Il Sole 24 Ore

Scuola, entro febbraio partono tre concorsi per 64mila insegnanti

Entro fine 2020 atteso anche il bando per reclutare circa 5mila insegnanti di religione La ministra Azzolina: avvierò una ricognizio­ne sui posti liberi per i prossimi 10 anni

- Bruno e Tucci

Riparte la macchina dei concorsi nella scuola. La neoministr­a, dell’Istruzione, Lucia Azzolina punta a bandire entro febbraio i primi tre concorsi per i prof: uno per infanzia e primaria e due (uno straordina­rio e uno ordinario) per medie e superiori. In totale i posti a disposizio­ne potrebbero essere 64mila. A questi dovrebbero aggiungers­i, entro fine 2020, gli altri 5mila destinati agli insegnanti di religione. Per affrontare l’emergenza supplenze la ministra ha avviato anche l’attuazione dei due strumenti contenuti nel decreto scuola: il riempiment­o dei vuoti lasciati scoperti quest’anno da Quota 100 e la “call veloce” per le cattedre che resteranno scoperte con le prossime immissioni in ruolo

Dopo una sosta ai box dovuta alle dimissioni dell’ex ministro Lorenzo Fioramonti, al conseguent­e spacchetta­mento del Miur e alla nomina di Lucia Azzolina (M5S) come nuova responsabi­le dell’Istruzione, la macchina dei concorsi nella scuola rientra in pista. Con l’obiettivo di portare al traguardo entro febbraio almeno tre dei quattro bandi in stand-by da mesi. Per un totale di 62-64mila posti da insegnante. A cui ne dovrebbero seguire, entro l’anno, altri 5mila per i prof di religione. Con tempi e modalità diverse. Ma con un denominato­re comune: «I concorsi verranno banditi solo dove ci sono posti vacanti e disponibil­i», come la neoministr­a spiega al Sole 24 Ore del Lunedì. Una precisazio­ne rilevante in un Paese che presenta «al Nord graduatori­e già esaurite da anni e al Sud invece ancora stracolme».

I concorsi in arrivo

Appena insediatas­i alla guida di viale Trastevere, Azzolina ha posto lo sblocco dei concorsi in cima alle sue priorità. Tant’è che il primo incontro con i sindacati è già andato in scena nei giorni scorsi e a breve seguirà un tavolo tecnico. Il suo obiettivo è recuperare il terreno perduto. Tre dei quattro bandi in arrivo sono infatti un’eredità del governo precedente. Pensiamo al concorso ordinario per infanzia e primaria che dovrebbe arrivare per primo e che era già previsto dal decreto dignità del luglio 2018. Quando al Miur c’era ancora il leghista Marco Bussetti. In totale il bando dovrebbe mettere a disposizio­ne 13-15 mila cattedre. E dovrebbe essere articolato in prova preseletti­va (solo nelle regioni in cui ci sarà un numero elevato di domande), in uno scritto e in un orale. All’era Bussetti risalgono anche le altre due selezioni (stavolta per medie e superiori) attese entro febbraio. Entrambe sono state poi messe nero su bianco dal decreto scuola 126 del 2019. Dove viene anche precisato che dovranno essere bandite insieme. Una sarà straordina­ria(per un totale di 24mila posti); verrà cioè riservata ai precari con almeno tre anni di servizio maturati tra l’anno scolastico 2008/2009 e il 2019/20 sulla base dello schema semplifica­to previsto dal Dl: niente preselezio­ne, prova scritta a risposta multipla al Pc e orale per chi ottiene i 7/10. L’altra (per un totale di circa 25mila posti) sarà invece ordinaria e dunque aperta a tutti i neolaureat­i con 24 Cfu. Anche qui, a seconda del numero di domande, potrà esserci o meno una pre-selezione nelle singole regioni.

Di questi tre concorsi, solo quello straordina­rio per medie e superiori dovrebbe portare in classe i primi vincitori già dal 1° settembre 2020. Affinché anche le altre due abbiano effetto bisognerà aspettare settembre 2021. Ciò significa che per evitare un nuovo boom di supplenze il ministero dell’Istruzione dovrà puntare soprattutt­o sulle contromisu­re contenute nel decreto scuola (su cui si veda altro articolo in pagina). Ai tre concorsi citati se ne aggiungerà poi un quarto volto a reclutare circa 5mila prof di religione (a 15 anni dall’ultima selezione). Anche stavolta la fonte è il decreto 126 e anche stavolta la selezione sarà regionale. Con una particolar­ità: per partecipar­e bisognerà avere l’idoneità diocesana rilasciata dal vescovo.

La fase due del reclutamen­to

Le iniziative che la ministra ha in mente non si esauriscon­o con i concorsi. Ad esempio, per il sostegno - che quest’anno ha visto oltre 10mila posti scoperti - in arrivo c’è il V ciclo dei tirocini formativi attivi, che dovrebbe contare su 21mila posti ed essere aperto anche agli idonei del IV ciclo. E poi, più in generale, la ministra punta a «programmar­e le assunzioni dei prossimi dieci anni. Per farlo aggiunge - dovremo partire dal sapere quante persone andranno in pensione, in che regione, in quali province e su quali cattedre». Un lavoro che partirà nei prossimi giorni e che vedrà coinvolti il ministero, l’Inps e gli uffici scolastici territoria­li. Tenendo sempre presente la doppia “stella polare” che l’esponente pentastell­ata ha indicato sin dal momento del suo insediamen­to: «Assicurare la continuità didattica agli studenti che non dovranno cambiare insegnante ogni anno (in quest’ottica è stato confermato per i neo assunti il vincolo di 5 anni di permanenza nella scuola di titolarità, ndr) e garantire il benessere anche mentale dei docenti che potranno programmar­e la loro vita».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy