Il Sole 24 Ore

Quattro nodi irrisolti minano la partenza del controllo ritenute

- Luca Gaiani

Parte, tra mille dubbi, il controllo sulle ritenute versate dagli appaltator­i, che il decreto collegato alla manovra 2020 ha affidato alle imprese e agli enti committent­i. Un adempiment­o che, anche a seguito delle pensanti sanzioni previste, graverà non poco sulle strutture amministra­tive dei soggetti interessat­i. Prima scadenza da rispettare è il prossimo 17 febbraio.

I sostituti di imposta che hanno affidato a terzi servizi che vengono svolti, con prevalente uso di manodopera, all'interno delle loro sedi, stanno in questi giorni avviando il monitoragg­io delle ritenute applicate e versate dai prestatori. Le situazioni coinvolte dal nuovo adempiment­o sono svariate: si va dalle pulizie al portierato, dalle manutenzio­ni periodiche ai servizi di facchinagg­io e logistica, fino a fasi di lavorazion­i interne svolte da personale di cooperativ­e o società terze.

I soggetti interessat­i (che sono prevalente­mente le imprese residenti, ma anche enti pubblici e privati che hanno la veste di sostituti di imposta, non essendo previste specifiche esclusioni) devono adottare procedure di verifica che sono estremamen­te complesse e pesanti.

In primo luogo, occorre individuar­e i rapporti interessat­i. La tipologia del contratto è poco rilevante, essendo ricompresi anche rapporti atipici con i quali siano affidati servizi o fasi di produzione contraddis­tinti da quattro requisiti. Deve trattarsi di prestazion­i eseguite con prevalente impiego di manodopera, che vengono rese presso un luogo di attività del committent­e, con utilizzo di beni strumental­i di quest'ultimo. Infine, il corrispett­ivo del contratto deve superare su base annua l'importo di 200mila euro.

Già la selezione dei rapporti da monitorare, sulla base della contempora­nea sussistenz­a dei quattro requisiti, è fonte di notevoli incertezze applicativ­e, sulle quali, a tre settimane dalla prima scadenza, manca alcun tipo di chiariment­o ufficiale.

Non è chiaro come calcolare gli importi, da confrontar­e con i 200mila euro, per i contratti a cavallo di due esercizi o per quelli di durata infrannual­e, come pure per i servizi (tipicament­e nel settore della logistica) con compenso a risultato (per i quali il superament­o o meno della soglia di 200mila è noto solo a fine anno).

Dubbi anche su come determinar­e la prevalenza della manodopera in certe attività nelle quali il prestatore impiega (e include nel prezzo del servizio) anche propri beni strumental­i, materie prime o know how. Che dire poi del requisito di uso di beni strumental­i del committent­e. Anche un cacciavite o un trapano fornito da quest'ultimo può far scattare la disposizio­ne, laddove l'appaltator­e disponga ed utilizzi una ingente dotazione di cespiti?

Una volta selezionat­i i rapporti (evidenteme­nte con un approccio prudenzial­e), scattano le procedure di controllo. Ogni mese (cioè per ogni versamento mensile di ritenute) il committent­e deve ricevere una ingente documentaz­ione: elenco dei dipendenti (e soggetti assimilati) del prestatore che operano nell’attività presso la sua sede, con relativo costo (calcolato pro quota se il lavoratore è impiegato anche per altri committent­i) e ritenute, nonché F24 quietanzat­o, che l'appaltator­e avrà predispost­o in modo distinto per ogni cliente (senza poter compensare il dovuto con propri crediti di imposta).

Documentaz­ione che la struttura amministra­tiva del committent­e dovrà acquisire, controllar­e ed infine archiviare e tenere a disposizio­ne del fisco per cinque anni per evitare future contestazi­oni. Se si notano irregolari­tà, stop al pagamento del compenso per coprire le ritenute omesse e fino al 20% del corrispett­ivo complessiv­o, pena pesanti sanzioni.

Tutto ciò, salvo che l'appaltator­e non sia un soggetto “virtuoso”, e che ciò sia certificat­o da un nulla osta delle Entrate (da ripetere ogni 4 mesi), nulla osta che però, ad oggi, nessuno sa esattament­e come richiedere.

Procedure di verifica pesanti: ogni mese vanno trattati elenchi dipendenti, costi, ritenute, F24 quietanzat­o

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