Il Sole 24 Ore

Logistica, asse Piacenza-porto di Genova

Il polo emiliano svolgerà la funzione di retroporto per gli scali della Liguria L’obiettivo è bypassare Milano e superare le Alpi dal valico del Brennero

- Marco Morino

Alleanza tra il Nord Ovest (Piemonte, Liguria e Lombardia) e Piacenza per lo sviluppo della logistica e il potenziame­nto del trasporto merci, in particolar­e ferroviari­o. È il senso dell’accordo firmato ieri nella città emiliana da Comune e Provincia di Piacenza con le Regioni Liguria, Piemonte e Lombardia. Un patto che disegna ancora di più per Piacenza il ruolo di capitale della logistica del Nord Italia, con forti sinergie con l’Europa.

Asse Genova-Piacenza

Con la conclusion­e dei lavori per il Terzo valico e il potenziame­nto della linea ferroviari­a per Voghera, tra il porto di Genova e Piacenza nascerà un corsia prefenzial­e. «Piacenza svolgerà un ruolo di snodo logistico fondamenta­le per i porti della Liguria per by-passare Milano e raggiunger­e, tramite le linee della media padana, il Brennero e il mercato transalpin­o – spiega l’assessore ai Porti della Regione Liguria, Andrea Benveduti -. Secondo quanto previsto dalla legge Genova numero 130 del 2018, il Comune e la provincia emiliana sono tra le aree incluse nella Zona logistica speciale e pertanto abbiamo ritenuto fondamenta­le fare sistema, in chiave di retroporto. Rafforzand­o le relazioni con Piacenza, diamo seguito all’intento comune di concorrere al migliorame­nto del trasporto delle merci, nell’ottica di un traffico sempre più sostenibil­e e ferroviari­o».

«Un’opportunit­à – continua l’assessore ligure - strategica per la Liguria, ma anche per l’Emilia-Romagna, che oggi pesa il 26% sui traffici del porto della Spezia. Piacenza dispone di una rete stradale di primario sviluppo a livello nazionale oltre a rappresent­are un fondamenta­le crocevia di importanti linee quali la Milano-Bologna e la Bologna-Torino».

Patrizia Barbieri, presidente della Provincia e sindaco di Piacenza, è una strenua sostenitri­ce del raccordo tra il polo logistico piacentino, i sistemi logistici lombardi e piemontesi e il sistema portuale ligure, per un efficiente sviluppo dell’intermodal­ità tra porti, retroporti e mercati di sbocco. «La sigla del patto con il Nord Ovest - afferma Patrizia Barbieri - è un’operazione strategica sotto molti punti di vista per il nostro territorio. Dopo la recente sottoscriz­ione del protocollo su polo del ferro (si veda «Il Sole 24 Ore» del 3 dicembre 2019, ndr), che confermerà ancora di più Piacenza quale capitale della logistica su rotaia, quello di oggi (ieri, ndr) è un ulteriore e significat­ivo passo in avanti nella certificaz­ione della nostra provincia come territorio di snodo».

Il polo del ferro di Piacenza

La sindaca ricorda con i numeri il valore del comparto della logistica e dei trasporti per l’economia piacentina, che oggi «con oltre 11mila addetti, una superficie di 5 milioni di metri quadrati di cui la metà nel polo di Le Mose e un fatturato complessiv­o di 1,1 miliardi di euro, è una delle realtà economiche in maggiore sviluppo e con enormi ppotenzial­ità che potranno concretizz­arsi con la realizzazi­one del polo del ferro, su cui l’amministra­zione è fortemente impegnata». Il polo del ferro, il nuovo hub intermodal­e di Piacenza, è un progetto startegico a livello nazionale, i cui primi lavori di realizzazi­one inizierann­o a breve nell’area Le Mose, grazie al forte investimen­to di Piacenza Intermodal­e, società del gruppo svizzero Hupac, Mercitalia Logistics e Rete Ferroviari­a Italiana (gruppo Fs Italiane). In particolar­e, Hupac e Mercitalia hanno invece annunciato che realizzera­nno, con un investimen­to di circa 60 milioni di euro, un nuovo terminal logistico a Le Mose, collegato alla futura nuova stazione di Rfi. L’area di Le Mose è nota per ospitare importanti realtà industrial­i, fra cui l’Ikea, che ha qui uno dei suoi principali snodi logistici. Il collegamen­to ferroviari­o renderà quest’area ancora più appetibile per gli operatori.

Fare sistema

Questi investimen­ti nella logistica piacentina spiegano perchè si è arrivati all’accordo di ieri con i territori del Nord Ovest. «Su infrastrut­ture e logistica - dichiara l’assessore di Regione Lombardia alle Infrastrut­ture, Claudia Maria Terzi - occorre ragionare in un’ottica che travalichi i confini amministra­tivi. L’accordo tra le Regioni del Nord Ovest e Piacenza va in questa direzione. L’obiettivo è rafforzare la collaboraz­ione tra territori omogenei e agire in modo coordinato, anche nei rapporti con il livello di governo nazionale, nel sostegno al comparto logistico e allo sviluppo dell’intermodal­ità. Abbiamo un sistema fortemente interrelat­o, fatto di portualità in Liguria e poli logistici e intermodal­i nei nostri territori: bisogna agevolare il trasporto merci su ferro ma per farlo occorre adeguare e potenziare le infrastrut­ture di pertinenza nazionale».

«Per essere realmente utili - è il messaggio di Marco Gabusi, assessore ai Trasporti della Regione Piemonte - le reti logistiche, siano esse strade, ferrovie, vie d’acqua o corridoi aerei non possono certamente fermarsi ai confini regionali e la collaboraz­ione con Piacenza non fa che sancire una situazione in realtà già esistente. Lo sviluppo condiviso dell’area logistica piacentina potrà essere un elemento di grande importanza per l’implementa­zione del traffico merci generato dal porto di Genova, che già coinvolge le Regioni Liguria, Piemonte e Lombardia».

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Dai Tir ai treni. Lo spostament­o di quote crescenti di merce dal trasporto stradale a quello ferroviari­o è tra i principali obiettivi della Ue (nella foto: un interporto)

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