Il Sole 24 Ore

Borrell: l’Ue pronta a riattivare la missione Sophia

L’ex ministro degli Esteri spagnolo cerca di rilanciare il ruolo dell’Unione

- Beda Romano

È un inizio di mandato tormentato quello del nuovo Alto Rappresent­ante perla Politica ester aedi Sicurezza, dalla tensioni tra Stati Uniti ed Iran alla guerra civile in Li bi a.JosepBorr ella mm et teche vi è «carenza di autonomia strategica economica» da parte europea. Nel contempo, in un incontro con alcuni giornalieu­ropei tra cui Il Sole 24 Ore, mostra una cartina macchiata di giallo su sfondo blu. Indicale missioni civili e militari dell’ Unione europea :« Oggi abbiamo 17 missioni nel mondo. E spero ve ne saranno di più tra cinque anni».

L apolitica estera è il tallone d’ Achille dell’ Unione. Troppo spesso divergenze nazionali paralizzan­o i Ventotto, tra poco Ventisette con la prossima uscita del Regno Unito. La regola dell’unanimità è una palla al piede. La Commission­eeuropea presieduta da Ursulav on der Leyen vuole che il nuovo esecutivo comunitari­o sia geopolitic­o, più assertivo nel difendere gli interessi comunitari, in campo economico, finanziari­o, anche sperabilme­nte sul fronte internazio­nale. Le missioni europee nel mondo sono un primo passo.

Sono presenti in Europa, passando dalla Moldavia e dai Balcani, ma anche in Asia o in Africa. Personale comunitari­o è distanza nel Niger,nella Repubblica Centrafric­ana, nel Mali, in Somalia, al largo del Magh re bo del Corno d’ Africa. Sono 5mila le persone incaricate di mantenere la pace, prevenire conflitti, difendere lo stato di diritto, lottare controil traffico di persone odiarmi, garantire assistenza umanitaria.

L’Alto Rappresent­ante Borrell, 72 anni, ha preso il testimone da Federica Mogherini. È stato ministro degli Esteri in Spagna e presidente del Parlamento europeo. Non lo dice esplicitam­ente, ma è chiaro che le missioni comuni di sicurezza e difesa (note con l’acronimo inglese CSDP) sono uno strumento di politica estera per una Unione europea che su questo fronte fa difetto. I banchi di prova in questo frangente sono Libia e Iran.

«Il segnale politico in Libia–commenta–èche l’ Europa è tornata al centro della scena dopo chele sue divisioni, così come il ritiro nei fatti della missione Sophia,hannol asciato un vuoto colmato da altri, inp articolare dalla Turchia e

dalla Russia. Per un certo periodo, l’ Europa non è stata capa cedi reagire e ciò deve preoccupar­ci. L’Unione europea deve essere più attiva ». Concretame­nte, vi è la possibilit­à di ridare slancio alla missione Sophia che deve controllar­e l’embargo di armi in Libia.

«In questo momento – prosegue l’ Alto Rappresent­ante-la tregua in Libia regge, anche se nelle ultime or evi sono stati numerosi scambi di colpi di arma da fuoco vicino all’ aeroporto di Tripoli. Dobbiamo raggiunger­e il cessate-il fuoco. Perla pace, ci vorrà tempo e nulla in questo momento è sicuro».

Vi è un drammatico parallelo tra la situazione in Iran e quella in Libia. Alla guerra civile libica ha contribuit­o un’ Europa divisa nel 2011, al momento dell’intervento contro Gheddafi, e Alla situazione iraniana ha contribuit­o l’ incapacità europea di aggirare le sanzioni economiche americane, nonostante il tentativo di creare uno strumento di baratto, Instex.Neifattila recente decisione iraniana di rinnegare l’ accordo sul nucleare è dipesa anche dal mancato ritorno economico da parte europea.

«Nei fattivi è una evidente carenza di autonomia strategica economica da parte dell’Unione europea – analizza l' ex ministro spagnolo –. Dobbiamo fa redi più per difendere la sovranità economica dell’ Europa. Non possiamo solo continuare a protestare per scelte altrui che penalizzan­o la nostra sovranità economica». Il riferiment­o è agli Stati Uniti. «Dobbiamo garantire benefici economici all’ Iran. Il problema è che gli Stati Uniti sono contrari. Gli amici americani mi piacciono, ma su questo aspetto non vediamole cose nello stesso modo ». In questo contesto, le stesse missioni di sicurezza e difesa possono servire indirettam­ente a rafforzare la sovranità economica europea.

«Spero che in occasione del prossimo Consiglio affari esteri potremmo annunciare il ritorno della missione Sophia, chiamata a controllar­e l’ embargo delle armi. La Libia ha circa 6.000 chilometri di frontiere nel deserto. Il controllo non deve avvenire con persone, bastano dr on i e satelliti ». Lo sguardo di JosepB or rell pois i rivolge alle missioni esistenti e alla loro evidente utilità :« Lei sa quanti soldati sono pagati dall’ Unione europea in Somalia ?– chiede al suo interlocut­ore –.25 mila. La situazione in quella regione è esplosiva ed alì potrebbe giungere una ondata di migranti, tanto più che il 70% della popolazion­e nel Corno d’ Africa ha men odi 30 anni ».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy