CHE GODIMENTO I SOTTOTITOLI
sNon faremo i nomi, ma la notizia non è una barzelletta. Il fatto è realmente accaduto e nei giorni scorsi è stato diffuso dai media. A New York un uomo non udente ha fatto causa a una delle più grandi e note piattaforme pornografiche, perché i video hard da essa diffusi sono senza sottotitoli: per tale motivo discriminano gli utenti sordi. Chi desiderasse godersi (scusate il verbo, ma ci sembra adatto) lo spettacolo, senza udito non può cogliere totalmente dialoghi o parole o quei miagolii che accompagnano le riprese.
Non possiamo tentare nemmeno di immaginare come sarà il dibattimento e quel che deciderà il giudice; di certo se il signor sordo ottenesse ragione, dovremmo dedurre che il porno potrebbe essere considerato un diritto. Qualche romantico dirà che soltanto gli accoppiamenti dozzinali e volgari richiedono parole grevi, ma è anche vero che la storia riserva sorprese in tale ambito. L’avvocato del non udente, per esempio, potrebbe ricordare che Vittorio Emanuele II urlava in piemontese prima e durante l'accoppiamento, e che Henri Landru era silenzioso e gentile. La mancanza di vivacità verbale nasconde idee sanguinarie e non regali? Sono dettagli sui quali non è facile disquisire e ricordiamo che la pornografia è una recita a volte triste, quasi sempre noiosa per chi la deve interpretare. Come facciamo a saperlo? Preferiamo non rispondere, anche perché dovremmo mettere i sottotitoli per evitare la querela. Da parte di qualcuno che scambia una ginnastica sporchetta con la passione.