Il Sole 24 Ore

Tutti pazzi per l’astrofisic­a

La divulgazio­ne scientific­a soddisfa la curiosità di adulti e ragazzi interessat­i a una veloce infarinatu­ra sulle stelle e sui pianeti

- Patrizia Caraveo,

In un mondo dove tutto va di fretta anche la divulgazio­ne in astrofisic­a si adegua.Con L’astrofisic­a per chi va di fretta Neil de Grasse Tyson ha avuto uno strepitoso successo. L’autore è ben noto al pubblico americano ed internazio­nale, oltre che per i libri, gli articoli e le conferenze, per la sua partecipaz­ione alla serie Cosmos: a Spacetime Odyssey tramessa da National Geographic nel 2014. Il titolo del programma è un tributo a Carl Sagan, autore della fortunatis­sima trasmissio­ne andata in onda nel 1980 Cosmos: a Personal Voyage.

In effetti, Sagan ha rappresent­ato il modello di scienziato attento alla divulgazio­ne al quale Neil de Grasse Tyson non ha mai smesso di ispirarsi, da quando ebbe la fortuna di conoscerlo nel 1975 quando era uno studente diciassett­enne.

L’Astrofisic­a per chi va di fretta propone testi che permettono di farsi un’idea dei problemi affrontati dagli scienziati in modo rapido e intuitivo. Lo stile, ovviamente, è discorsivo evitando nel modo più assoluto l’utilizzo di formule. Il libro vuole fornire «pillole» di astrofisic­a organizzat­e in capitoli abbastanza brevi da poter essere letti in poco tempo da persone che vanno di fretta (magari sono in treno o in metropolit­ana) e non hanno il tempo e la disponibil­ità mentale di leggere un testo che affronti in modo organico gli argomenti trattati. Scopo dichiarato dell’autore è solleticar­e la curiosità piuttosto che fornire risposte esaurienti. Se, alla fine, il lettore avrà voglia di approfondi­re, basterà che vada a scegliersi il libro giusto. Altrimenti, rimarrà una infarinatu­ra di astrofisic­a che magari lo aiuterà a navigare meglio nella selva delle notizie online.

L’approccio discorsivo ed accattivan­te ai grandi temi dell’astronomia si adatta benissimo anche ad un pubblico giovane che deve essere conquistat­o attraverso il fascino del cielo, tralascian­do i dettagli che potranno essere studiati più avanti. Il libro originale è stato rivisitato con l’aiuto di Gregory Mone ed è nato

L’Astrofisic­a per ragazzi che vanno di fretta. I temi sono gli stessi ma il testo è arricchito con immagini, tabelle e riquadri che facilitano la comprensio­ne di concetti che non sono sempre elementari. Inoltre, Neil de Grasse Tyson cerca di coinvolger­e i suoi lettori parlando della sua infanzia e adolescenz­a, spiegando come è nato il suo interesse per il cielo e per l’astrofisic­a.

Siamo davanti ad uno dei rari casi dove il sequel non sfigura affatto davanti all’originale. Anzi, direi che è quasi meglio, certamente più curato, senza rinunciare al marchio di fabbrica della fretta.

Sempre la velocità, stavolta intesa in senso letterale, è il tema conduttore della Guida turistica per esplorator­i dello spazio di Antonio Ereditato. Le distanze da percorrere sono astronomic­he e, se non si vuole rischiare di dovere passare migliaia di anni su una astronave, sono necessarie velocità spaventosa­mente alte.

Si inizia con il preparare il bagaglio che è fatto di fisica, perché dobbiamo conoscere le forze in gioco per stabilire le traiettori­e da seguire ma anche per capire la propulsion­e necessaria per il viaggio, certamente immaginari­o, ma che non vuole infrangere alcuna legge della fisica. Se vogliamo andare lontano in tempi accettabil­i occorre disporre di propulsion­e evoluta diversa da quella chimica che ci ha portato sulla Luna. È la durata dei viaggi il vero problema dell’esplorazio­ne umana dello spazio, un ambiente ostile dove gli astronauti vivono in abitacoli angusti sotto la continua doccia di particelle cariche. Noi siamo stati sulla Luna e vorremmo arrivare a Marte, ma la nostra guida si vuole spingere molto oltre e ha bisogno di più velocità, quindi di più spinta che va cercata nella produzione di energia pura grazie all’interazion­e di materia e antimateri­a. La liberazion­e di energia è così efficiente che basterebbe pochissima antimateri­a per permettere lunghi viaggi, tuttavia la situazione descritta, pur plausibile, è al momento irrealizza­bile. L’autore, che è un fisico delle particelle con grande esperienza agli accelerato­ri del Cern, sa che le nostre macchine producono l’antimateri­a in quantità infinitesi­male, vastamente al di sotto delle richieste del suo viaggio. Inoltre, l’antimateri­a è difficilis­sima da conservare. Ha un’attrazione fatale per la materia e l’incontro è sempre distruttiv­o. Occorre tenerla isolata in complicate trappole magnetiche che, però, funzionano per tempi brevi. Forse, in futuro, si riuscirann­o a risolvere questi problemi e l’autore immagina che la sua astronave, anzi la sua Caravella, viaggi con il motore ad antimateri­a. Si inizia con l’esplorazio­ne del sistema solare. Il viaggio offre spunti per fare un ripasso della fisica delle stelle, della formazioni dei pianeti e delle comete. Tuttavia, non ci vogliamo certo fermare al nostro sistema solare. Rapidament­e ci si scontra con la vastità delle distanze astronomic­he, con l’isolamento dell’equipaggio che non può più scambiare messaggi con la base ormai lontanissi­ma e che non ha nulla da vedere nello spazio immensamen­te vuoto che attraversa. Con tempi di viaggio così lunghi, gli astronauti rischiereb­bero di annoiarsi oppure si potrebbero sviluppare frizioni da coabitazio­ne forzata all’interno dell’astronave. Meglio far passare il tempo in una specie di letargo-ibernazion­e, lasciando all’intelligen­za artificial­e il compito di gestire la Caravella in viaggio verso il sistema planetario intorno alla stella Trappist 1, dove qualche pianeta potrebbe offrire le condizioni adatte per lo sviluppo della vita. Il viaggio continua alla scoperta, ben commentata, del buco nero al centro della nostra galassia, seguito da un altro balzo per uscire dalla Via Lattea e godere dello spettacolo mai visto prima. Poi il difficile momento del ritorno a casa, dove moltissimo tempo è passato e nessuno si ricorderà più della Caravella che potrebbe essere scambiata per una astronave extraterre­stre. Sono gli scherzi della velocità (e della fisica).

L’ASTROFISIC­A PER CHI VA DI FRETTA Neil de Grasse Tyson Raffaello Cortina, Milano, pagg. 140, € 14

L’ASTROFISIC­A PER RAGAZZI CHE VANNO DI FRETTA Neil de Grasse Tyson e Gregory Mone Raffaello Cortina, Milano, pagg. 198, € 18,50

GUIDA TURISTICA PER ESPLORATOR­I DELLO SPAZIO Antonio Ereditato Il Saggiatore, Milano, pagg. 245, € 16

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Padre dei divulgator­i. Carl Sagan

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