Regionali, oggi al voto in 5,5 milioni
Sono circa 5 milioni e mezzo i cittadini chiamati oggi alle urne per eleggere presidente e consigli regionali di Emilia Romagna e Calabria :3 milioni e mezzo nella regione“rossa” per eccellenza, sulla quale sono naturalmente puntati tutti gli occhi della politica italiana, e po come nodi due milioni nella regione del Sud. Un test politicamente importantissimo dal quale potrebbe dipendere il futuro dell’esecutivo Conte 2 e della stessa legislatura. Sono dunque ore di ansia per il governo e i partiti che lo sostengono, soprattutto il Pd.
In Emilia Romagna si annuncia una lotta all’ultimo voto tra il governatore democratico uscente Stefano Bonaccini e la sfidante Lucia Borgonzoni, senatrice della Lega sostenuta anche da Forza Italia e Fratelli d’Italia. Pd e liste civiche a mani nude, invece, nel sostegno a Bona cc in i: il M 5 sin fatti ha scelto di correre in solitaria rischiando così di determinare l’esito del voto (secondo gli ultimi sondaggi si tratta del 6% circa dell’elettorato emiliano-romagnolo). Da qui i numerosi appelli agli elettori grillini, a partire da quello dello stesso Bona cc in i, per il voto disgiunto: è infatti possibile votare il candidato presidente e una lista che non lo sostiene .« Sarà sul filo di lana-è il ragionamento semi ottimista che ieri se rasi faceva a Largo del Nazareno -. In Emilia 10mila voti in più o in meno daranno la vittoria a uno schieramento o all’altro. E l’endorsement del direttore del Fatto quotidiano Marco Travaglio al voto disgiunto in favore di Bonaccini può spostare consensi tra i grillini...». Conterà anche la mobilitazione dell’elettorato cittadino che si sa essere più fedele al Pd, soprattutto a Bologna, Modena e Reggio Emilia, mentre nelle zone del litorale l’ alta affluenzapotrebbe favorire la Lega. Come che sia, una eventuale sconfitta di misura sarebbe la dimostrazione che la scelta del M5s di correre in solitaria è stata determinante. «E dunque la linea del segretario Nicola Zingaretti è quella giusta - proseguono nel ragionamento gli uomini del segretario -. Se ci fosse stata un’ alleanza c on ilM5s a questo punto l’ Emilia Romagna sarebbegià stra vinta. S esista insieme al governo del Paese perché non farlo in Emilia Romagna e in tutte le Regioni in cui si voterà a giugno?». Insomma, almeno alla vigilia del voto la parola d’ordine al Nazareno è: il governo va avanti, e anche la segreteria di Zingaretti va avanti. Ma la preoccupazione è palpabile. Una vittoria della Lega in Emilia Romagna potrebbe portare ad esiti ora imprevedibili. Da parte sua S al vini cinguetta sui soci al violando il silenzio elettorale :« P rimali mandiamo a casa in regione e poi andiamo a dare l’ avviso di sfratto anche al governo tasse, sbarchi e manette ». Ma se l’ onda verde dovesse infrangersi sulla linea Maginot di Bologna-ModenaReggio Emilia, per la Lega potrebbe iniziare una lunga, e in discesa, traversata nel deserto dell’opposizione.
Più a favore del centrodestra e della sua candidata Jole Santelli, deputata di Forza Italia, il pronostico della vigilia in Calabria, dove il Pd e le liste del centrosinistra - ancora una volta senza il M5s che corre in solitaria hanno schierato il “re del tonno” Pippo Callipo. Una partita importante soprattutto per Silvio Berlusconi e quel che resta del suo partito: una vittoria di Santelli dimostrerebbe una residua centralità degli azzurri nelle regioni del Sud.
CACCIA ALL’ULTIMO VOTO
Testa a testa tra Bonaccini e Borgonzoni in Emilia Romagna, dove a pesare sarà anche il voto disgiunto
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