BOCCIA Presidente di Confindust­ria

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