SENTIMENTI ESTREMI NEL FREDDO BELLICO
sRitornerà la vita? Non se ne può essere sicuri, nella Leningrado appena uscita dal trionfo della morte della Seconda guerra mondiale. Sono rimaste solo cicatrici, sui corpi e nel profondo delle anime. Il centro fisico del film di Balagov, già allievo di Sokurov, non può dunque che essere un ospedale. Concentrato di dolori, reduci devastati e infermiere che cercano in ogni modo, anche andando oltre la legge, di alleviarne le sofferenze. Tra di loro un’altissima giovane bionda, da tutti soprannominata Giraffa, che oltre ai pazienti si dedica alla cura di uno smilzo bimbetto. Forse suo figlio, o forse no. Poi arriva dal fronte l’amica del cuore, la vera madre del ragazzino. Due donne all’inferno, due esseri umani schiacciati tra il Nulla del mondo e il desiderio, feroce e compulsivo, di aprirsi di nuovo alla vita. Ha senso ricominciare a procreare? Si può voltare pagina, dimenticare quanto si è visto e vissuto? I percorsi delle due donne diventano opposti: Giraffa si è chiusa per sempre, l’amica vorrebbe un nuovo figlio, ma il suo corpo è diventato sterile. Una ricostruzione perfetta ci rende partecipi di una città coperta dal gelo, imbiancata da una neve che non porta serenità, solo un freddo che tutto pervade. Di tanto in tanto un raro momento di generosità, qualche uomo e qualche donna che ancora credono nella solidarietà e nella rivincita dell’amore. Ma Dio è davvero morto, nessuno ne parla o lo invoca, la Grande Russia prosciugata prima dalla dittatura comunista e poi dalla sanguinaria aggressione nazista è finita davvero in ginocchio. Ritorneranno i prati, forse. Per il momento, non resta che affidarsi al fragilissimo tepore di un’amicizia dal futuro quanto mai incerto.
LA RAGAZZA D’AUTUNNO Kantemir Balagov Russia 2019, drammatico, 130’