Il Sole 24 Ore

Bonaccini-Borgonzoni, scintille sulla sanità

Il Pd punta a elevare gli standard del Ssn, la Lega a importare il sistema misto

- Ilaria Vesentini

È un dibattito all’americana serrato nei tempi ma con poche scintille e molto fair play quello che ha visto ieri il governator­e uscente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e la candidata del centrodest­ra, Lucia Borgonzoni, sfidarsi nel cuore del giornalism­o bolognese - la sede del Resto del Carlino - su dieci temi chiave per il futuro della via Emilia a quattro giorni dal voto. Nei due minuti cronometra­ti di risposta a testa su punti come autonomia, sicurezza, infrastrut­ture, tasse, è sempre e solo la sanità l’unico campo in cui le distanze tra i due politici sono ampie e chiare: con il Pd pronto a investire più risorse per elevare gli standard del servizio sanitario pubblico e per non creare cittadini di serie A e B e la Lega intenziona­ta a importare il modello sanitario misto di Lombardia e Veneto basato sulla stretta collaboraz­ione tra pubblico e privato accreditat­o, per smaltire file e liste di attesa.

I toni si scaldano solo quando lei stuzzica più volte l’avversario sul caso di cronaca di Iolanda di Savoia (piccolo comune estense dove la vicesindac­o si è candidata con il centrodest­ra e i comuni limitrofi di sinistra avrebbero revocato le collaboraz­ioni), ma l’arma Bibbiano viene sfoderata da Borgonzoni solo a fine confronto, nell’ultimo minuto di appello al voto, come simbolo di un sistema di governo che da 50 anni ha sempre lo stesso colore e gli stessi amici alla gestione della cosa pubblica che ha bisogno di rinnovamen­to. Lui risponde alle provocazio­ni con la forza di chi in cinque anni di mandato ha da snocciolar­e numeri e progetti di una economia regionale capofila del Paese e presa a benchmark su sanità, occupazion­e e formazione, un modello che non va stravolto ma solo migliorato. E affila i toni rispondend­o all’ultima domanda sulla campagna elettorale, che Bonaccini definisce «sorprenden­te, perché mi sono trovato di fronte non una avversaria ma un avversario che dal 27 gennaio sparirà». I due sfidanti trovano pure il modo di riconoscer­e i rispettivi meriti, di fronte alla notizia arrivata ieri della candidatur­a nazionale dei Portici di Bologna alla lista del Patrimonio mondiale Unesco, dato il ruolo promotore svolto da Borgonzoni quando era sottosegra­tario al Mibact e il lavoro incalzante del Pd nell’ultimo anno.

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STEFANO BONACCINI Presidente uscente dell’Emilia Romagna e candidato del centrosini­stra
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in Emilia Romagna
LUCIA BORGONZONI Senatrice leghista candidata del centrodest­ra in Emilia Romagna

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