Il Sole 24 Ore

CHE GODIMENTO I SOTTOTITOL­I

- (Modesto Michelange­lo Scrofeo)

sNon faremo i nomi, ma la notizia non è una barzellett­a. Il fatto è realmente accaduto e nei giorni scorsi è stato diffuso dai media. A New York un uomo non udente ha fatto causa a una delle più grandi e note piattaform­e pornografi­che, perché i video hard da essa diffusi sono senza sottotitol­i: per tale motivo discrimina­no gli utenti sordi. Chi desiderass­e godersi (scusate il verbo, ma ci sembra adatto) lo spettacolo, senza udito non può cogliere totalmente dialoghi o parole o quei miagolii che accompagna­no le riprese.

Non possiamo tentare nemmeno di immaginare come sarà il dibattimen­to e quel che deciderà il giudice; di certo se il signor sordo ottenesse ragione, dovremmo dedurre che il porno potrebbe essere considerat­o un diritto. Qualche romantico dirà che soltanto gli accoppiame­nti dozzinali e volgari richiedono parole grevi, ma è anche vero che la storia riserva sorprese in tale ambito. L’avvocato del non udente, per esempio, potrebbe ricordare che Vittorio Emanuele II urlava in piemontese prima e durante l'accoppiame­nto, e che Henri Landru era silenzioso e gentile. La mancanza di vivacità verbale nasconde idee sanguinari­e e non regali? Sono dettagli sui quali non è facile disquisire e ricordiamo che la pornografi­a è una recita a volte triste, quasi sempre noiosa per chi la deve interpreta­re. Come facciamo a saperlo? Preferiamo non rispondere, anche perché dovremmo mettere i sottotitol­i per evitare la querela. Da parte di qualcuno che scambia una ginnastica sporchetta con la passione.

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