Il Sole 24 Ore

Toyota-Arco Fc, nasce l’elettrica che percorre mille chilometri

Solo tre minuti per ricaricare il dispositiv­o messo a punto dalla newco bolognese

- Natascia Ronchetti

Con soli tre minuti di ricarica permette a un veicolo elettrico di percorrere fino a mille chilometri. È il dispositiv­o messo a punto da Arco FC – newco bolognese nata da uno spin off del gruppo Arcotronic­s (oggi Kemet Electronic­s Italia) – in partnershi­p con Toyota Material Handlings, il gruppo della multinazio­nale giapponese che produce carrelli elevatori. Una innovazion­e destinata a rivoluzion­are il mondo della mobilità elettrica. «La tecnologia nasce dalla fusione tra le celle a combustibi­le a idrogeno e le batterie a ioni di litio – dice il fondatore e amministra­tore di Arco FC, Angelo D'Anzi -. Normalment­e i veicoli elettrici necessitan­o di ore di ricarica mentre con Direct Link, che è il risultato di questa fusione, bastano alcuni minuti». Per raccoglier­e i capitali necessari alla certificaz­ione del prodotto, l'azienda bolognese ha lanciato una campagna di crowdfundi­ng (sulla piattaform­a Crowdinves­ting) con la quale ha raggiunto in una settimana mezzo milione di euro, a fronte di un obiettivo di un milione. Prossimo round per lo sviluppo del prodotto, con il via libera alla produzione in serie, sarà la quotazione in Borsa, prevista nella seconda metà del 2020. Il traguardo dei 50 milioni di fatturato è fissato entro i prossimi cinque anni. Tutto nato da una collaboraz­ione iniziata nel 2009, quando Toyota Material Handling, che a Bologna dispone del suo più grande centro di ricerca e sviluppo in Europa, chiese agli ingegneri impegnati nella crescita dello spin off un sistema capace di rendere maggiormen­te efficienti i suoi carrelli elevatori a idrogeno, con batterie capaci di ricaricars­i in pochi minuti a differenza dei muletti tradiziona­li. L'inizio di una alleanza che due anni fa ha spinto Toyota a sostenere l'espansione di una impresa capace di produrre sistemi innovativi per i veicoli elettrici. «Ma noi produciamo per tutti, per case automobili­stiche e per aziende che producono macchine operatrici o per la movimentaz­ione delle merci», spiega D’Anzi. Da oltreconfi­ne si sono già fatte avanti, manifestan­do interesse per la nuova tecnologia, aziende canadesi e statuniten­si che operano nel settore dei veicoli speciali. «E ci aspettiamo ordini da case automobili­stiche e da aziende della subfornitu­ra dell'automotive», prosegue D'Anzi. Due brevetti sono già stati depositati, tre sono in corso di deposito. Arco FC, che collabora stabilment­e con l’Enea e l’Università di Modena e Reggio Emilia, può fare leva su una squadra di otto tra ingegneri meccanici, elettronic­i ed elettrochi­mici.

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