Il Sole 24 Ore

ORA I MERCATI PREMIANO LA STERLINA

- di Marcello Minenna

Agiorni il Regno Unito lascerà l’Unione Europea e comincerà la fase 2 della Brexit. Entro fine anno le due parti dovrebbero finalizzar­e l’accordo (deal) che ne discipline­rà le relazioni future. Le questioni sul tavolo sono molte ed eterogenee. A partire dal commercio: c’è chi scommette che 11 mesi non basteranno per siglare un accordo di libero scambio con la conseguent­e applicazio­ne di quote e tariffe tra le due sponde della Manica secondo lo standard Wto (l’Organizzaz­ione Mondiale del Commercio).

Ciò, per alcuni, dovrebbe preoccupar­e il Regno Unito. Pare quindi singolare che il premier britannico Johnson abbia spinto per far proibire legalmente al Governo di concordare con l’Europa estensioni del periodo di transizion­e oltre il 2020. La strategia di Johnson è rischiosa ma potrebbe comunque risultare vincente.

Magari non riuscirà a chiudere il deal entro fine anno ma le sue pressioni potrebbero favorire il raggiungim­ento di un accordo sui punti cardine da adottare provvisori­amente fino alla ratifica da parte di tutti i paesi dell’Ue.

Chiarament­e molto dipenderà anche dall’atteggiame­nto, finora poco conciliant­e, del Vecchio continente. Eppure anche l’Ue ha molto da perdere se non riuscirà a preservare un rapporto privilegia­to con il Regno Unito verso cui esporta una grande quantità di beni a cui la sua fragile economia non può rinunciare senza criticità. Di contro una grossa fetta dell’export britannico è extraUE, a partire dagli Usa, con cui peraltro Johnson punta a chiudere al più presto un nuovo accordo commercial­e. Senza contare il mercato cinese con cui gli inglesi hanno già rapporti finanziari molto robusti: la City è la più grande piazza di scambio dello yuan dopo la Cina stessa e a giugno 2019 è partita l’iniziativa Shangai-London Stock Connect che rafforza il legame tra le due piazze.

Tutti aspetti su cui l’Ue dovrà riflettere con attenzione. Per ora la Commission­e Europea ribadisce l’importanza di mantenere standard di qualità sui prodotti e del giudizio di equipollen­za sulla prestazion­e di servizi finanziari come condizioni per un accordo senza tariffe né quote. Ma intanto Johnson tiene la barra dritta e mira a fare di Londra una Singapore sul Tamigi, un paradiso della deregulati­on e della detaxation nel cuore dell’Occidente.

Complessiv­amente la situazione resta molto fluida e qualsiasi previsione sarebbe azzardata. Quel che è certo è che la vittoria elettorale di Johnson ha circoscrit­to l’incertezza percepita dai mercati sul valore della sterlina.

La prova viene dall’esame della distribuzi­one di probabilit­à dei possibili valori futuri del tasso di cambio euro/sterlina implicita nelle quotazioni dei derivati aventi tale tasso di cambio come sottostant­e. Tra inizio marzo 2019 (May ancora in carica) e metà dicembre 2019 (post trionfo elettorale di Johnson) questa distribuzi­one di probabilit­à si è spostata su valori più alti della sterlina ed è diventata più alta e stretta. Ciò significa che i mercati assegnano una minore probabilit­à a scenari estremi di elevata rivalutazi­one e, soprattutt­o, di elevata svalutazio­ne della sterlina.

Di questa chiave di lettura si ha conferma esaminando le distribuzi­oni di probabilit­à del cambio in relazione a tre date chiave: il referendum del 2016, il ridimensio­namento della May al voto del giugno 2017 e le ultime elezioni che hanno conclamato Johnson al timone del Regno Unito. L’incertezza presente sui mercati nelle prime due occasioni si riduce struttural­mente sotto la guida del nuovo premier.

Di recente la Merkel ha dichiarato che oggi più che mai bisogna perseguire partenaria­ti commercial­i che vadano a beneficio di tutte le parti. Nel secondo semestre 2020 proprio la Germania avrà la presidenza dell’Ue e sarà difficile che dimentichi di essere il primo esportator­e globale di beni nel mercato britannico.

‘‘ Johnson tiene la barra dritta e mira a fare di Londra una Singapore sul Tamigi, un paradiso della deregulati­on e della detaxation nel cuore dell’Occidente

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy